Nonostante la situazione insolita causata dall’emergenza sanitaria, ormai sembra non ci siano più sorprese: domani le luci del Mazza si riaccenderanno e la SPAL tornerà in campo, pur senza il suo pubblico. Alla vigilia del match contro il Cagliari, mister Luigi Di Biagio ha risposto alle domande della stampa al centro “G.B. Fabbri” di Via Copparo, dimostrando tutta la sua voglia di ricominciare per provare a traghettare i biancazzurri verso una difficilissima salvezza.
Mister, come sta la squadra alla vigilia del match contro il Cagliari?
“Domani avremo il sorriso, comunque vada, perché la nostra voglia di giocare è enorme. Scenderemo in campo dopo 45 giorni di lavoro intenso e diversi mesi senza giocare, ma lo faremo senza pensare troppo a questa situazione perché non riguarda solo noi. Sta accadendo qualcosa di completamente nuovo per tutti: tra le cinque sostituzioni e le squadre così lunghe nei secondi tempi sembra di giocare uno sport diverso e dovremo centellinare le energie. Poi è ovvio che un risultato positivo sarebbe un motivo in più per sorridere”.
Berisha è infortunato e sorge spontanea una domanda: chi giocherà in porta?
“Aver perso Berisha è una cosa negativa per noi, sia perché è un bravo calciatore sia per il carisma che garantisce nello spogliatoio. Ma i miei portieri mi fanno dormire sonni tranquilli: sia Letica che Thiam sono pronti e preparati. Domani però giocherà Letica”.
Dopo il lungo stop ci dobbiamo aspettare qualche novità di formazione? Che valutazioni ha fatto in questi mesi?
“Ho un’idea ben precisa in testa, ma per ora l’unica certezza è la difesa a quattro, il resto lo vedrete domani. Dirò sempre questo perché ho ancora un allenamento da fare, devo valutare e non mi piace dire una cosa per un’altra sulla formazione titolare. Per il resto, Valoti e Castro possono coesistere anche in diversi ruoli, lo già hanno dimostrato in carriera. Potremmo anche vedere una SPAL a due punte supportate dal trequartista, perché quando hai attaccanti così bravi come i miei sorgono dubbi anche sulla possibilità di giocare con la doppia punta. Non so se già domani, ma visto quello che succederà nei prossimi 40 giorni ci sarà la possibilità di alterare i moduli ed i giocatori. Si sono uniti al gruppo anche diversi giocatori della Primavera che stanno lavorando bene, nonostante qualcuno sia più avanti degli altri ed al momento in cui mi serviranno verranno messi in campo”.
Capitolo Fares: come sta l’esterno? Lo vede come terzino o come esterno d’attacco?
“Nel mio modo di giocare Fares è un terzino, ma non può non essere accostato anche al ruolo di terzo o quarto alto. Dipende da chi sono gli altri giocatori e da come si incastrano nel modulo: ad esempio contro la Juve è entrato terzo alto, a Parma ha fatto il quarto alto. Ha lavorato a parte e l’ho visto meglio negli ultimi giorni, per cui vedremo quello che succederà domani”.
Quando è arrivato c’era un direttore sportivo ed ora ce n’è un altro: com’è stato il primo contatto con Zamuner?
“Io o Giorgio siamo nel calcio da trent’anni, l’altro giorno ricordavamo quando ci siamo incontrati tanti anni fa in uno SPAL-Monza: il rapporto è buono e dovremo raggiungere risultati importanti. Ci sono obiettivi da centrare e cercheremo di farlo insieme“.
La dirigenza ha già dichiarato in più occasioni di voler continuare con lei anche il prossimo anno. A che punto sono le trattative?
“Al presidente ho detto di sì rispetto al rinnovo, indipendentemente dalla categoria in cui giocheremo e di quello che potrà accadere. Poi le cose possono cambiare coi risultati. Siamo in fase avanzata col discorso, ma non mi interessa al momento, rimango focalizzato sulla partita di domani in cui occorre fare bene per restare in serie A. La situazione non è delle più semplici perché sette punti non sono pochi da recuperare, ma penso che questa sia una squadra in grado di risalire e già da domani dobbiamo conquistare quei punti che ci permettano di lottare fino alla fine“.
Diamo un’occhiata all’avversario: come le è sembrato il Cagliari di Zenga nella partita contro l’Hellas?
“Ho visto il Cagliari, ma la prima partita è difficile da valutare perché hanno giocato con un modulo diverso ed un allenatore nuovo. Ha faticato all’inizio per poi fare bene nel secondo tempo e ha qualcosa in più di noi, ma non vuol dire niente: sappiamo bene come gioca il nostro avversario, dobbiamo pensare di fare la partita e giocare a calcio pensando solo a noi. Abbiamo un vantaggio rispetto agli altri: non possiamo fare calcoli. Noi dobbiamo cercare di vincere su ogni campo, non so cosa potrà succedere ma i ragazzi sono pronti per giocare e quando un allenatore ha dubbi su chi schierare vuole dire che il lavoro svolto dai calciatori è quello giusto“.