Palasport pieno, entusiasmo, intensità, gesti tecnici di rilievo… domenica a Ferrara si sono visti tutti gli ingredienti per un ottimo pomeriggio di basket, peccato per la sconfitta che il Kleb ha incassato per mano di Forlì, a soli quattro giorni dall’impresa esterna di Udine. Si interrompe così a quota tre la striscia positiva dei biancazzurri di coach Leka, attesi ora dalla lunga trasferta di San Severo.
Atmosfera rovente all’MF Palace, quasi 3000 persone riempiono l’impianto di piazzale Atleti Azzurri d’Italia. Si parte nel segno di Ebeling e capitan Fantoni per l’8-5 biancazzurro dopo tre minuti di gioco, ma Forlì piazza subito un break di 7-0 che ricaccia indietro le velleità di fuga del Kleb. Intensità altissima, clima da playoff: Ferrara è imprecisa dall’arco e allora – saggiamente – esplora il pitturato. Anche l’Unieuro, a dire il vero, non è glaciale al tiro, così il punteggio alla prima sirena è abbastanza basso: guidano gli ospiti 20-17. Come all’andata, l’insospettabile Rush punisce il Kleb da lontano, ma poco dopo Ebeling risponde con la stessa moneta e Wiggs in coast-to-coast guadagna un gioco da tre punti: Ferrara c’è eccome (24-25). Dall’altra parte sale in cattedra Giachetti, ma finalmente Campbell si è messo ad aggredire l’area e il Kleb pareggia i conti sul 29 pari. La partita scivola via sul sottile filo dell’equilibrio prima che il capitano dell’Unieuro conquisti un canestro+fallo che regala ai suoi il massimo vantaggio sul +6. Adesso Ferrara sembra aver perso lo smalto di inizio match e Forlì vola sul +9 a due minuti dall’intervallo lungo (32-41). Sull’ultimo possesso forlivese una tripla di Petrovic manda l’Unieuro negli spogliatoi sul +10 (36-46).
Al rientro in campo la truppa di Dell’Agnello non abbassa la guardia e il Kleb fatica a trovare ritmo in attacco: magata di Watson da tre sulla sirena e +12 Unieuro. Ferrara però è brava a non sbandare e in un amen – grazie ai canestri di Wiggs e Fantoni – torna sul -8. Una tripla senza ritmo di Vencato accende il pubblico di fede estense e poco dopo arriva anche il -4 con un lay-up di Wiggs: la FeliPharma è ufficialmente rientrata. E’ un finale di terzo quarto splendido da ambo le parti, la partita ora è gustosissima: Giachetti è semplicemente chirurgico, ma il Kleb non molla (61-67 al 30′). L’inizio dell’ultimo quarto però non è dei migliori in casa biancazzurra e i romagnoli tornano in un amen fino al +10. La forza del Kleb, nonostante tutto, è quella di crederci sempre: in 20 secondi due palle recuperate e due canestri facili per il nuovo -6 a 6’30” dalla sirena. Il finale però premia una Forlì decisamente più lucida rispetto a un Kleb a tratti anche sfortunato, che non ha più trovato la via della retina: finisce 82-75 per i romagnoli.
FELIPHARMA FERRARA – UNIEURO FORLI’ 75-82 (17-20; 36-46; 61-67):
FERRARA: Wiggs 19, Vencato 6, Fantoni (k) 16, Ramazziotti ne, Baldassarre 3, Beretta, Panni 6, Buffo, Balducci ne, Campbell 15, Ebeling 10. All. Leka.
FORLI’: Rush 10, Kitsing ne, Giachetti (k) 17, Campori, Watson 12, Petrovic 3, Marini 14, Cinti ne, Oxilia 8, Benvenuti 4, Bruttini 8, Ndoja 6. All. Dell’Agnello.
Spettatori: 3000 circa.
Il migliore – Fantoni (16 punti e 7 rimbalzi, di cui 3 offensivi), più che altro perché il più costante nell’arco dei 40’. Bene anche Wiggs (19 punti, 4 rimbalzi e 3 assist) e, di nuovo, Campbell (15, 3, 2). Sono gli unici di Ferrara a impensierire la difesa di Forlì. Se non altro nella serata una nota positiva c’è: i due americani sembrano essere tornati sui loro standard abituali. Menzione meritata anche per Ebeling (10, 5), uno degli ultimi a mollare, e con le sue giocate di energia ha provato a coinvolgere il pubblico accorso in massa all’MF Palace fino alla sirena finale.
Il peggiore – Panni: serata no al tiro (2/5), conclusioni tutte sputate dal ferro dopo alcuni giri beffardi attorno all’anello. Mancano i suoi punti all’attacco della FeliPharma, ma non era al 100% a livello fisico. Delude anche Baldassarre, che non segna dal campo (0/6) e tira male pure i liberi (3/6 a cronometro fermo). La difesa di Forlì gli stringe una gabbia attorno, raddoppiando la marcatura ogni volta che riceve palla spalle a canestro. Ripiega smazzando 6 assist ai compagni, ma non basta contro la seconda forza del campionato del girone Est di A2. Così come Vencato – pure lui tutt’altro che al massimo della forma per una distorsione alla caviglia – che si accende nel terzo quarto dopo un primo tempo in ombra, ma la fiammata dura poco, giusto il tempo di qualche rubata, poi esce dalla partita ancora.
Spiro Leka
“Alla fine del primo tempo sono tornato negli spogliatoi molto arrabbiato, troppi i 46 punti al passivo. Il terzo quarto, invece, è stato spettacolare: intensità, difesa, contropiedi e giocate che come si suol dire sono valse il prezzo del biglietto. Il mio rammarico è per alcune situazioni che non sono girate quando eravamo sul -4: diversi appoggi si sono fermati sul ferro. Al contrario, loro sono stati fortunati in alcune circostanze ma non voglio trovare scuse. A livello statistico hanno fatto la differenza sia i punti da seconda opportunità (2-12) e tiri liberi, troppi nove errori a cronometro fermo. A mio avviso Forlì è la miglior squadra, magari non per talento assoluto ma per come è stata costruita, lunga e profonda. Noi comunque siamo stati bravi a soffrire e a fare la nostra solita partita, solo che non è bastata per avere la meglio contro una corazzata come l’Unieuro. Comunque vedo il bicchiere mezzo pieno nonostante la sconfitta e sono orgoglioso dei miei ragazzi, questa sera in almeno un paio hanno giocato sul dolore”.