Primo appuntamento post-Covid fuori dalle mura del centro sportivo G.B. Fabbri per la SPAL: il direttore sportivo Giorgio Zamuner e il vice allenatore Massimo Mezzini sono stati ospiti a “Ponte in Festa” a Pontelagoscuro (Ferrara) e hanno approfittato dell’occasione per fare il punto della situazione sui biancazzurri quando ormai la stagione 2020/2021 è ai nastri di partenza.
G.B. FABBRI – Il ricordo del mister lega in maniera indissolubile Zamuner e Mezzini. Il centrocampista lo ricorda così: “Mi ha svoltato la carriera, purtroppo l’ho conosciuto tardi, avevo già ventisette anni. Forse se avessi lavorato prima con lui avrei potuto davvero arrivare alla serie A. Ero una mezzala e lui mi piazzò davanti alla difesa”. La punta non è da meno: “Gibì era un personaggio veramente straordinario, ha avuto la capacità di cementare il gruppo e di creare un qualcosa di magico: giocare davanti a ventimila tifosi allo stadio sono situazioni difficili da dimenticare”.
LE IMPRESSIONI DI MEZZINI – “La Serie B è un campionato fastidioso: oltre alle qualità serve la ferocia agonistica, se no non se ne viene fuori bene. Le sensazioni dal campo sono buone nonostante la condizione fisica per forza di cose non sia ancora al top; il carico di lavoro è stato importante ed è impossibile essere brillanti nelle prime uscite stagionali, al momento siamo nel pieno dello sforzo neuro-muscolare necessario per mettere benzina nelle gambe. Com’è Marino? Una persona tranquilla, almeno in apparenza: quando c’è da incazzarsi lo fa, preferisce di certo non fare scenate in pubblico. In campo i panni del poliziotto cattivo li vesto io, tiro qualche urlaccio che con gli spalti vuoti i giocatori non possono fare finta di non sentire, ma più per incitarli che per altro. Mi sento più responsabilizzato nell’essere venuto a lavorare alla SPAL: ho in testa di fare bene per forza, la motivazione è gigantesca così come l’emozione che mi ha pervaso quando ho realizzato di tornare a Ferrara. Floccari? Un leader, fondamentale per lo spogliatoio e per l’ambiente biancazzurro a 360 gradi.
IL PUNTO SUL MERCATO (E NON) DI ZAMUNER – “In generale fino a questo momento ci sono stati pochi movimenti di giocatori, le squadre sono bloccate dalle uscite e noi non facciamo eccezione. Anche la SPAL infatti ha qualche tesserato che deve vendere, non perché sia scarso ma per via degli ingaggi pesanti. Puntiamo comunque a un campionato di vertice, ma al tempo stesso a ridurre i costi. Il progetto è quello di formare una squadra con giovani di prospettiva e funzionali, che si integrino agli elementi di esperienza. Al momento ne abbiamo fermati tre-quattro in prestito. L’obiettivo è quello di vedere i tifosi uscire dal Mazza con il sorriso dopo aver visto una squadra gagliarda, combattiva, che onori la maglia e che al tempo stesso diverta. Non c’è preoccupazione al momento, il gruppo sta lavorando bene, compresi i giocatori che da qui al 5 ottobre potrebbero andarsene. Proveremo a puntellare la rosa entro la partita con il Monza. Mora? Cercheremo di portarlo di nuovo a Ferrara: è in cima alla lista dei desideri perché è in profilo che è in grado di trasmettere le giuste motivazioni. Ama la maglia e sa cosa vuol dire giocare qui. Rivedo in Luca la mia parabola di tra SPAL ed Empoli, col successivo ritorno. Berisha? Tenerlo significherebbe risolvere in partenza un sacco di problemi, ma ha un ingaggio pesante ed è un nazionale. Non vuole andare via per forza e ritiene la SPAL una società molto importante però da qui al 5 ottobre può succedere di tutto considerato il fatto che di mercato ne ha, anche all’estero. E’ probabile che possa andare via. Paloschi e Di Francesco invece sono giocatori che riteniamo importanti per la categoria e penso possano dare un grandissimo contributo”.
“Per quanto riguarda i nuovi, Sala è un esterno che ha fatto un’ottima stagione alla Virtus Entella ed è nel giro dell’Under 21. Sernicola può giocare senza problemi da terzino destro e sinistro, ha grande temperamento e il mister lo sta provando anche da centrale. Brignola lo considero profilo importante, di grande tecnica, sono convinto che ci darà una grossa mano. Anche Caleb Okoli (difensore, 2001) è già qui e si sta allenando. Viene da sé che i giocatori di serie A sono più forti di quelli di serie B, bisogna essere convinti di scendere di categoria però: senza motivazioni i valori tendono ad annullarsi”.
“Marino è il profilo giusto e ideale per risollevare il morale di un gruppo e un ambiente afflitto da una retrocessione amara. Sa cosa fare in situazioni del genere”.
I TIFOSI – I due protagonisti di serata sono d’accordo e non potrebbe essere altrimenti: l’assenza del pubblico condizionerà in negativo il campionato della SPAL. Per Zamuner “Ferrara è stata una piazza molto penalizzata dall’assenza dei tifosi, quelli della SPAL sono veramente il dodicesimo uomo in campo e valgono almeno cinque-sei punti in più in classifica”. Dello stesso avviso Mezzini: “Il calcio senza pubblico è molto triste da vedere e da vivere, giocare con lo stadio pieno è tutta un’altra cosa: anche i mugugni servono a testare la personalità del calciatore”.