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Inizia il trittico fondamentale: la SPAL va a Genova (lato Sampdoria) per la prima volta in sette giorni per provare a riaprire un discorso-salvezza che si sarebbe potuto fare decisamente molto interessante se non fosse arrivato il pari del Milan a tempo quasi scaduto nella sfida del Paolo Mazza. Invece il distacco rimane consistente (-7 dal Genoa) e la SPAL è lontana dall’essere nelle condizioni ideali (ne parliamo approfonditamente a parte) per trarre il meglio dalla sfida di Marassi. Nonostante questo Luigi Di Biagio ha speso parole all’insegna della fiducia nella conferenza stampa di presentazione di sabato.

PROGRESSI – “In queste ultime gare ho visto tante cose positive, soprattutto dal punto di vista della condizione fisica e siamo riusciti anche a dare ritmo alla gara. Brucia molto quello che è successo l’altra sera, così come col Cagliari ci sono state situazioni sfavorevoli. La situazione psicologia è comunque buona, perché i ragazzi stanno capendo che nulla è deciso. Chiaro che la vittoria ci avrebbe permesso di accorciare le distanze. Abbiamo preso un punto al Genoa, concentriamoci sulle cose buone che siamo riusciti a fare, ce ne sono tante. Bisogna essere concentrati, pensare a ciò che l’allenatore chiede, memorizzare quanto è stato provato in allenamento e avere la la consapevolezza di potercela fare. Il gioco poi sarà una conseguenza“.

LA SAMP – “Mi aspetto una squadra che vorrà vincere, non penso facciano previsioni sul pareggio. E’ vero che hanno ottenuto una vittoria fondamentale a Lecce. Mi aspetto che la approccino per vincerla. Credo sarà la solita Sampdoria accorta e solida, che non lascia niente al caso e con attaccanti forti“.

VICARI – “Francesco ne ha passate parecchie per arrivare a certi livelli. Lo conosco da tanto, lo convocavo in U20 e U21 già quando era a Novara. E’ una persona che trascina gli altri. In quel momento ero disperato più per lui che per noi, perché so quanto ci tiene e quanto dà a questo gruppo. Normale che i tre punti ci avrebbero dato una spinta ulteriore, ma non dobbiamo comunque dimenticare che abbiamo pareggiato col Milan. Bisogna passare anche da questi risultati un po’ sfortunati per crescere“.

CASTRO – “Castro ha fatto benissimo con Lecce e Juventus, poi si è fatto male e per questo non ha giocato a Parma. Ora è rientrato e ha pagato l’andamento di tutta la squadra col Cagliari. Per caratteristiche ha un po’ sofferto la partita giocata sotto ritmo. Oggi non lo sto utilizzando, ma in un 442 è un sotto punta importantissimo e faccio tanto affidamento su di lui. Mancano nove partite e devo essere supportato da lui perché deve essere convinto. Penso possa fare molto bene, ci saranno tante gare in cui potrà trovare spazio“.

IL MORALE – “Non posso chiedere di più ai ragazzi: volevo vedere dei segnali e mi sono arrivati. Vedo una squadra viva, in grado di rimanere ordinata quando ha giocato 11 contro 11. Stavamo trovando le misure giuste rispetto all’avversario, pur non giocando un grande calcio. Io vorrei vedere un gioco diverso, ma sono stati talmente bravi ad adattarsi alla partita che si può solo far loro i complimenti. Da qui servirà qualcosa in più: oltre a fare ottime prestazioni dobbiamo anche portare a casa dei punti. Ho detto ai ragazzi che se riusciremo a fare qualche punto rispetto al Genoa secondo me ce la faremo. Chiaro che dobbiamo fare un passo per volta, ma in queste tre partite possiamo far diminuire quel distacco di 7 punti. Fino alla fine ci saremo e diremo la nostra. Lo vedo negli occhi dei ragazzi per come lavorano e ragionano durante la settimana“.

LA SQUALIFICA – “Per me sarà una squalifica anomala, perché per quanto in tribuna sarò comunque a ridosso delle panchine. Le direttive le darà il mio vice Massimo Mutarelli e non ho dubbi sul suo operato. Saremo comunque a stretto contatto. Non penso sarà un problema, solo una nuova esperienza“.

MEMORIE DI LUGLIO – “In questo mese, con la maglia azzurra, abbiamo sfiorato imprese gloriose. Una volta per un mio errore dal dischetto nel 1998 e un’altra volta per via del golden gol di Trezeguet a Euro 2000. Peccato perché quella forse era una delle nazionali più forti degli ultimi venti o trent’anni. Quando rivedo quelle immagini è comunque sempre piacevole far vedere ai miei figli che ho vestito una maglia importantissima e che tutti vorrebbero indossare. Per me sono grandissimi ricordi ed è inevitabile che riaffiorino con le date del calendario. Però al di là dell’errore in Francia per me è un’esperienza stupenda“.