In attesa che il governo italiano indichi tempi e modalità della ripresa dell’attività sportiva (di ogni tipo), le istituzioni calcistiche vanno avanti con la fragile programmazione che dovrebbe consentire di chiudere in qualche modo la stagione 2019-2020.
Giovedì 23 aprile la Figc ha annunciato l’intenzione di adottare una delibera che possa fissare al 2 agosto 2020 il termine per la conclusione dei campionati in Italia, in linea con i parametri indicati dalla Uefa. L’organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin ha infatti posto come limite inderogabile la data del 3 agosto per la qualificazione alle competizioni continentali. “Il mondo del calcio – si legge nella nota della Figc, con parole attribuite al presidente Gabriele Gravina – sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Ringrazio il ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione di ieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente qual è il nostro approccio: tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato. Confermando quanto affermato durante l’incontro e animati dal consueto spirito di collaborazione, sarà mia cura inviare al CONI il protocollo che abbiamo realizzato, restando a disposizione per eventuali preziose indicazioni. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col ministro per lo sport, ma anche con quelli della salute e dell’economia e delle finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie. Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati“.
La stessa Figc ha annunciato l’intenzione di fissare i primi giorni di maggio il prossimo consiglio federale, nel quale verranno discussi e verosimilmente approvati dei provvedimenti per superare alcuni problemi di carattere regolamentare e organizzativo che deriverebbero dall’estensione della stagione nei mesi di luglio e agosto. Uno tra tanti riguarda i contratti di giocatori e tecnici che hanno scadenza al 30 giugno 2020, ma anche i prestiti tra le squadre. I club di serie A hanno condiviso più o meno all’unanimità una serie di punti, che vanno dalle responsabilità sanitarie alle strategie in caso di nuove restrizioni, passando per le scadenze di carattere economico.
Il tutto, ovviamente, se dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte arrivasse quello che Gravina ha sempre chiamato “il semaforo verde”. Ma va da sé che Figc e leghe dovranno elaborare dei piani B e C, nel caso l’evoluzione dello scenario portasse in direzioni inaspettate. Ad esempio dalla Uefa, nel comunicato relativo alle linee guida per la formazione degli organici 2020/2021, è stato fatto presente che nel caso non vi fossero le condizioni per giocare, a federazioni e leghe sarebbe richiesto di rispettare alcuni precisi criteri: “Lo scenario ideale, qualora la situazione pandemica lo consenta, è di completare le competizioni nazionali attualmente sospese, consentendo alle squadre di calcio di qualificarsi per le competizioni UEFA per club sul merito sportivo nel loro formato originale. Se questo risultato non fosse possibile, in particolare a causa di problemi di calendario, sarebbe preferibile che le competizioni nazionali sospese riprendessero con un formato diverso in modo da facilitare le squadre a qualificarsi per merito sportivo. Pur facendo tutto il possibile per completare le competizioni nazionali, le associazioni nazionali e / o le leghe potrebbero avere motivi legittimi per terminare prematuramente le loro competizioni nazionali, in particolare nei seguenti casi:
• esistenza di una disposizione ufficiale del governo che vieti gli eventi sportivi in modo tale che le competizioni nazionali non possano essere completate prima di una data che consentirebbe di completare la stagione in corso in tempo utile
• problemi economici insormontabili che rendono impossibile terminare la stagione perché metterebbe a rischio la stabilità finanziaria a lungo termine della competizione nazionale e / o dei club.
Se una competizione nazionale venisse anticipatamente interrotta per motivi legittimi in conformità con le condizioni di cui sopra, la Uefa richiederebbe alla federazione interessata di selezionare le squadre per le competizioni UEFA per club 2020/21 in base al merito sportivo nelle competizioni nazionali 2019/20“.
Non a caso l’edizione del 24 aprile de La Gazzetta dello Sport segnala come rimanga in piedi l’ipotesi di playoff/playout per determinare i verdetti della serie A, anche se l’orientamento generale sembra puntare con più decisione verso altre soluzioni, ad esempio quella del quoziente punti/partite alla 25^ giornata. In tal caso la SPAL retrocederebbe in serie B da ultima in classifica, con un quoziente di 0,6 punti a partita.