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Non è ben chiaro se rivedremo o meno Arkadiusz Reca giocare almeno una delle ultime due partite di campionato con la maglia della SPAL. Il terzino polacco è rientrato in patria alla fine della scorsa settimana per quelli che Di Biagio ha definito “problemi familiari e allo stato attuale non ci sono aggiornamenti sulla sua situazione.

In compenso il giocatore ha già fatto un bilancio della sua stagione a Ferrara e delineato il proprio futuro in un’interessante intervista rilasciata al periodico sportivo Przeglad Sportowy, l’equivalente polacco de La Gazzetta dello Sport. I tempi di uscita dell’intervista (domenica 26 luglio) e i contenuti fanno pensare che il colloquio tra Reca e il collega Maciej Wasowski sia avvenuto prima del rientro in Polonia. Ne riportiamo alcuni dei passaggi più interessanti.

Cos’è successo alla SPAL alla ripresa del campionato? Avete fatto un solo punto in nove partite.
“E’ difficile da spiegare. All’inizio di febbraio è arrivato un nuovo allenatore e ha portato una prospettiva differente sia nel gioco, sia negli allenamenti. Abbiamo cambiato impostazione e quando è stato possibile riprendere a lavorare in gruppo ci siamo preparati molto bene. Tutto sembrava andare per il verso giusto e pensavamo di poter migliorare la nostra classifica. Credevamo molto nella salvezza. Sfortunatamente è mancato qualcosa, probabilmente a causa di problemi psicologici. Abbiamo fatto tanti errori individuali e concesso gol facili. Personalmente fatico a capire cosa sia accaduto: abbiamo perso praticamente tutte le partite, ma non abbiamo giocato così male come si potrebbe pensare”.

Prima del cambio di allenatore giocavi in un modulo a tre difensori. Cosa è cambiato con Di Biagio?
“Con Semplici giocavo in una posizione simile a quella in cui ero schierato con l’Atalanta. Ora invece giochiamo con quattro difensori e per noi era una cosa nuova, abbiamo dovuto adattarci in fretta. E’ un ruolo simile a quello che ho nella nazionale polacca. Di Biagio ha idee molto interessanti: in allenamento tutto funziona benissimo, poi in partita viene sempre a mancarci qualcosa”.

Che tipo di allenatore è Di Biagio?
“Posso fare un confronto con Gian Piero Gasperini, visto che hanno stili diversi. Gasperini parla raramente con i suoi giocatori, mentre Di Biagio fa spesso commenti ed è a contatto con la squadra costantemente. Si vede che ha giocato ad altissimi livelli, è davvero carismatico. Parla spesso con noi e ci dà suggerimenti. Ci ha fatto capire che ognuno di noi doveva migliorare. Mi sono trovato molto bene con lui”.

Stai giocando molto di più rispetto alla tua esperienza con l’Atalanta. Sei contento dei tuoi risultati personali?
“Quando sono arrivato alla SPAL il mio obiettivo principale era giocare con continuità e sono contento d’averlo fatto per la maggior parte della stagione. Retrocedere è un dispiacere, ma per me è stata una stagione costruttiva. Vedremo cosa succederà nella prossima, so di poter fare molto meglio”.

Dove giocherai in futuro? Si parla di offerte dalla Russia, ma anche da altre squadre della serie A. 
“Allo stato attuale non ho idea di cosa mi riserverà il futuro. Probabilmente tornerò all’Atalanta per la preparazione precampionato. Il mercato chiuderà il 5 ottobre e non ho fretta di decidere. Un trasferimento, definitivo o in prestito, mi pare probabile. Quando ci saranno offerte ne parlerò col club e il mio procuratore e vedremo di scegliere la migliore”.

Prenderesti in considerazione l’idea di rimanere alla SPAL in serie B?
“So che il club vorrebbe tornare immediatamente in serie A. Qui l’organizzazione è ottima e Ferrara è una città nella quale si vive benissimo. I tifosi sono appassionati e abbiamo un bellissimo stadio. C’è davvero tutto per stare ai massimi livelli e io qui sto bene. Mi dispiace per la retrocessione perché in caso di salvezza sarei rimasto davvero molto volentieri. Non escludo di poterlo fare anche in serie B, ma mi pare difficile perché non credo che la SPAL mi riscatterà. L’Atalanta ha fissato un prezzo per il mio cartellino e non è una cifra di poco conto (l’intervistatore parla di 8 milioni di euro – ndr)”.

Dopo la ripresa hai saltato due partite e di recente ne hai completate solo due a causa di un infortunio: qual era il problema?
“Nella partita col Napoli ho avvertito un problema ad un gluteo e questo mi provocava dolore nella gamba destra. Si è scoperto che avevo una paralisi al 10% della parte destra del mio corpo, il che significava non poter correre più di tanto. Questo mi ha costretto a fare allenamenti differenziati. All’inizio i dottori pensavano si trattasse di un problema muscolare, appunto al gluteo o al bicipite femorale. Gli esami però non hanno evidenziato niente del genere. Altri accertamenti hanno permesso di stabilire che si trattava di un problema ad un nervo. Sono rimasto fermo alcuni giorni e tutto è tornato alla normalità. Mi dispiace perché questo problema mi ha fatto perdere un po’ di condizione fisica. Ora sto meglio, i dottori mi hanno raccomandato di fare alcuni esercizi specifici, oltre che dei trattamenti mirati. Ho giocato quasi 90 minuti contro la Roma e non ho avuto alcuna difficoltà”.

Come ti giudichi dopo questa esperienza?
“Mi sento più sicuro dei miei mezzi perché ho giocato molto e in quest’arco di tempo sento di aver imparato tantissimo. Ho fatto in modo di confrontarmi costantemente con allenatori, staff e compagni per valutare le mie prestazioni e migliorarmi. Credo di essere senz’altro un giocatore migliore rispetto all’estate scorsa”.

Rimangono solo tre partite (compresa quella col Torino, poi giocata): riuscirete finalmente a cogliere una vittoria?
“Spero proprio di sì. Queste sconfitte continue fanno parecchio male al morale. Sarebbe bello chiudere questa stagione facendo un risultato positivo”.