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Trovare domande da fare a Luigi Di Biagio dopo le sconfitte della SPAL diventa sempre più problematico e imbarazzante, per cui non deve sorprendere se la conferenza stampa post-partita relativa al match con la Roma ha visto il tecnico fare pochissime considerazioni.

La squadra non mi è sembrata mentalmente spenta perché soprattutto nel primo tempo siamo stati in partita e abbiamo fatto delle buone azioni, giocando un calcio propositivo. Poi è normale che contro una squadra di questo calibro quando vai in vantaggio diventa tutto difficile. Quello di oggi è sicuramente un risultato molto severo. Cito un dato su tutti per chi non avesse visto la partita, perché magari uno si aspetta 30 tiri a 2 per la Roma: sono 13 a 9 (a favore dei giallorossi, ndr) e questo fa capire che il nostro essere meno incisivi sotto porta e la loro precisione davanti hanno fatto la differenza. Ci siamo fatti dei gol da soli, in almeno due o tre occasioni, ed è chiaro che a questo livello incidono”.

Qualcosa da recriminare alla società? Assolutamente no. Noi andiamo in campo e abbiamo le nostre responsabilità che dobbiamo condividere con la società. Ma non ho assolutamente nulla da dire, anche perché sarebbe facile scaricare la responsabilità a qualcun altro. Sicuramente ognuno ha una sua percentuale. Parlo di giocatori, società, allenatore. Qui anche il prossimo anno? Non ho parlato con il presidente. Quando mi comunicheranno le loro idee, potrò rispondere alla vostra domanda”.

Se mi chiedete della situazione in infermeria mi viene da ridere. Ogni volta che facciamo la formazione sfogliamo una margherita, soprattutto nel momento delle sostituzioni. Ogni partita si fanno male due o tre giocatori, oggi addirittura dopo il gol, Cerri si è ferito alla mano e non so quanti punti gli verranno applicati. Va così, il punto lo faremo domani ma abbiamo alcune situazioni non piacevoli”.

Bonifazi? L’arbitro lo ha espulso per le proteste in occasione del rigore: secondo noi c’era, secondo loro no e sono loro che comandano. La panchina ha protestato, non ho capito bene cosa abbia detto Kevin, tutta la panchina era adirata ed il capro espiatorio è stato lui”.