La SPAL torna da Pordenone con la consapevolezza d’aver buttato altri due punti nel suo avvio di campionato. Qualche progresso in fase offensiva s’è visto, ma rimane l’allarmante tendenza a sprecare tutto con errori al limite del comprensibile.
VOTO DI SQUADRA 6 – Qualcuno porti questa squadra da uno psicologo. Approccio alla partita da incubo, quindi la reazione di orgoglio e qualità, infine la paura che fa arretrare prematuramente a protezione dell’area con venti minuti ancora sul cronometro. Non fosse stata per la sciocchezza di Murgia la SPAL probabilmente ce l’avrebbe fatta, ma il problema è ormai parte integrante dell’identità di questo gruppo.
BERISHA 6,5 – Sembra quasi preso di sorpresa sulla (potente) stoccata iniziale di Diaw. Salva su Magnino per rimediare ad un orrore di Salamon, peccato che Barison lo infili 40 secondi dopo senza che possa fare alcunché. Per il resto è attento e autorevole, anche quando si tratta di uscire. Sul rigore gli si chiedeva un altro miracolo, stavolta non gli è possibile.
SALAMON 6 – Nel primo tempo ne combina due di grosse: si fa scappare Diaw e poi regala a Magnino l’occasione che genera il 2-0. Molto più attento e solido nella ripresa, con una chiusura su Calò che vale quasi come un gol.
VICARI 6 – Come al solito ultimo baluardo, le circostanze lo portano lungamente a duellare fisicamente (e verbalmente) con Diaw. Colpisce la traversa con un gran colpo di testa. Non sembra comunque tranquillo e sicuro al 100%, come al 4′ del secondo tempo quando per poco non serve un assist a Camporese.
TOMOVIC 6,5 – Chi l’avrebbe mai detto: il migliore dei tre dietro. Per poco non riesce a segnare su un bell’inserimento. Si rifà servendo a Paloschi l’assist per il temporaneo 2-3. Ma soprattutto sta lontano dai guai.
SERNICOLA 6 – Inizia maluccio e viene spostato da Barison sull’azione del 2-0. Poi piazza sulla testa di Castro il pallone della riscossa. L’energia non gli manca e lo dimostra anche quando è il momento si passare sulla corsia di sinistra.
MURGIA 4,5 – Causa due rigori: uno viene assegnato (al 90′), l’altro – in avvio di partita – – sfugge all’arbitro Sacchi. Certo, mette il piede sui gol del 2-2 e del 2-3 servendo rispettivamente Strefezza e Tomovic, ma quel regalo al Pordenone trascina a fondo la sua valutazione. E pensare che tre secondi prima aveva chiuso benissimo su Ciurria.
VALOTI 5 – Viene un po’ randellato dai centrocampisti neroverdi e sembra soffrire la cosa. Si dà da fare, ma in generale non offre mai l’impressione d’essere in grado di mettere le sue qualità al servizio della squadra.
D’ALESSANDRO 5,5 – Parte con un paio di accelerazioni promettenti, ma poi Berra gli prende le misure. In chiusura di primo tempo si schianta su Calò e probabilmente il dolore suggerisce di fermarsi. (dal 1′ s.t. DICKMANN 5,5 – Tolte le due ammonizioni che gli costano il cartellino rosso non fa neanche così male. Anzi, spinge e combina bene con i compagni. Sernicola dovrà fare gli straordinari, gli paghi almeno una birra – prima delle 22).
CASTRO 7 – Non lo si scopre oggi: per qualità tecnica, creatività e intelligenza è un giocatore che c’entra nulla con la serie B e lo sa ancora dimostrare, nonostante un’aria un po’ indolente e una condizione fisica apparentemente non scintillante. Tutte le cose migliori passano dai suoi piedi, almeno fino a che ne ha. Segna un gol di pura scaltrezza e rischia pure di firmare una doppietta. (dal 24′ s.t. BRIGNOLA 5,5 – Gli arrivano pochi palloni. Su uno di questi prova ad andarsene in velocità, ma si vede che non è ancora quella dei giorni belli).
STREFEZZA 7 – Finalmente inquadra la porta e lo fa parecchio bene. Se solo raffinasse un po’ capacità decisionali e limitasse l’irruenza quando è ora di rincorrere gli altri… probabilmente non giocherebbe alla SPAL, si dirà. Assieme a Castro è una delle menti creative della squadra. (dal 32′ s.t. MISSIROLI ng – Partecipa alla difesa a oltranza, ma non è che abbia tutte queste occasioni di mettersi in mostra).
PALOSCHI 6,5 – Mezzo voto in più d’incoraggiamento perché magari questo gol dopo quasi un anno gli toglierà un po’ di muffa spirituale di dosso. Fa mezz’oretta da fantasma (stile Casper, quindi poco minaccioso), poi si ingegna per svariate sponde, di cui due particolarmente buone per Tomovic e Valoti. (dal 32′ s.t. ESPOSITO SEB. ng – La sensazione è che sia ancora un po’ leggerino sotto il profilo fisico).