Un secondo tempo coraggioso non è stato sufficiente alla SPAL per raddrizzare una partita sostanzialmente persa nel primo. Un gol regalato e uno di pura scaltrezza di Lautaro Martinez hanno messo i biancazzurri di fronte ad una montagna da scalare, nonostante assenze e limiti. I secondi 45 minuti di Milano dimostrano che rimanere a galla è possibile, ma un po’ di qualità (e velocità) in più potrebbero fare decisamente comodo per fare punti.
VOTO DI SQUADRA 5,5 – Troppo timorosa nel primo tempo, decisamente convincente nel secondo tempo. La SPAL rimane ancora una volta a metà del guado, ma almeno può dire di averlo fatto contro una delle squadre più in forma d’Europa.
BERISHA 7,5 – Mette pezze ovunque possano essere messe: su Lukaku e Brozovic nel primo tempo, su Martinez e Candreva nel secondo. Glaciale nel togliere il pallone a Martinez solo davanti a lui, reattivo nel disinnescare un pericoloso retropassaggio di Cionek.
TOMOVIC 5,5 – Provvede con fisico e personalità, alternando cose buone ad altre rivedibili. È tra i pochi a salire con continuità per contribuire al possesso e chiude su Lukaku in un paio di circostanze. Fallisce la potenziale occasione del 2-2 su assist di Petagna: il fatto che dovesse calciare di sinistro, il piede debole, rappresenta un’attenuante.
VICARI 5,5 – In alcuni momenti gli avversari arrivano da ogni direzione e lui deve arrangiarsi come può. In occasione del vantaggio interista esce su Lukaku, ma il belga è bravo a resistere e ad avviare l’azione che porta al gol.
IGOR 5 – Quando ha la palla tra i piedi gioca con buona personalità, i problemi sorgono quando si ritrova uno contro uno. Lascia calciare troppo facilmente Martinez per il vantaggio e viene sistematicamente sovrastato dalla coppia Candreva-Lukaku sulla catena di destra, anche a causa dello scarso aiuto di Reca. (dal 37′ st JANKOVIC ng – Si spera in qualche sua intuizione mancina, ma non se ne vedono).
STREFEZZA 5,5 – Stringe i denti, ma è evidente da subito che non è nelle condizioni di esprimersi al meglio. Lotta, ma viene sovrastato dalla fisicità degli avversari. Alza bandiera bianca prima dell’intervallo. (dal 42′ p.t. CIONEK 6 – Con Sala non al meglio, tocca a lui andare a destra. Ci mette energia e voglia di fare, avviando anche l’azione che porta al gol di Valoti. Tiene a bada Lazaro, fa sudare freddo Berisha con un retropassaggio corto).
MURGIA 5,5 – Nel primo tempo di fatto non la vede mai, nel secondo ci mette un po’ dinamismo e si fa vedere anche in area, andando vicino a una deviazione vincente su un’invenzione di Kurtic. Un po’ pochino per andare vicino alla sufficienza.
VALDIFIORI 5 – Purtoppo la sua prestazione verrà ricordata per l’involontario assist a Martinez per l’1-0. Non è irreprensibile neanche in copertura in occasione del raddoppio, anche se non sarebbe il suo mestiere. Prova a far girare la squadra nella ripresa, senza invenzioni degne della sua qualità. (dal 25′ st FLOCCARI 5,5 – Dentro per dare un po’ di peso all’attacco, si fa notare per un tiro immediato bloccato da Handanovic e pochissimo altro).
KURTIC 5,5 – Nel primo tempo è travolto al pari degli altri e può solo stare in trincea. Cresce assieme alla squadra nella ripresa, cercando quantomeno di inventare qualcosa, come il pallone leggermente deviato da Murgia in inserimento profondo o il tiro (fuori) nei minuti finali.
RECA 5 – Viene battezzato come anello debole dall’Inter e soffre parecchio. Costretto a rimanere basso, anche quando conquista un po’ di spazio non riesce a garantire cross di qualità per l’attacco. Sembra decisamente in difficoltà, ma da quella parte alternative non ce ne sono, Mastrilli a parte.
VALOTI 6 – Primo tempo evanescente (con un contropiede promettente malamente sprecato) a supporto – si fa per dire – di Petagna. Secondo con slalom alla Alberto Tomba per riaccendere le speranze. Acquisisce fiducia, ma non riesce a ripetersi malgrado un apprezzabile tentativo di rovesciata.
PETAGNA 6 – Nel primo tempo si ritrova solitario e intristito in avanti e come se non bastasse becca anche una gomitata da De Vrij (che rimane impunito, ovviamente). Prova a domare i pochi palloni che gli arrivano. Nella ripresa serve un assist a Tomovic, ma l’occasione viene vanificata dalla conclusione sbilenca del serbo. Fosse stata a parti inverse, chissà…
SEMPLICI 5,5 – Se il suo piano era quello di resistere all’urto dell’Inter per poi speculare sulla sua stanchezza, si può dire abbia funzionato solo parzialmente. La SPAL paga un approccio troppo rinunciatario condito dal solito gol regalato, ma almeno ha il merito di non sfaldarsi dopo l’intervallo. Anzi, la squadra ha reagito, mettendo in difficoltà la nuova capolista del campionato. Con questa situazione d’organico davvero non si capisce cosa possa fare di più.