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Il pareggio casalingo col Genoa non può certo rendere felici gli affezionati ai colori biancazzurri, ma sembra chiaro come sia quanto di meglio potesse cavare questa SPAL da una partita del genere, nel momento nel quale si ritrova.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Tanta buona volontà, ma anche tanta fragilità. Difensiva, ma anche mentale. Ed è questo l’aspetto più preoccupante. Non solo il gol a 77 secondi dal vantaggio, ma anche il drammatico calo di concentrazione e lucidità dei venti minuti finali. Così è dura uscire dal fondo della classifica.

BERISHA 6,5 – Conferma per l’ennesima volta di essere uno degli investimenti più preziosi del mercato estivo. Vola alla Benji Price sulla zuccata di Lerager, respinge al mittente un altro paio di tentativi. Per il resto non può che confidare nella mira sbilenca degli attaccanti genoani.

SALA 5 – Fino al pareggio del Genoa non era nemmeno andato malaccio nel suo ruolo di terzino destro. Aveva anche spaventato Radu con un tiro da fuori. Poi si scorda di marcare Sturaro sul bel cross di Ghiglione. Ha il merito di anticipare lo stesso avversario pochi minuti dopo.

VICARI 6 – Gli tocca un Pinamonti talentuoso, ma in crisi realizzativa. Non gli lascia particolare spazio e sbroglia qualche situazione rognosa. Perde Cleonise nel finale (con complicità di Sala), rimedia con mestiere per evitare il gol.

FELIPE 5,5 – Lerager gli sbuca le spalle al 35′: Berisha mette la pezza per lui. Ghiglione lo elude facilmente per il cross che vale l’1-1. In mezzo tanta sostanza, ma anche delle disattenzioni.

RECA 4,5 – Spiace infierire sul ragazzo, ma tutti i momenti salienti della sua prestazione sono dimenticabili: il mancato cross sull’imbucata di Valdifiori, il tiro addosso a Radu a porta spalancata, una miriade di disimpegni sbagliati che fanno arrabbiare persino i compagni.

MISSIROLI 6,5 – Piazzato davanti alla difesa: intercetta e ricicla, sempre con grande puntualità e intelligenza. Un rimpallo sbagliato lo mette nei guai e deve abbattere Sturaro: salterà Inter-SPAL. Fa fesso un espertone come Criscito e guadagna il rigore. Poi rimane travolto dalla confusione generale post 1-1.

VALDIFIORI 6,5 – Ha il compito di far girare il pallone e lo fa a tratti davvero molto bene, nonostante gli spazi intasati negli ultimi trenta metri. Crea l’occasione sulla quale Reca spara addosso a Radu e mette anche la gamba quando serve. (dal 34′ st MURGIA ng – Semplici lo manda dentro quando vede la barca che inizia a imbarcare pericolosamente acqua. Fa il suo dovere, pur toccando pochissimi palloni).

STREFEZZA 5,5 – Se la deve vedere con Criscito e ha vita difficile. Nella prima parte è l’unico, assieme a DiFra, in grado di dare imprevedibilità all’attacco della SPAL. Si fa male di nuovo nella ripresa e alza bandiera bianca. (dal 23′ st IGOR 6 – Si piazza nel quintetto difensivo e prova a non combinare guai: ci riesce).

KURTIC 5 – Tendenzialmente nervoso e meno dentro al gioco rispetto al solito. Alcune cose per lui naturali non sembrano riuscirgli, forse per stanchezza. Dosa male un paio di cross nella ripresa, quando avrebbero fatto parecchio comodo.

DI FRANCESCO 5,5 – Crea la prima occasione della partita in collaborazione con Strefezza, poi poco altro, nonostante tantissimo movimento. Se non altro crea dello scompiglio, ma poi deve uscire per un sospetto problema muscolare. (dal 3′ s.t. VALOTI 5,5 – Mette un grande assist per Petagna al 23′ della ripresa, poi resta a galla nel complicato finale senza grandi sussulti).

PETAGNA 6,5 – Riassunto del suo primo tempo: tanta frustrazione per l’assenza di palloni realmente giocabili e un giallo di puro nervosismo. Poi gli tocca un rigore che pesa una tonnellata: lo butta dentro. Al 23′ del secondo tempo potrebbe fare il bis: la sua deviazione su cross di Valoti (di destro) esce di nulla. Lotta sempre, ma da solo (o quasi) ha vita dura.

SEMPLICI 6 – Cambia sistema di gioco (dal 352 al 4231) per far fronte alle assenze e per un’oretta la squadra risponde tutto sommato bene, nonostante gli errori ormai patologici. Dovrà far fronte a delle critiche per i cambi troppo conservativi, ma con due cambi per infortunio e una squadra attanagliata dalla paura dopo il pareggio genoano, ha pensato che potesse essere il caso di conservare il punto anziché rischiare di perdere pure quello.