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Non c’è da sorprendersi se la stampa sportiva generalista ha infilato anche Andrea Petagna tra le alternative low-cost (per modo di dire) all’attaccante extra che Antonio Conte vorrebbe a disposizione a partire da gennaio nella sua Inter. L’attaccante spallino, autore di 3 degli appena 7 gol messi a segno dall’intera SPAL, comunque vada sarà uno dei pezzi pregiati nella bacheca biancazzurra e con i 25 anni da compiere a giugno 2020 può rappresentare un serio investimento per chi crede nella parte del suo potenziale ancora inespressa.

Al di là delle considerazioni di mercato (gennaio è lontano e la SPAL ha investito complessivamente 15 milioni per il controllo del giocatore), non stupisce che il nome di Petagna venga accostato a un club di simile calibro. Intanto perché qualche telefonata c’era già stata nel corso dell’estate 2019 e poi per il buon rendimento che sta offrendo nonostante l’avvio di stagione decisamente difficoltoso da parte della squadra di Semplici.

Qualche dato: Petagna è di fatto insostituibile in questa SPAL. Come nella scorsa stagione, è il giocatore di movimento che ha accumulato maggior minutaggio (985) ed ha appena cinque minuti di distacco da Berisha a causa della sostituzione nei minuti finali della partita contro il Parma. Tra gli attaccanti della serie A hanno giocato di più solo Joao Pedro (990) e Belotti (987). Persino giganti come Dzeko (946) Lukaku (899), Immobile (848) e Ronaldo (810) hanno avuto l’opportunità di tirare un minimo il fiato.

[tabella via Transfermarkt.it]
Non solo. Qui viene la parte più interessante dei numeri prodotti finora da Petagna: per quanto Semplici (probabilmente) non apprezzi del tutto, il numero 37 della SPAL è uno dei centravanti più mobili della serie A. Va a cercarsi la palla lontano dalla porta, a volte fa più da rifinitore che da finalizzatore e si prende la briga anche di aiutare la difesa nelle situazioni fisiche. Tutte qualità encomiabili, che però – inevitabilmente – tendono a incidere sulla quantità di tempo spesa nella sola area di rigore, dove la sua fisicità e la sua freddezza farebbero molto comodo.

[le zone di campo maggiormente calpestate da Petagna nella partita contro la Sampdoria, via WyScout]
Nella classifica della media di km percorsi a partita Petagna è “solo” 128° a livello generale, ma se si scorpora il dato relativo agli attaccanti si scopre che occupa il nono posto assoluto. E davanti a lui ci sono solo mezze punte, trequartisti o attaccanti esterni, a cui in genere è richiesto un lavoro di raccordo e di maggior sacrificio.

1. Kulusevski (Parma) 11,735 km a partita in 903 minuti totali giocati
2. Ayé (Brescia) 10,704 km (555 min)
3. Calhanoglu (Milan) 10,457 km (954 min)
4. Sansone (Bologna) 10,349 km (902 min)
5. Berardi (Sassuolo) 10,124 km (858 min)
6. Joao Pedro (Cagliari) 10,016 km (990 min)
7. Orsolini (Bologna) 9,964 km (921 min)
8. Chiesa (Fiorentina) 9,918 km (949 min)
9. Petagna (SPAL) 9,826 km (985 min)
10. Quagliarella (Sampdoria) 9,816 km (852 min)

Per trovare altri giocatori dal classico profilo da numero nove bisogna scendere un po’. Nelle vicinanze di Petagna si incontrano Immobile (Lazio), Dzeko (Roma), Kouamé (Genoa) e Ronaldo (Juventus).

In una squadra un tantino carente di qualità come la SPAL è quindi inevitabile che Petagna si ritrovi ad agire quasi a tutto campo nella speranza di avere palloni giocabili e di poter creare qualcosa anche in solitaria. Sfortuna ha voluto che l’unico partner d’attacco in grado di garantire un movimento costante attorno a lui – Di Francesco – si sia fatto male a fine settembre e programmi di rientrare a pieno regime dopo la sosta di novembre. L’ex attaccante del Sassuolo, nelle poche apparizioni finora collezionate, aveva garantito 9,690 km a partita: uno standard superiore rispetto a quello degli interpreti ruotati finora da Semplici. Il pur encomiabile Floccari si ferma 8,403, Moncini e Paloschi sono decisamente attardati su questo fronte (6,965 e 4,490 rispettivamente).

Questione di caratteristiche dei singoli, ovvio, ma anche di attitudine e spirito di interpretazione del gioco all’interno del disegno tattico di mister Semplici. Le performance non degli attaccanti non si misurano certo nei km percorsi, ma questi possono diventare un indicatore del lavoro che svolgono. Petagna in questo momento è una delle poche certezze su cui la SPAL può contare nella complicata rincorsa alla terza salvezza consecutiva. Che abbia gli occhi addosso di altri club, in una situazione del genere, è davvero il minimo.