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Gabriele Moncini era tra gli ospiti del galà degli SPAL Club, andato in scena a Ferrara Fiere. L’occasione è stata utile per due chiacchiere con i cronisti: “Fa sempre piacere vedere il sostegno che c’è attorno alla SPAL, può sembrare scontato ma non lo è. Quando sono tornato sapevo che mi sarei dovuto dar da fare per trovare spazio. Sta a me impegnarmi per entrare al meglio nei meccanismi e dare una mano per gli obiettivi della squadra. Il mio obiettivo personale è dare un contributo, poi vedremo se qualcosa cambierà. So che il mio ruolo non si limita all’area di rigore: la nostra è una squadra che tende a giocare la palla fin dal rinvio del portiere e quindi alle punte è chiesto di saper aiutare in tutte le fasi. Giocare con la Juve è stata una bella esperienza, emozionante. Non capita così spesso di giocare con avversari così forti. Chiaramente è stata una partita difficile, difensiva, però penso che abbiamo retto bene nonostante la sconfitta“.

Prima della partita col Parma ci siamo confrontati e resi conto che le avversarie, magari giocando meno bene rispetto a noi, portavano a casa i punti. Quindi ci siamo detti di lavorare con un pizzico di cattiveria in più e penso si sia visto due settimane fa. Ora ci aspetta un’altra partita tosta, perché il Cagliari è una squadra molto fisica che va in ampiezza e butta dei palloni in area. Sarà fondamentale fare un’ottima prestazione difensiva. Il mister ci ha detto che la SPAL ha sempre preso delle gran botte a Cagliari (sorride, ndr), speriamo di riuscire a invertire il trend questa domenica“.

Allenarsi con Floccari vuol dire tanto, poi bisogna essere bravi a cogliere le qualità dei compagni per provare a farle proprie. Io sono sempre stato uno molto attento in questo: a Cesena ho giocato con attaccanti come Brienza e Defrel e li ho sempre guardati con ammirazione. Sergio poi è un personaggio incredibile dentro e fuori dal campo, c’è solo da imparare da uno come lui“.