Pochi secondi hanno separato Pasquale Marino e i suoi dalla prima vittoria stagionale. Il Cosenza porta a casa un punto meritato, al termine di una partita che ha dimostrato come il lavoro da fare in casa biancazzurra sia ancora tanto per poter ambire a posizioni di vertice.
VOTO DI SQUADRA: 5,5 – L’impressione di queste prime partite è quella di una squadra che sa di dover fare punti pur essendo ancora molto lontana da una fisionomia di gioco definita. La vittoria è sfumata di un soffio, ma le tante palle-gol concesse al Cosenza sono un campanello d’allarme preoccupante per mister Marino, che si ritrova a fare i conti con fantasmi già conosciuti dai suoi recenti predecessori.
BERISHA 6 – In attesa di sapere come si evolverà la sua situazione di mercato, lui sembra comunque essere ancora molto coinvolto e concentrato sulla causa biancazzurra. Al 25’ Carretta cerca di beffarlo calciando direttamente in porta da calcio d’angolo, non si fa infinocchiare. Pochi minuti più tardi è costretto a un’uscita avventurosa di testa ed è Vicari a salvare la porta spallina. Per il resto pochi interventi nonostante il Cosenza si veda spesso in area.
SALAMON 6,5 – Mette in difficoltà Berisha a metà primo tempo con un intervento difettoso di testa che costringe il portiere spallino a spingersi lontano dall’area di rigore, ma nel complesso gioca una buona partita, sbloccando di testa il risultato in avvio di ripresa. Prova anche ad avviare l’azione con dei lanci per Paloschi, con fortune alterne.
VICARI 6 – Si avventura meno in avanti rispetto ai suoi colleghi di reparto, ma quando c’è da intervenire si fa sempre trovare pronto, come nel finale di primo tempo quando toglie dalla porta il pallone di Sciaudone.
TOMOVIC 5 – La categoria di differenza non sembra aver migliorato troppo la sua affidabilità difensiva con Carretta che lo mette spesso in difficoltà. Sul gol del pareggio del Cosenza esce in ritardo a contrastare il tiro, ma le responsabilità sono da condividere con altri.
DICKMANN 5,5 – Viene cercato meno rispetto a D’Alessandro, ma prova comunque a creare problemi alla difesa calabrese, come nel finale di primo tempo quando viene toccato in area, senza però che il direttore di gara se la senta di fischiargli il rigore. Potrebbe segnare il gol del raddoppio, ma viene chiuso da Legittimo.
MISSIROLI 5,5 – Il dinamismo dei bei tempi sembra essere andato e per quanto faccia un’onesta partita dal punto di vita tattico sembra sempre mancargli l’energia per incidere in fase di rifinitura.
ESPOSITO SAL. 6,5 – Ago della bilancia in mezzo al campo, con una costante copertura sui tre difensori centrali. Quando può sfruttare il suo piede destro lascia sempre il segno, prima con una punizione poco alta nel finale di primo tempo e poi con l’assist per il gol di Salamon. (dal 24’ s.t. MURGIA 5,5 – Marino gli concede un’altra possibilità, con il suo addio a Ferrara che sembra allontanarsi. La qualità dei calci piazzati con lui s’abbassa sensibilmente).
VALOTI 5 – Parte mezzala e cerca spazio sulla trequarti per poter poter partire palla al piede e puntare frontalmente la difesa avversaria, ma talvolta si intestardisce eccessivamente con la ricerca della soluzione personale. Mette a referto un tiro e un colpo di testa, entrambi poco pericolosi. Finisce un goffo autogol sul quale ha oggettivamente poche responsabilità.
D’ALESSANDRO 6,5 – Le idee offensive della SPAL spesso dipendono dalle sue giocate individuali e quando parte in velocità riesce a trovare lo spazio per il tiro, come a inizio secondo tempo quando rientrando sul destro costringe Falcone a un volo apprezzatissimo dai fotografi. Così così, invece, i cross. (dal 33’ s.t. SALA s.v. – Pochi minuti a disposizione per lui. Nella terra di nessuno nell’azione finale, quando sul fronte sinistro quelli del Cosenza si ritrovano in tre, senza marcatura).
PALOSCHI 4,5 – Il poco pubblico del “Mazza” prova a spingerlo affinché questa possa essere davvero la stagione del suo riscatto. La volontà non gli manca, ma è davvero tutto quello che ha da offrire, perché azzecca poco o nulla. Spreca un contropiede 2 contro 1 che poteva chiudere definitivamente la partita, poi osserva Baez mettere in area la palla che vale il pareggio.
ESPOSITO SEB. 6 – Nonostante la carta d’identità riporti 2002 come anno di nascita gioca con la personalità di un giocatore ben più maturo. Fatica ad accendersi, appesantito anche dai 120 minuti giocati mercoledì sera contro il Bari, ma quando ci riesce si crea occasioni da solo, come sul tiro dal limite dell’area al 34’ del primo tempo. (dal 24’ s.t. STREFEZZA 6 – Entra nel ruolo di seconda punta e cerca di sfruttare al meglio i suoi spunti in velocità. Se Paloschi non gli passa il pallone lui ci può far poco.
MARINO 6 – La fase 1 del suo progetto non può prescindere dal badare prima alla sostanza che all’estetica e due punti in due partite forse sono meno di quelli che si aspettava. Il tempo per lavorare fino ad oggi è stato poco e sicuramente sfrutterà queste due settimane a disposizione per rendere questa squadra più vicina alle sue idee.