Ci è voluta una partita che sembrava in procinto di non giocarsi per regalare alla SPAL la prima vittoria della gestione Di Biagio. Un altro dei tanti passaggi bizzarri di una stagione davvero imprevedibile. Quello del Tardini è un 1-0 che in termini di prestazione ha ricalcato grosso modo quanto visto nell’ultimo periodo, con una sostanziale differenza però in sul fronte del cinismo e della buona sorte.
VOTO DI SQUADRA: 6,5 – Nonostante i 75 minuti di ritardo sul fischio di inizio e il doppio riscaldamento, la squadra di Di Biagio ha giocato una partita molto solida, cercando di concedere pochi spazi al Parma, senza però rinunciare al possesso palla quando possibile. Dopo un primo tempo un po’ timido, nella ripresa i biancazzurri hanno cercato di occupare con più convinzione la metà campo avversaria e per quanto dimostrato la vittoria può dirsi meritata.
BERISHA 6 – Un solo intervento nel primo tempo, poi il Parma combina davvero poco per impensierirlo, almeno fino al colpo di testa di Gervinho che, con un pizzico di fortuna, si ritrova tra le braccia.
CIONEK 6,5 – Il pericolo numero uno per la SPAL, Gervinho, si muove sul suo lato, ma non sembra in una delle sue migliori giornate, permettendo al polacco di fare bella figura e di spingere con buona continuità anche in avanti, con diversi cross soprattutto nel primo tempo.
VICARI 6,5 – Torna titolare dopo partite e concede poco o nulla allo statuario Cornelius. Mezzo punto in più per aver chiuso sulla conclusione di Gervinho a fine primo tempo.
BONIFAZI 6,5 – Senza strafare, ma anche senza le sbavature che ne avevano caratterizzato il suo ritorno a Ferrara fino ad oggi.
RECA 5,5 – Solo trentaquattro minuti in campo per lui, sufficienti per soffrire Kulusevski ogni volta che lo svedese entrava in possesso del pallone. Scarso contributo anche in fase di spinta. (dal 34’ p.t. FELIPE 6 – Tiene diligentemente la posizione e contro un avversario che lo costringe al giallo dopo pochi minuti dal suo ingresso non è poco).
MURGIA 5,5 – Schierato in posizione più esterna fatica a trovare il giusto ritmo. Pericoloso in entrambe le metà campo, nella propria con retropassaggi e appoggi sbagliati, mentre in quella avversaria regala due palloni a Petagna che l’ex attaccante dell’Atalanta avrebbe potuto sfruttare meglio. (dal 45’ s.t. TUNJOV s.v. – Personalità e sfrontatezza per i minuti finali)
VALDIFIORI 6 – Nel primo non si vede praticamente mai, un po’ per demerito suo nel non riuscire a smarcarsi, un po’ per la tattica attendista del Parma. Quando le marcatura in mezzo al campo calano di intensità riesce a toccare qualche pallone in più.
MISSIROLI 6,5 – Il più vivace in mezzo al campo, sia in fase di impostazione sia di recupero palla, con alcune delle sue classiche partenze palla al piede. Una sola pecca nella sua partita, con un retropassaggio pericoloso a metà ripresa che, fortunatamente, non ha conseguenze.
FARES 6 – In campo dal primo minuto dopo diversi mesi, fatica a carburare, giocando una partita scolastica, ma senza grandi spunti, poco aiutato prima da Reca e poi da Felipe. (dal 17’ s.t. SALA 5,5 – Schierato a destra, anche lui al rientro dopo un periodo in cui era finito nel dimenticatoio, non riesce ad ingranare).
VALOTI 7 – Ci mette una mezz’ora abbondante per entrare in partita, nonostante Di Biagio chieda ai suoi di cercarlo maggiormente. Quando però si accende crea sempre pericoli, prima con un tiro dalla distanza e poi con alcuni inserimenti in area, su uno dei quali conquista il rigore.
PETAGNA 7 – Nel disegno tattico di Di Biagio è ancora più centrale rispetto anche a quanto gli chiedeva Semplici. Compito non semplice, ma riesce sempre a creare qualcosa, servendo gli inserimenti dei suo compagni o arrivando lui stesso al tiro. Freddo dal dischetto nello spiazzare Colombi, nonostante la grande importanza che poteva avere quel rigore sulla classifica spallina. 11 gol su 20 portano la sua firma. Dagli undici metri è a 11/13 in maglia biancazzurra.
DI BIAGIO 6.5 – Festeggia la prima vittoria sulla panchina della SPAL, risultato che permette a lui e ai suoi di non perdere le residue speranze di miracolo-salvezza. Presenta una squadra corta e solida e, anche quando potrebbe forzare la situazione con cambi più offensivi, privilegia più l’equilibrio alla ricerca della vittoria, venendo premiato dall’1-0 finale. In attesa di capire che ne sarà di questo strambo campionato, può sorridere.