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Ragazzo mio, ma dov’eri quando Sturaro solo soletto ha staccato i piedi da terra? Te lo dico non come un rimprovero (un po’ sì), perché gli errori ci stanno. Altrimenti saremmo a 30 punti e lotteremo per la vittoria in campionato, non pretendo tanto. Anzi, mi annoierei, non sarebbe più la mia squadra, quella che soffre e mi fa disperare in tutte le categorie. Ragazzo mio, la distrazione dopo dieci secondi da una dose da cavallo di irrefrenabile follia, mi può essere fatale, ho una certa età.

I ragazzi del Grifon d’Oro mi sono pure simpatici, ma se perdevano lo diventavano ancora di più. Io ero un scarso difensore delle giovanili, alto poco più di un metro e ottanta e dal peso di poco superiore ai sessanta chili. Avevo grinta e senso della posizione e poco altro. Ma ragazzo mio, Jacopo, una punta non salta sola in area, a casa mia. Il mio compito era quello di proteggere il mio portiere, col petto spingevo le spalle dell’attaccante, tenevo i gomiti ben in vista a mo’ di deterrente, le spalle servivano a disturbare, agitare, malmenare il ragazzo con una divisa di altro colore, ma col mio stesso identico umore (cit.). Ci si distrae. Sul lavoro, sui banchi di scuola, in tutti gli ambiti della vita, ma non dieci secondi dopo una gioia irrefrenabile. Sturaro, avrei voluto essere in campo io. Passando per una sliding doors che mi togliesse trenta anni di pacca e almeno dieci chili e lo giuro sul libro sacro (Guerra di Guerriglia, n.d.r.), non avresti segnato così facilmente, ti sarei stato in tasca (eufemismo), ti avrei pestato i piedi e non sarei stato distratto. Avrei sputato veleno e bile, ma non saresti stato solo alla caccia di quel pallone e magari, chissà, forse l’avrei colpito io.

Ora, chiusa la parentesi da proto-ex giocatore, veniamo a noi. I ragazzi in campo si sono impegnati, la maglia è stata sudata, sugli spalti meglio, anche se con troppe differenze tra parte alta e parte bassa della curva e con pure troppi mugugni anche dal basso a fine partita. Se noi non capiamo che il nostro campionato è questo e che ogni punticino è un piccolo salvagente per tenerci a galla, non andiamo da nessuna parte. I tifosi tifano, i giocatori giocano, i dirigenti amministrano, la proprietà detiene il portafoglio. Ognuna delle componenti di questo delicato equilibrio deve fare il suo, e pur facendolo, non è detto che il risultato sia quello sperato. Ma non sarà quello il problema, il bello della lotta è la lotta stessa, l’adrenalina che ti contrae i tendini, ti secca la gola, ti brucia i muscoli. Questo e solo questo è il nostro traguardo.

Meravigliose le ragazze e le bimbe dalla S.P.A.L. femminile, quanto orgoglio nei loro bei sorrisi ed i cori di sostegno della curva roba da brividi. Ecco questi è il significato di quei colori e di quelle fantastiche ed eleganti righe strette, la differenza tra noi e il mondo del calcio. Assaporare quel profumo, quel gusto agrodolce delle endorfine, quella tensione che ti prende dalla mattina prima della partita, non è una malattia, ma una terapia. Ragazzi e ragazze mie(i), voi avete il privilegio di giocare per la mia squadra, quella che mi fa impazzire fin da bambino. Quelle maglie non rappresentano una società sportiva, ma la storia di una comunità che ostinatamente non è scomparsa nei millenni bui che hanno contraddistinto la nostra storia e che ora gioca e rappresenta Ferrara in serie A. La curva ora va di moda: in tanti siete arrivati e l’avete riempita, cantando e colorando gli spalti, ma è adesso che dovrete meritare il posto sul vostro gradone di fianco a gente che ha visto cambiare la struttura portante e le fondamenta di questo nostro magnifico stadio di provincia.

Ragazzi neofiti, neo-entrati, appassionati da serie A: guardate negli occhi i vecchietti della mia generazione, con al collo le vostre stesse sciarpe, con giubbotti e bomber che assomigliano ai vostri, ma solo più sdruciti dai secoli di militanza. Quegli occhi, arrossati e contornati di rughe, sono la storia di quei colori che ci fanno ammattire, guardateli negli occhi e capirete, che loro, non molleranno mai. Ecco, fate così anche voi. Forza vecchio cuore biancazzurro.