Per la prima volta dal giorno della sua presentazione ufficiale è stato possibile fare qualche domanda a mister Pasquale Marino in occasione dell’amichevole tra SPAL e Pontedera. Ecco le varie considerazioni del tecnico siciliano a margine dell’incontro.
SUI PRIMI 10 GIORNI DI PREPARAZIONE
“Abbiamo lavorato molto bene anche se oggi si è visto che i ragazzi sono ancora un po’ appesantiti, mi sembra normale. Se accade è perché stiamo facendo buoni allenamenti. Per quanto riguarda la tattica stiamo andando bene e vedo molta applicazione da parte di tutti. Nel corso della partita di oggi abbiamo cambiato anche sistema di gioco (dal 433 al 343) perché credo che dovremmo avere elasticità e cercare soluzioni allo scopo di arrivare al campionato con un vestito adatto. Alterneremo i sistemi anche perché ci sono dei giocatori che per ora sono qui, ma potrebbero anche essere ceduti. Non è facile per loro lavorare così, ma credo che la loro professionalità ci aiuti, anche se hanno richieste. Gli automatismi miglioreranno e saranno oliati, stiamo lavorando e ci vorrà tempo. La voglia di lottare c’è da parte di tutti ed è un aspetto fondamentale. Vedremo più avanti gli sviluppi del mercato”.
PORTE (POTENZIALMENTE GIREVOLI)
“Sul mercato dipendiamo molto dalle uscite: non possiamo affrettare gli innesti se non riusciamo a cedere col rischio di trovarsi in sovrannumero. Bisogna pazientare. Fino a che ci sono questi ragazzi io li utilizzerò. Spero che tante cose si concretizzino in uscita per poi cercare giocatori adatti e funzionali ai sistemi di gioco che abbiamo provato”.
L’IMPEGNO
“I ragazzi ci tenevano a portare a casa il risultato. Per quanto fosse un’amichevole, vincere aiuta a vincere e ho visto spirito di collaborazione. Abbiamo tenuto tanto palla e quando avremo maggiore lucidità le conclusioni aumenteranno di gran lunga. Sono soddisfatto perché è stato un allenamento in cui ho potuto mettere minutaggio nelle gambe dei giocatori. I ragazzi si sono sacrificati e l’unico timore stava in qualche problemino fisico qua e là. Però apprezzo lo spirito che sto vedendo. La B è una categoria abbastanza dura e se non c’è ferocia agonistica i valori tecnici non emergono”.
GLI “SCONTENTI”
“In questi giorni sto parlando con quelli che hanno mercato o hanno espresso ambizioni di rimanere in serie A. Ho chiesto la massima disponibilità negli allenamenti, perché se hanno la testa altrove gli allenamenti perdono di qualità e le amichevoli pure e questo non va bene. In tal caso sarei costretto a usare ragazzini. Stiamo parlando di ragazzi maturi e devono dare tutto finché sono qui. Ora lo stanno facendo e se non dovessero farlo sicuramente si alleneranno a parte. Loro sono giocatori della SPAL regolarmente stipendiati e quindi devono dare tutto finché lo rimarranno. La SPAL non deve essere un ripiego perché questa è una società forte e ambiziosa. Alcuni vogliono andare in A, però se dopo il mercato dovessero rimanere qui dovranno contribuire al massimo per riportare la squadra dove si trovava prima. Io ho bisogno di persone che diano l’anima e si sentano parte integrante del gruppo. Se poi ci saranno proposte convenienti tanto per i giocatori quanto per la società ne prenderemo atto”.
LA PARTITA
“Nella parte finale è affiorata la stanchezza, anche se è pur vero che nel secondo tempo abbiamo avuto la maggior parte delle occasioni. Credo che la squadra abbia coperto bene il campo con entrambi i sistemi di gioco. Al momento in organico abbiamo tante mezzali per cui diciamo che in questo momento dobbiamo lavorare su entrambi i sistemi perché potrebbero esserci uscite in quella zona. Trovare alternative è importante in ogni caso, non ci dobbiamo fissare. Per quanto ci sia meno tempo rispetto agli anni scorsi vogliamo lavorare con questa impostazione”.