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Ben vengano anche le vittorie brutte e sporche, ma la SPAL a Reggio Calabria è finita col soffrire più del dovuto nonostante i 70 minuti di superiorità numerica. Marino può godersi un’interessante posizione di classifica (-4 dall’Empoli capolista), ma è anche consapevole di dover fare ancora parecchio lavoro per vedere una squadra in linea con le sue idee.

VOTO DI SQUADRA: 6 –  La difesa non prende gol (non succedeva dal debutto a Monza) e lo fa grazie a Berisha. Per il resto la prestazione rappresenta un passo indietro rispetto a quanto visto col Vicenza. Va bene il cinismo dimostrato nell’occasione del gol, ma la gestione del vantaggio è stata alquanto problematica per una squadra con l’uomo in più.

BERISHA 7,5 – Nel primo tempo c’è poco lavoro per lui, eccezion fatta per delle conclusioni di Bellomo e Denis. Ringrazia il palo in avvio di ripresa, poi si prende la scena col rigore parato al centravanti argentino e altri tre interventi su Folorunsho, Crisetig e Rivas.

SALAMON 6 – La Reggina lo sollecita poco e lui ha tempo e spazio per avventurarsi in avanti, con risultati alterni, tra cui l’assist a fine primo tempo con cui mette Sebastiano Esposito davanti al portiere (dal 25’ s.t. RANIERI 6 – Si piazza sul centro-sinistra e partecipa alla trincea finale).

VICARI 6 – Lotta per novanta minuti corpo a corpo contro Denis e l’unica occasione per l’argentino nasce a causa di un movimento sbagliato da Dickmann, su cui non può fare granché.

TOMOVIC 5,5 – Ruvido, ma senza grossi problemi fino al contatto in area con Denis – seppure lieve – che porta al rigore. Da quel momento sembra perdere un po’ di sicurezza.

DICKMANN 5,5 – Rispetto alla partita col Vicenza parte col freno a mano tirato, preoccupandosi più di tenere la posizione che di spingere sulla destra. L’ingresso di Di Chiara gli complica un po’ le cose.

ESPOSITO SAL. 6,5 – Regge, spesso da solo, il centrocampo biancazzurro con un lavoro più di filtro che di impostazione.

VALOTI 5,5 – Prestazione sostanzialmente in linea con quanto visto contro il Vicenza, con tanta volontà, ma anche tanta fatica nell’adattarsi al sistema di Marino. La sua prova è condizionata anche dal cartellino giallo preso a metà primo tempo (dal 17’ s.t. MISSIROLI 5,5 – Entra per mettere ordine in mezzo al campo, ma non cambia il corso degli eventi rispetto al compagno sostituito).

SALA 6,5 – Vince il duello con Rolando, partecipando con profitto all’azione del gol e creando un altro paio di situazioni offensive pericolose. Solido anche in copertura.

CASTRO 6 – Fa un gol da centravanti sull’assist di Di Francesco, anche se bisogna ammettere che la difesa della Reggina non lo ha ostacolato particolarmente. Il suo coinvolgimento aumenta dopo il vantaggio, facilitato dai maggiori spazi creati dalla superiorità numerica. L’espulsione gli costa mezzo voto perché era evitabile e finirà col causare problemi a Marino, anche se gli si può concedere la parziale attenuante dell’esaurimento della riserva d’ossigeno.

ESPOSITO SEB. 5,5 – Che fare il centravanti non sia il suo mestiere l’ha detto pure Marino prima della partita e si è visto anche stavolta. Nonostante questo si muove tanto, sobbarcandosi l’onere di tenere il pallone e far salire la squadra con grande abnegazione. Fallisce un’occasione alla portata per uno col suo talento. (dal 25’ s.t. MORO 6 – Appena subentrato deve subito fare i conti con la marcatura di Cionek e dal primo contrasto ne esce con un taglio alla testa. Lotta come un leone, nonostante la giovane età).

DI FRANCESCO 6,5 – La condizione è ancora lontana, ma lui cerca di gestire le forze e quando riesce a accendersi per Loiacono sono sempre dolori. Suo l’assist per il vantaggio biancazzurro (dal 36’ s.t. MURGIA 5,5 – Entra da trequartista per serrare le fila in un momento di grande difficoltà, ma commette parecchi errori nel quarto d’ora in campo).

MARINO 6 – Un solo cambio rispetto alla partita contro il Vicenza, anche perché le alternative in alcune zone del campo al momento non sono troppe. Luci e ombre sulla prestazione dei suoi. Quando la squadra muove il pallone dimostra di avere qualità superiori per la categoria, ma la gestione del risultato si conferma ancora un grosso rebus.