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Se il mercato dei calciatori è ancora nella fasi che i luoghi comuni definiscono di studio, quello degli allenatori sembra essere in decollo e gli ultimi verdetti di serie A e B saranno determinanti nell’imprimere l’accelerata finale.

La SPAL da tempo si sta guardando attorno alla ricerca del suo prossimo tecnico, visto che già da una ventina di giorni è stato deciso d’interrompere il rapporto con Luigi Di Biagio. Di nomi ne sono stati considerati diversi, al netto di chi si è spontaneamente proposto. D’altra parte si sta parlando di una squadra reduce da tre anni di serie A, con una dirigenza che ha già espresso il proposito di rientrare in tempi brevi nella massima serie.

Al momento tra gli addetti ai lavori c’è una certa unanimità nel restringere a tre il gruppo degli allenatori potenzialmente in corsa: Eugenio Corini (svincolato), Pasquale Marino (Empoli) e Bruno Tedino (svincolato). Rigorosamente in ordine alfabetico. Ma se si dovesse indicare un favorito spiccherebbe l’attuale allenatore dell’Empoli, impegnato venerdì sera nell’ultima di campionato contro il già retrocesso Livorno. Gli altri due allenatori non possono essere del tutto considerati fuori dalla corsa, ma i primi approcci con Corini hanno fatto capire che la contrattazione sarebbe piuttosto difficoltosa a causa delle richieste dell’ex allenatore del Brescia, mentre le credenziali di Tedino sarebbero meno solide rispetto a quelle di Marino.

Ci sono poi un paio di indizi che depongono a favore di un avvicinamento al tecnico siciliano, classe 1962. Il suo vice è Massimo Mezzini, grande protagonista nella SPAL di Gibì Fabbri a inizio anni Novanta e grande amico dell’attuale direttore sportivo Giorgio Zamuner. Non sembra del tutto casuale neanche l’incarico di allenatore della Primavera al trapanese Giuseppe Scurto, conterraneo del marsalese Marino.

Nel caso l’Empoli non riuscisse ad agganciare i playoff (ci sono diverse combinazioni possibili), Marino verrebbe liberato in tempi piuttosto brevi dal club a causa del fallimento dell’obiettivo minimo stagionale, a maggior ragione visti i cospicui investimenti nel mercato di gennaio. Attualmente la squadra occupa il decimo posto in serie B, a distanza di due punti dall’ultimo posto utile per la partecipazione agli spareggi che porterebbero in serie A. Va anche detto che dall’insediamento di Marino (26 gennaio 2020) l’Empoli ha conquistato 27 dei suoi 51 punti, passando da un pericoloso quint’ultimo posto a una più serena posizione di metà classifica. Tuttavia anche un eventuale buon percorso nei playoff potrebbe non essere sufficiente a valergli la conferma sulla panchina dell’ambizioso club toscano.

Nel corso di una carriera che dura ormai da 25 anni Marino ha conseguito quattro promozioni: una dalla C2 alla D (Paternò 2001), due dalla C2 alla C1 (Paternò 2002 e Foggia 2003) e una dalla B alla A (Catania 2006). Il punto più alto della sua carriera è stato rappresentato dal biennio 2007-2009 all’Udinese in serie A, con due settimi posti e la partecipazione alla Coppa Uefa. Negli ultimi anni è stato spesso ingaggiato da società di alto profilo in serie B, ma le cose non sono andate benissimo. Il suo Vicenza 2014-2015 venne eliminato in semifinale playoff dal Pescara e nella stagione successiva arrivò l’esonero alla 32^ giornata; il Frosinone 2016-2017 inciampò clamorosamente contro il Carpi sempre in semifinale, con i biancorossi che espugnarono il “Matusa” addirittura in nove uomini. Col Brescia 2017-2018 l’esperienza durò la miseria di 13 partite, mentre con lo Spezia 2018-2019 l’eliminazione ai playoff arrivò ai quarti di finale per mano del Cittadella, trascinato da un Moncini in forma straordinaria.

All’incirca una settimana fa i colleghi di Pianetaempoli.it avevano espresso un certo scetticismo sull’effettiva esistenza di una trattativa tra Marino e la SPAL. Che il suo nome sia sulla lista dei dirigenti biancazzurri a questo punto è innegabile: resta da vedere se questa ipotesi verrà ulteriormente approfondita nel corso della prossima settimana o se ci saranno movimenti di diverso tipo.