La prima conferenza stampa prepartita di Luigi Di Biagio da allenatore della SPAL ha visto il tecnico biancazzurro parlare di tattica, ma soprattutto di motivazioni in vista della complicata trasferta di Lecce.
IL SISTEMA – “Proporremo la difesa a quattro, il resto lo vedrete domani. Ho ancora qualche dubbio su alcune situazioni tattiche e su qualche giocatore. Alla fine tra 433, 4231 e 442 non cambia granché in fase offensiva, sono poi le caratteristiche degli interpreti a determinare il gioco. Ci sono ancora due o tre scelte che devo definire, vedremo tra i giocatori a disposizione chi potrà tornare maggiormente utile. L’unica situazione un po’ particolare è quella di Fares, visto che rientrare da un lungo infortunio e bisogna ponderare attentamente il suo utilizzo”.
LE PRIORITA’ – “Come ho detto martedì, dobbiamo trovare più autostima, più coraggio nell’andare ad attaccare la metà campo avversaria e aumentare il nostro numero di gol fatti, lasciando l’equilibrio che c’è stato in passato. La fase difensiva recente, nonostante i cinque gol di Roma, non è stata così malvagia. Da quando sono arrivato ho comunque provato a ragionare con i ragazzi su concetti diversi e quindi ad apportare qualche modifica. Si tratta però di linee generali, sui dettagli lavoreremo un po’ alla volta. Ma al di là di questo per noi contano i punti: dobbiamo fare risultato, altri discorsi lasciano il tempo che trovano. L’importante per noi è tornare da Lecce con un risultato positivo: ci dobbiamo giocare la gara e se arriverà un punto lo prenderemo, per quanto sia necessario per noi pensare in grande. Il distacco non è poco, ma allo stesso tempo possiamo ridurlo in maniera veloce se vogliamo, iniziando da domani”.
IL MORALE – “Dal mio arrivo a oggi ho già visto dei progressi, ho visto una crescita quotidiana rilevante. Sono soddisfatto perché i ragazzi mi hanno risposto presente, mostrando tanta disponibilità e voglia di rivalsa. Ma stanno dimostrando anche responsabilità nel capire che la situazione non è facile e bisogna fare meglio”.
IL LECCE – “Penso si possa dire che è la squadra più in forma del campionato, guidata da un bravissimo allenatore che peraltro è un amico. Gioca un buon calcio e ha caratteristiche che conosciamo: cercheremo di sorprenderli col nostro modo di giocare. Quello che ci può creare dei problemi è che là c’è entusiasmo e sono convinti di chiudere il discorso domani. Noi dobbiamo dimostrare di pensarla alla maniera opposta e dovremo dimostrare di essere meno passivi, cercando di fare la partita. Non dobbiamo essere passivi e magari aspettare il loro errore: dobbiamo provocarlo noi e approfittarne”.
IL GIOCO – “Ho cercato di far capire ai ragazzi che dobbiamo dare importanza alla palla anche quando non ce l’abbiamo e che in possesso non dobbiamo sentire il peso degli errori. Se ci si preoccupa di un fraseggio complicato diventa un atteggiamento deleterio. Bisogna giocare a calcio, proporsi e rimanere uniti. Sacrificarsi per i compagni, tenere i reparti vicini in modo da essere corti e aggressivi. Andremo anche noi in difficoltà come chiunque altro, si tratterà di saper reagire adeguatamente. Poi lunedì faremo il punto e vedremo cosa saremo riusciti a mostrare”.
PRESSIONE – “Non sento particolare pressione, penso sia un tema importante solo per chi osserva da fuori. Alla fine ho fatto 80-90 partite internazionali da allenatore, con la nazionale A ho affrontato l’Argentina, sono entrato a Wembley che c’erano 90mila spettatori. Per cui non ritengo che la pressione rappresenti una difficoltà. In carriera ne ho passate due o tre, per cui accetto tutto senza farmi condizionare”.
VICARI E DABO – “Non voglio fare valutazioni che poi potrebbero essere smentite dallo staff medico: avremo un quadro più chiaro nella prossima settimana sui due ragazzi. Credo però che la situazione di Vicari sia più facile di quella di Dabo. Ma oggi non posso stare qui a sbilanciarmi su chi non c’è: vorrei concentrarmi sui giocatori che scenderanno in campo domani”.
PORTE APERTE – “Era una richiesta arrivata dai tifosi della curva e ci è sembrato giusto accettarla. Non sono superstizioso, ma se dovesse portare bene magari lo faremo anche per le prossime partite (sorride, ndr)”.
IPOTESI DI FORMAZIONE: 4231 con Berisha; Cionek, Tomovic, Bonifazi, Reca; Missiroli, Valoti; Strefezza, Castro, Di Francesco; Petagna.
INDISPONIBILI: Dabo, Vicari, Cerri, D’Alessandro.