La sconfitta della SPAL contro l’Inter segna un altra tappa dell’ormai inevitabile ritorno in serie B dei biancazzurri. Se non altro, rispetto alle precedenti uscite, i ferraresi hanno mostrato un approccio diverso, quantomeno fino al raddoppio interista. Poi l’ormai cronica sequela di gol al passivo (12 nelle ultime 4 partite). Di seguito l’analisi di mister Di Biagio.
“I ragazzi mi sono piaciuti per l’atteggiamento e per quello che hanno dato. Abbiamo costruito delle buone occasioni, ma negli ultimi venti metri non siamo riusciti a concretizzare. Questa sera per tanti motivi avevamo molti stimoli, anche se in realtà la gara contro il Genoa doveva darcene altrettanti per la nostra posizione. C’è grande rammarico perché abbiamo fatto una buona partita sopratutto nel primo tempo contro un grande avversario contro il quale forse meritavamo anche di andare in vantaggio. Abbiamo colpito una traversa, poi c’è stato l’episodio del rigore e quando vai in svantaggio contro queste formazioni poi diventa tutto complicato e si rischia di subire una goleada come è successo stasera nonostante la squadra non lo meritasse“.
“L’impostazione del lavoro futuro? C’è poco da fare perché giocando con questa frequenza il lavoro di campo è solo per recuperare i giocatori. Purtroppo non è questo il punto. Il problema grande è che nonostante i ragazzi si stiano sacrificando tanto non riusciamo né a fare gol, né a fare punti. In questo modo viene a mancare un po’ la fiducia di andare avanti. Dobbiamo essere bravi a cercare nuovi stimoli, ad esempio già contro il Brescia per evitare l’ultimo posto. So bene che questo non basta, ma la realtà è questa“.
“Conte? Nessun problema con lui, è un amico. C’è stata una diatriba ma è terminata immediatamente, sono cose di campo. Per come la vedo io, se quello su Strefezza non è rigore allora è meglio smettere di parlare di calcio. Un arbitro dal vivo non può non fischiarlo, poi al massimo il VAR lo toglie. Sia chiaro che non abbiamo perso per questo motivo, questo però era rigore senza ombra di dubbio. Vedendo quelli che stanno dando ad altri mi viene da sorridere, ma purtroppo ormai non possiamo farci niente“.