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La diretta del 7 dicembre di “Lunedì Sport” su Telestense ha riservato un collegamento telefonico con il direttore generale della SPAL, Andrea Gazzoli. Abbiamo annotato le sue considerazioni principali.

SPAL COMPETITIVA – “Sapevamo che l’inizio della stagione sarebbe stato sofferto, ci aspettavamo delle difficoltà come poi ci sono state dall’estate, soprattutto per il mercato e per il virus. L’importante era ritornare ad essere squadra come lo eravamo in passato: dalla proprietà al presidente, ai dirigenti, all’allenatore e ai giocatori che venivano da una stagione terminata molto male e dovevano reintegrarsi. Questo è gruppo che ha 25-26 giocatori di grandissima levatura per la categoria e dobbiamo cercare di mantenerli per fare il 100% del risultato. Poi quale sarà questo 100% lo vedremo, ad oggi non lo possiamo sapere. Sulla scelta del mister non abbiamo avuto alcun tipo di dubbio. Sapevamo che con il tempo giusto avrebbe portato questi calciatori ad essere squadra e ad essere propositivi. Penso che non ci sia nessun tipo di squadra con questo livello medio di qualità, soprattutto a centrocampo”.

RISCATTO DEI SINGOLI – “Ogni calciatore ha la sua storia, compresi tutti gli elementi che l’anno scorso hanno reso meno. Secondo me i portieri e la difesa della SPAL non li ha nessuno in questa categoria. Quindi è normale che portati alla loro condizione ottimale diano garanzie. Tomovic ad esempio ha fatto venti giorni da solo a casa ad agosto, ma sapevamo che non c’entra con la categoria. Molti di questi giocatori non hanno nemmeno mai giocato in B: questo la dice lunga sul loro spessore”.

LINEA VERDE – “La strategia era ben chiara dall’inizio: potevamo e dovevamo prendere giovani di grande qualità e Giorgio (Zamuner, ndr) l’ha fatto. Sono tutti ragazzi di spessore e di esperienza, tre o quattro elementi sono nazionali: giocatori importanti che si sono integrati al meglio con i più esperti. Abbiamo inoltre fatto esordire Thiam, Seck e Moro. Tunjov ha avuto poco spazio in questo periodo, ma è un 2001 che ha già fatto dieci partite in serie A. Abbiamo cercato di costruire un percorso anche con le squadre con cui abbiamo rapporti per proseguire queste situazioni anche nel prossimo futuro”.

MERCATO IN ENTRATA – “In questo momento la squadra sta facendo bene e il mercato non è una preoccupazione, ci penseremo il 5 di gennaio. Ad oggi pensiamo a tutelare la squadra e a mantenere la competitività in tutti gli elementi. Questa squadra si permette di giocare a centrocampo con giocatori come Valoti ed Esposito (Salvatore, ndr) come fossero due mediani. C’è Murgia che è una mezz’ala che si sta calando nello stesso ruolo: hanno tutte le caratteristiche per farlo, la SPAL ha grandissima qualità. Fino a due settimane fa si parlava solo dell’attaccante, ma con quelli che abbiamo in rosa siamo più che coperti. Paloschi che lo scorso anno è apparso più in difficoltà ora sta facendo bene. Non abbiamo mai avuto dubbi sul calciatore e sulla persona, qualsiasi cosa gli sia stata chiesta lui si è sempre allenato al 100%. Quando una squadra si permette di tenere in panchina gente come Esposito (Sebastiano, ndr) e Floccari può dormire sonni tranquilli”.

MERCATO IN USCITA – “Offerte per i migliori? Oltre a quello che ho detto prima, aggiungo che tutto dipende dal mercato. A settembre siamo stati ad aspettare delle richieste e alla fine se n’è andato Fares perché comunque era un giocatore forte e con determinate caratteristiche, quasi unico in quello stile di gioco, e Bonifazi a fine mercato. Per gli altri non sono arrivate richieste, quindi per prima cosa lasciamo che arrivino eventuali richieste, non stiamo giocando al fantacalcio dove il mercato lo si fa da soli”.

BOLLA – “Ne abbiamo parlato e ne stiamo discutendo anche con l’allenatore. Per prima cosa abbiamo intensificato i controlli anche rispetto alle normative vigenti: oltre a quello pre-gara ne facciamo anche settimanalmente, specialmente quando ci sono i nazionali che girano e creano più problemi. Abbiamo a disposizione altri 7-10 giorni per decidere: le gare sono ravvicinate, si tratterebbe di passare 16 giorni insieme, escluso il Natale che mi sembra giusto che i giocatori possano passarlo con le proprie famiglie. Vanno valutati quei momenti in cui può essere un po’ più pericoloso lasciarli più liberi: fortunatamente i ragazzi hanno capito il pericolo e Ferrara è una zona poco toccata in proporzione alle zone più frequentate d’Italia”.

COLOMBARINI – “Penso che insieme al presidente (Mattioli, ndr) abbiano ripreso il gusto di stare vicino alla squadra e rivedere le partite e passare i pomeriggi allo stadio. A porte chiuse devo essere sincero non mi sento neanche di parlare di stadio. Vedo nei loro occhi, oltre che alla partecipazione che non è mai mancata, un ritrovato entusiasmo che nelle ultime giornate della scorsa stagione giustamente si era un po’ perso”.