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La SPAL esce sconfitta anche da Lecce a causa dei soliti problemi: attacco poco incisivo e difesa che tende a concedere gol abbastanza evitabili.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Cambia il direttore d’orchestra, ma l’esibizione rimane grosso modo la stessa: la SPAL tiene bene il campo, palleggia discretamente, ma si rivela troppo prevedibile e imprecisa. A questo ci aggiunge il solito regalo difensivo sotto forma di rigore e un momento di fatale passività nel momento-chiave della partita, quando si sarebbe potuto spaventare un Lecce non esattamente scintillante.

BERISHA 6 – Attento nelle poche occasioni in cui è chiamato in causa. Si ritrova Majer davanti per due volte: nella prima lo chiude, ma il fallo di Bonifazi rende vano il suo intervento; nella seconda non può fare granché.

CIONEK 6,5 – Torna terzino destro e tutto sommato fa il suo mestiere, coprendo la sua zona e proponendosi sulle iniziative di Di Francesco. Tenta anche diversi cross, seppure un po’ scentrati.

BONIFAZI 5 – Fino al pestone (in ritardo) su Majer, che vale il rigore dell’1-0, se la cava anche abbastanza bene. Poi perde un po’ di sicurezza, pur senza fare errori clamorosi. Però quell’intervento fa girare la partita a favore dei salentini.

ZUKANOVIC 5,5 – Parzialmente corresponsabile sull’azione che genera il rigore, perché Mancosu è più rapido e scaltro di lui. Peccato, perché fino a quel momento era andato bene alla sua prima da titolare, con diversi anticipi di personalità.

RECA 5 – Per diventare un terzino sinistro dovrà lavorare ancora tanto e lo dimostra l’errore di posizionamento che lo costringe a rincorrere vanamente Majer. Aveva iniziato con spirito d’iniziativa, presto esaurito.

VALDIFIORI 5,5 – Piazzato davanti alla difesa per tentare di costruire gioco: funziona a fasi alterne. Calcia l’angolo del pareggio, è preso in mezzo nella trama che porta il Lecce sul 2-1.

MISSIROLI 6,5 – Piazzato più avanti rispetto al solito; spinge in transizione e mette ordine in copertura. A volte è dove dovrebbero essere gli altri con pezze provvidenziali (dal 22′ s.t. STREFEZZA 6 – Mette energia e si butta dentro, trovando anche un tiro su assist di Castro).

VALOTI 5 – Parte largo a sinistra, fa ammonire Majer: non si ricorda molto altro di memorabile della sua prestazione.

CASTRO 5,5 – Gli manca la brillantezza per incidere in base alle sue qualità, quindi dispensa qua e là momenti di buon calcio. Si libera al tiro un paio di volte, ma senza la dovuta precisione (dal 41′ s.t. FLOCCARI ng – Tocca giusto un paio di palloni).

DI FRANCESCO 5,5 – Parte largo a destra e prova ad attaccare sistematicamente Calderoni, sfuggendogli più di qualche volta. Vigorito gli dice di no nel primo tempo, nel secondo sprinta senza riuscire a far male. Tenta una splendida rovesciata al 90′, senza fortuna.

PETAGNA 7 – Libera Di Francesco al tiro, segna il gol del pareggio con un gesto da grande centravanti, gestisce decine di palloni con generosità e intelligenza. Si vede chiaramente che i suoi compagni si affidano ciecamente a lui nei momenti più complicati. Imprescindibile per questa squadra.

DI BIAGIO 6 – Prova subito a dare la sua impronta e qualcosina si vede: squadra un po’ più corta, un po’ più aggressiva. Ma i limiti rimangono quelli strutturali: scarsa qualità in avanti ed errori madornali in difesa. Il carattere da trasferire alla squadra non gli manca, ma potrebbe non essere sufficiente.