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Cinque anni dopo il suo arrivo a Ferrara potrebbe esserci ancora un 8 dicembre nel destino di mister Semplici a Ferrara, con la società che si riservata di valutare il da farsi. Il tecnico toscano ha mostrato anche oggi però tutte le qualità umane e morali che lo contraddistinguono, analizzando con grande lucidità la situazione e dimostrando di essere ben lontano dal gettare la spugna.

LEONARDO SEMPLICI
“Come si esce da questa situazione? Lavorando e continuando a credere in quello che facciamo, nelle qualità di questi ragazzi, che anche oggi abbiamo dimostrato esserci, affrontando bene la partita, provando a vincerla. Ma è chiaro che in questo momento gli episodi non ci sorridano, ad esempio sul rigore e sulle occasioni avute nel finale. Sta a noi cercare di cambiare le cose. Sicuramente non avevamo bisogno di questo risultato, anzi, cercavamo una vittoria che ci potesse avvicinare una classifica più consona ai nostri valori”.

Non so dire se questo sia il mio momento più difficile in cinque anni, ma senz’altro è un anno molto formativo per quanto mi riguarda. Tra assenze e fasi negative, in cui si deve cercare di fare necessità virtù tirando fuori le qualità dei ragazzi. L’anno scorso avevamo passato un periodo molto simile, con le stesse difficoltà, ma le quattro vittorie nella prima parte di stagione ci avevamo permesso di rimanere sempre fuori dalla zona retrocessione. E’ un momento molto negativo, ma non il peggiore da quando sono qui, visto che sono arrivato che eravamo sopra la zona play-out in serie C”.

“Io non cerco mai alibi, ci ho sempre messo la faccia e voglio farlo anche oggi. Le assenze pesano, ma chi è sceso in campo ha fatto il massimo. Abbiamo cercato di vincere, di fare la partita, con tutti i nostri pregi e difetti. Il Brescia ha avuto due occasioni, noi lo abbiamo messo sotto creandone diverse, ma poi ci sono gli episodi ed è difficile trovare spiegazioni. Ad esempio Petagna l’anno scorso ha segnato sei rigori su sei, quest’anno ne ha sbagliati due su tre. Bisogna stare vicino a questi ragazzi, perché nonostante la classifica negativa i punti per recuperare ci sono, ma bisogna iniziare a farne sennò lavorare sulla testa dei giocatori diventa complicato”.

“Quando ho deciso di rimanere a inizio stagione mi sembrava giusto proseguire il percorso che abbiamo iniziato qui e tutte le scelte fatte le abbiamo condivise. È normale, quando si deve mettere in discussione qualcuno, che lo si faccia per primo con l’allenatore. Ma credo che oggi dovremmo metterci in discussione un po’ tutti. Io arrivo sempre al campo con la convinzione di poter fare meglio e oggi non posso proprio rimproverare nulla alla squadra. Sicuramente qualche errore lo facciamo e ora lo paghiamo oltre i nostri demeriti. Se la società deciderà o meno di cambiare allenatore non lo dovete chiedere a me. Io so che solo attraverso l’unità si possono ottenere i risultati, ma oltre che a parole è il momento di trovare anche i fatti”.

“A fine partita la Curva Ovest mi ha chiamato per un confronto e, come ho sempre fatto, sono andato io, tenendo i ragazzi da parte, visto che il responsabile di questa squadra sono io. È stato un confronto molto animato, ma nel senso buono del termine, in cui ho capito che i nostri tifosi capiscono l’impegno che la squadra ci sta mettendo. Poi è normale che da parte di molti ci sia dispiacere, scoramento, ma i primi a non essere contenti della situazione siamo io e i ragazzi”.