In condizioni normali la SPAL avrebbe iniziato la nuova stagione scrutata da un drappello di curiosi, coraggiosi a sufficienza da sfidare la canicola ferrarese di metà agosto. Invece di normale nell’attuale contesto calcistico c’è poco o nulla, tra spazi interdetti al pubblico, mascherine, soluzioni alcoliche, misurazioni della temperatura corporea, test sierologici e tamponi.
Non c’era alcun tifoso ad accogliere il gruppo biancazzurro che si è ritrovato giovedì mattina per i test medici che andranno avanti anche nella giornata di venerdì, nella speranza che nessuno risulti positivo al Covid-19 come accaduto nei casi di Roma, Cagliari e Brescia. Al raduno, fissato per le ore 9, hanno risposto presente tutti i giocatori presenti nella lista dei convocati stilata dalla società ad esclusione di Dickmann, Esposito e Mazzocco impegnati fino ad agosto inoltrato negli spareggi della serie cadetta tra le file di Chievo Verona e Pordenone. Grande assente al raduno il nuovo tecnico Pasquale Marino, di ritorno dalla sua Sicilia con arrivo previsto nel primo pomeriggio. D’altra parte fino a lunedì non ci saranno sedute da da dirigere, per cui si può fare temporaneamente con comodo. La SPAL non farà alcun ritiro: gli allenamenti verranno svolti a Ferrara, per ora a porte chiuse.
Il primo ad arrivare in via Copparo è stato il direttore generale Andrea Gazzoli, cordiale e sorridente come sempre. Se qualcosa conta, i primi giocatori a timbrare il metaforico cartellino sono stati Paloschi e Strefezza, accompagnato dalla giovane moglie Larissa. Dietro di loro Di Francesco, Jankovic (di ritorno da una non brillantissima parentesi al Crotone neo-promosso in serie A), Castro e Missiroli. Quindi il gruppo di giovani (2001 e 2002) aggregati alla prima squadra in attesa di conoscere le loro sorti, tra chi sarà considerato pronto per la prima squadra, chi verrà ceduto in prestito per mettere più minuti nelle gambe e fare esperienza e chi farà nuovamente parte della formazione Primavera. A formare questo manipolo di giovani speranze sono Cuèllar, Meneghetti, Kryeziu, Iskra e Horvath, ovvero i ragazzi che soprattutto nel corso della gestione Di Biagio hanno fatto parte in pianta stabile della prima squadra. Insieme a loro i rientranti Spaltro (centrale nella scorsa stagione in prestito alla Cavese in serie C e autore di un buon campionato) e soprattutto Spina, classe 2000 non presente nella lista dei convocati per il ritiro e di rientro dal prestito al Gozzano in serie C. La sua assenza dalla lista dei convocati fa pensare che il suo destino, più dei suoi coetanei, sia tutto da scrivere.
Puntuali anche il presidente Walter Mattioli e il ds Giorgio Zamuner: il primo contraddistinto dalla classica espressione dura e motivata si è diretto immediatamente verso gli uffici, il secondo – decisamente più sorridente – ha salutato i giornalisti e seguito il percorso preso dai calciatori. Pochi minuti dopo è stata la volta del nuovo vice-allenatore Massimo Mezzini, apparso molto motivato e da subito molto vicino ai giocatori: l’ex centravanti della SPAL di Gibì si è a lungo intrattenuto col capitano Sergio Floccari, a rimarcare ulteriormente l’importanza del capitano all’interno dello spogliatoio. Il terzo gruppetto a giungere al centro d’addestramento era composto da Bonifazi (al centro di numerose voci di mercato), il già citato Floccari, Fares (ad un passo dall’accasarsi alla Lazio), Salamon, Murgia, Vicari, Valoti ed i giovani Tunjov, Zanchetta e Thiam. Unici ritardatari Berisha e Viviani.
C’era una certa curiosità per il linguaggio del corpo dei giocatori a poco più di due settimane di distanza dalla mesta chiusura di un campionato decisamente dimenticabile e pieno di momenti difficili. Difficile scrutare le espressioni dietro mascherine e occhiali da sole, ma Sergio Floccari, fresco di rinnovo contrattuale, è colui che più tra tutti ha dato l’impressione di essere già concentrato sulla nuova annata, con lo spirito di chi sa perfettamente di essere il leader e di doversi quindi caricare sulle spalle l’impegno di trascinare i compagni di squadra. Di buon umore e particolarmente affiatato è parso essere il gruppetto Castro-D’Alessandro-Di Francesco-Murgia, i quali hanno cercato di coinvolgere maggiormente i compagni. Il loro destino è tuttavia tutt’altro che scontato: lo stesso ds Zamuner ha fatto sapere che giocatori con ingaggi pesanti sono da considerare in partenza e probabilmente l’unica eccezione è rappresentata da D’Alessandro, protagonista di un finale di campionato incoraggiante.
Pur ben disposto nei confronti dei cronisti, Zamuner ha schivato le domande sul mercato. Il direttore si è limitato a ribadire quanto già noto: il mercato in entrata della SPAL è indissolubilmente legato a quello delle uscite, con la società in attesa di sviluppi sui fronti Valoti e Fares. Nessun commento sulle voci che vorrebbero il club interessato a un ritorno di Luca Mora, anche se il ds ha fatto capire che la promozione in serie A dello Spezia potrebbe rendere più complessa un’ipotetica trattativa.