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Il volto di Leonardo Semplici dopo SPAL-Milan lascia trasparire una certa stanchezza, ma soprattutto la delusione per non essere riuscito a fare risultato in una partita apparsa tutto sommato alla portata, a dispetto del nome dell’avversario.

“Avevamo preparato la partita per cercare di rendere la vita difficile al Milan. Il piano era quello di andare a prendere gli avversari in avanti e limitare così le loro capacità di palleggio. Nel primo tempo lo abbiamo fatto molto bene, facendo una bella gara. Serviva personalità e io l’ho vista. Potevamo approfittare di alcune situazioni che abbiamo creato, ma non siamo stati precisi negli ultimi passaggi e nei cross e così abbiamo perso la partita per la giocata di un singolo. Dispiace, perché ci siamo ben comportati. Il Milan, una volta liberato dalla pressione del vantaggio, ha fatto la partita. Onestamente non credo che stasera sia stato sbagliato l’approccio, anzi. Per quelle che sono le nostre qualità abbiamo fatto una buona gara. Volevamo sfruttare il periodo non brillante del Milan, ma non ci siamo riusciti”.

“Sono rammaricato anche perché stasera qualche episodio in nostro favore poteva essere determinante. Ho dei dubbi sulla posizione di Piatek nell’azione che ha portato al gol e probabilmente ci poteva stare la seconda ammonizione a Bennacer. Noi dovevamo segnare per fare un pareggio, ma se il Milan fosse rimasto con un uomo in meno nel finale forse l’esito sarebbe potuto essere diverso. A parte questo, io devo concentrarmi sul miglioramento mio e della squadra. Ripartiremo con la convinzione di aver fatto una bella gara, ma che questo non basta e che bisogna fare progressi, ricordando sempre qual è il tipo di percorso che ci aspetta”.

“Sulla formazione c’è poco da dire: un allenatore fa delle scelte e possono essere più o meno giuste. In particolare in attacco devo cercare di usare tutti ed è quello che cerco di fare. Paloschi ha fatto sessanta minuti domenica e un altro quarto d’ora stasera. E’ senz’altro vero che noi fatichiamo a creare occasioni in avanti, ma non mi pare che le nostre dirette concorrenti ne creino cinque o sei a partita. Ne creano una, due e magari fanno mezzo gol. Non è una giustificazione, ma la SPAL è stata costruita con un certo criterio ed è compito mio migliorarla di settimana in settimana. Stasera la squadra ha fatto il massimo, anche se – ripeto – siamo consapevoli di poter fare meglio. Se non facciamo gol fuori casa un motivo c’è, non dipende solo dalla forza degli avversari. Dobbiamo lavorare sempre di più e fare in modo che arrivino i risultati positivi per il nostro cammino”.

“In estate abbiamo ceduto calciatori importanti e ne abbiamo persi altri per infortunio. Quelli che sono arrivati hanno profili diversi e abbiamo voluto puntare su alcuni giovani perché questo è il lavoro che una società come la nostra deve fare per rimanere a galla. Dobbiamo valorizzare i giocatori. Il livello della serie A però si è alzato notevolmente e tante squadre che ci sono arrivate dietro nella scorsa stagione hanno fatto campagne acquisti importanti. Noi sappiamo qual è il nostro percorso e per farcela non dobbiamo perdere l’unità che ci ha sempre contraddistinti in questi anni. E’ sempre stato un fattore che ha permesso di sopperire alle carenze tecniche e a quelle dell’allenatore. Vogliamo rimanere attaccati al treno della salvezza da qui alla fine del girone d’andata, per poi provare a gestire al meglio i possibili arrivi e tentare un altro sprint nella seconda parte della stagione”.