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Il ritorno in serie B della SPAL segna la chiusura di un quinquennio ricchissimo di soddisfazioni, ma la discesa non sembra aver tolto entusiasmo e convinzione a patron Simone Colombarini, che è tornato a incontrare i giornalisti per ribadire come la dirigenza abbia le idee chiare sul futuro.

Abbiamo parlato poco di recente – ha detto il patron – ma ci tenevamo a farvi sapere come intendiamo a lavorare nei mesi a venire e negli anni a venire. Personalmente, al pari del presidente, non vedevo l’ora che la stagione finisse. Abbiamo iniziato già da tempo a lavorare per preparare la prossima: noi ci siamo e vogliamo continuare con l’impegno di tutti questi anni, sperando di ripercorrere cammino fatto in precedenza e lasciarci alle spalle una brutta annata“.

Alla destra di Colombarini in conferenza stampa c’era il direttore generale Andrea Gazzoli, che ha specificato: “Come detto in precedenza, la SPAL rappresenta un progetto sportivo, economico e sociale. Dal punto di vista sportivo qui sono stati fatti cinque anni straordinari, con un rendimento eccezionale se si considera pure la Primavera recentemente ammessa nel campionato 1. Se poi andiamo sui contenuti economici ci stiamo muovendo verso un rapporto più ordinario con l’aspetto sportivo. Poi se diventerà straordinario sul campo diventerà tutto di guadagnato. Dobbiamo affrontare un percorso di sostenibilità che fa parte del nostro piano industriale. Parlando della lega di B ci sono regole di fair play finanziario che andranno rispettate e non si potranno fare cose particolari. C’è poi l’aspetto sociale: il decreto-Bonaccini (che permette pubblico fino a 1000 persone) va nella giusta direzione, ma ad oggi non è sufficiente. Fare calcio senza tifosi è impossibile, se non per un breve periodo. Compatibilmente con le condizioni sanitarie bisognerà tornare all’ordinarietà, perché dal punto di vista del coinvolgimento non possiamo pensare di farcela senza tifosi“.

Colombarini ha poi specificato che il bilancio è sano e quindi verrà data priorità alla ricostruzione della squadra, anche a fronte di eventuali minus-valenze nella compravendita dei giocatori: “Non abbiamo bisogno di fare giochi nel bilancio: se un giocatore è stato pagato più di quello che vale far registrare la minusvalenza quest’anno piuttosto che il prossimo o tra due anni per noi cambia poco, perché non abbiamo buchi da coprire o la necessità di far manovre strane. Tutti gli anni abbiamo affrontato i campionati sapendo quanto dovevamo spendere e investendo quando si acquistavano i giocatori. Sapete che il costo di acquisto dei giocatori va messo in ammortamento e finora gli ammortamenti sono stati fatti tutti regolarmente. Oggi abbiamo molti giocatori a patrimonio, qualcuno verrà venduto facendo registrare una plusvalenza, qualcun altro verrà ceduto perché ha un ingaggio alto. Se riterremo più conveniente liberarci di un ingaggio alto al costo di far registrare una minusvalenza lo faremo sicuramente. Non terremo un giocatore solo per non dire o non far vedere dai nostri conti che lo dobbiamo cedere ad una cifra più bassa di quella per cui l’abbiamo acquistato. Questa valutazione incide sul conto economico che se è positivo si pagano delle tasse (sugli utili, ndr.), se è negativo la proprietà deve ripianare le perdite. L’aspetto finanziario è slegato da questo e l’esperienza di questi anni ci fa propendere per una priorità all’aspetto finanziario, in modo da capire come affrontare le stagioni a venire. Il conto economico è una conseguenza e se ci saranno minusvalenze da registrare lo faremo“.

Un ragionamento la quale si è accodato Gazzoli: “Zamuner in questi mesi si è applicato in maniera viscerale, dalla mattina alla sera, per digerire questo aspetto consequenziale, ma non sconvolgente. Quattro o cinque giocatori è fisiologico che non potranno più giocare alla SPAL. Per gli altri quelli che hanno un ingaggio di un certo tipo e che, tecnicamente, il nuovo allenatore ritenga non facciano parte dei piani faremo delle valutazioni, anche economiche. In questi anni la SPAL, tra calciatori, impianti ed investimenti, ha investito circa 90 milioni, anche se qualcuno è stato ammortizzato. Questo dà la misura degli sforzi che sono stati fatti per far crescere il club“.