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Il Bonifazi-ter alla SPAL è iniziato con una prestazione così così, una abbastanza sconcertante e una buona accompagnata da un gol. Alla presentazione il difensore di Rieti ha parlato di questo, ma anche del suo legame con l’ambiente biancazzurro.
Così Vagnati, con un po’ di ironia, in sede di introduzione: “Questa volta si è presentato con qualche chilo di troppo, ma siamo contenti lo stesso, così come è contento lui. Si è già messo al lavoro per riportarsi in forma e qualche primo risultato già si vede. Non era scontato che Kevin potesse tornare alla SPAL: a Torino ha avuto la possibilità di giocare, specie ad inizio stagione, ha fatto buone partite in Europa League, poi un po’ per infortunio, un po’ per scelte tecniche non ha trovato continuità in campionato, giocando solo in Coppa Italia. Nonostante ciò c’erano diverse squadre su di lui: io l’ho sentito spesso e volentieri, lui voleva venire da noi e la cosa ci ha fatto molto piacere. Ci ha fatto fare un investimento molto importante, ma siamo convinti che se riuscirà a superare i suoi limiti potrà diventare un giocatore veramente importante per il campionato italiano. Spero che lo faccia con questa maglia per poi andare a giocare per squadre che lottano per obiettivi diversi dalla salvezza”.
Sì è vero, sono un po’ in sovrappeso – ha ammesso KB – ma mi sono già messo al lavoro e ho già perso qualche chilo. Sono tornato per le persone: faccio fatica a trovare qualcuno qui con cui non ho un bel rapporto, c’erano davvero tutti i presupposti per tornare. Qui abbiamo fatto grandi cose tra serie B e serie A e poi personalmente avevo voglia di dare una mano per salvarci. Devo migliorare su tutti gli aspetti, ma soprattutto sull’aspetto mentale, trovare quella ferocia che mi viene magari quando perdo un duello e allora mi dico ‘adesso non ne perdo più!’ Ecco, magari partire dal primo secondo con quella ferocia e quell’attenzione. Il mio procuratore mi dice sempre ‘gioca da scarso, pensa di essere scarso, così sarà più facile’. Col Sassuolo non ho fatto una brutta partita, ho sbagliato un passaggio molto stupido e molto facile, però poi quando sei in campo le cose stupide e facili a volte diventano molto difficili“.
Con mister Di Biagio ho un bel rapporto, lo conosco da ormai tre anni quando ho iniziato con l’Under 21, quindi da parte sua la stima credo ci sia. Allo stesso tempo non è un allenatore che ti lascia rilassato, anzi, se ti stima ti sta molto addosso, ma questo mi fa piacere, sono contento che sia arrivato. Per quanto riguarda Semplici, cosa potrei mai dire? Quando sono arrivato qui la prima volta che non ero nessuno, Semplici mi ha fatto giocare, mi ha dato occasioni e io gli ho dato modo di farmi giocare. Abbiamo vinto un campionato, poi ci siamo salvati, credo che la decisione dell’esonero sia dispiaciuta a tutti: dirigenti, giocatori, tifosi. Ma credo che a volte delle cose vadano fatte e noi siamo qui per rispettare ciò che ci viene detto. A Torino l’allenatore (Mazzarri, ndr) ha fatto delle scelte e a me non piace parlare male delle persone: semplicemente non rientravo nelle scelte. È colpa mia, colpa sua? Colpa non so di chi? Sono gusti, sono affinità che non ci sono, però magari si potrebbe evitare di dire ‘è forte’ e poi non farlo giocare, quello sì“.