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SPAL-Cittadella non può essere certo considerata una partita classica un appuntamento irrinunciabile per i tifosi biancazzurri, ma in tempi recenti ha sempre riservato storie piuttosto interessanti.

MARZO 2016
Prima di rivedersi nella Coppa Italia di Lega Pro 2015/2016, le due squadre avevano trascorso dieci anni senza incontrarsi. Separate com’erano dai gironi di campionato in terza serie (il Cittadella nell’A, la SPAL nel B: entrambe vincitrici alla fine), si ritrovarono faccia a faccia nella doppia semifinale di coppa e diedero vita due partite tutto sommato dimenticabili, in cui i due allenatori (Venturato e Semplici) schierarono quasi tutti i giocatori meno utilizzati fino a quel momento.

La SPAL era giustificata se si considera che la seconda sfida, giocata al “Tombolato”, era stata incastrata nel calendario a pochi giorni dallo scontro diretto di campionato contro la Maceratese (che peraltro finì malissimo). Il Cittadella andò in finale, ma perse col Foggia – allenato da De Zerbi – dopo due partite assurde, finite rispettivamente 4-1 e 4-4.

MAGGIO 2016
A poco più di due mesi da quel doppio confronto, biancazzurri e granata si ritrovarono ancora una volta al “Tombolato” di Cittadella per l’atto finale della Supercoppa, il triangolare che coinvolgeva le tre vincitrici dei gironi di Lega Pro. Con il Benevento subito sbaragliato da entrambe le squadre (4-1 dalla SPAL; 4-2 dal Cittadella) sembravano esserci i presupposti per una partita equilibrata e invece l’undici di Semplici travolse gli avversari andando a segno tre volte in 40 minuti grazie a Zigoni, Lazzari (!) e Finotto, esaltando i quasi 400 tifosi arrivati da Ferrara.

La serata tuttavia fu resa surreale da un dettaglio non secondario: la SPAL non sollevò alcuna (super)coppa in quanto la Lega Pro non la fece recapitare a Cittadella per motivi mai del tutto chiariti. In pratica la festa post-partita si svolse senza trofei o medaglie.

Una pezza venne messa con una cerimonia ad hoc al “Paolo Mazza” qualche giorno dopo (in pieno pomeriggio) di fronte ad un centinaio di persone, molte delle quali abbastanza contrariate per la gaffe da parte degli organizzatori del campionato. I giocatori comunque non se ne curarono più di tanto e festeggiarono posando a più ripetizioni col trofeo recentemente conquistato.

DICEMBRE 2016
Anche il terzo appuntamento dell’anno solare 2016 riservò sensazioni abbastanza anomale, almeno per quella che è la normale routine di una squadra di calcio. La SPAL arrivò infatti alla 17^ giornata con un dubbio: Davide Vagnati sarebbe rimasto a Ferrara o sarebbe andato al Parma (in serie C)? La partita del “Tombolato” a conti fatti fece da contorno ad una vicenda extra-campo resa pubblica il giorno prima, nonostante ci fossero tutti i presupposti per una contesa dal peso specifico rilevante: i biancazzurri erano quarti in classifica con 29 punti, i padroni di casa subito dietro con 28.

 

La SPAL – versione grigia – vinse non senza fatica quella partita grazie ai gol di Bonifazi e Zigoni, ma fin dal fischio finale tutte le attenzioni furono rivolte alle dichiarazioni di Vagnati e del resto della dirigenza, senza che il mistero venisse di fatto risolto. Alla fine, com’è noto, non vi alcun trasloco per il direttore sportivo, per quanto sembrasse cosa fatta. La rinuncia al contrattone offerto dal Parma venne spiegata qualche giorno più tardi con una conferenza stampa alla presenza di Walter Mattioli e Simone Colombarini.

APRILE 2017
38^ giornata di un campionato di serie B interminabile e che la SPAL sognava di concludere con una clamorosa promozione in serie A. Il 25 aprile 2017 la classifica diceva: SPAL 70, Hellas Verona 65, Frosinone 62, Cittadella 57. Antenucci e compagni avevano dato lo strappo decisivo con quattro vittorie consecutive e volevano assicurarsi un finale in discesa per non dover soffrire. Per farlo dovevano aver ragione di un Cittadella che stava vivendo un periodo non proprio brillante, ma aveva ritrovato entusiasmo con i quattro gol rifilati al Carpi solo tre giorni prima.

Infatti fu partita rognosa, come d’altra parte è spesso quando si tratta del Cittadella. Solo un po’ di fortuna contribuì a tenere il punteggio sullo 0-0 all’intervallo, prima che i biancazzurri iniziassero a dare spettacolo attaccando in direzione della Ovest. Prima Giani di testa e poi Zigoni con un movimento da vero centravanti spedirono due palloni alle spalle di Alfonso, portando la SPAL a tiro di match-point per la promozione diretta già nella successiva trasferta di La Spezia.

Quella faticosa vittoria provocò un certo fiatone al gruppo di Semplici, che collezionò due 0-0 (con Spezia e Pro Vercelli) prima della dolce sconfitta di Terni il 13 maggio 2017.

NOVEMBRE 2017
L’atto più recente di questa storia per capitoli è anche il più vicino alla commedia. La SPAL arrivava al quarto turno eliminatorio di Coppa Italia contro il Cittadella dopo l’inciampo di Verona (sponda Chievo), che aveva chiuso una mini-serie positiva di tre partite (5 punti, contro Genoa, Atalanta e Fiorentina). Dietro l’angolo c’era la trasferta di Roma, la seconda stagionale dopo quella che aveva aperto lo storico campionato 2017/2018 (0-0 di fronte alla Lazio). Non a caso sia Semplici sia Venturato adottarono la stessa strategia dei tempi della Coppa di Lega Pro: dentro chiunque non sia titolare, o quasi. Le uniche eccezioni furono costituite da Oikomou, Schiattarella e dallo strapagato Borriello, autore fino a quel momento di un misero gol nella prima di campionato.

Quello fu un gelido pomeriggio dai tratti surreali grazie anche alla reazione del (poco) pubblico all’annuncio della titolarità di Pa Konate, visto in azione esclusivamente nella partita d’agosto contro il Renate e poi sparito dai radar. La partita dello svedese-guineano fu a suo modo memorabile, visto che è ricordata ancora oggi per un goffo autogol siglato sotto la curva Ovest. Tra le altre cose in quel pomeriggio si fratturò pure un piede, tanto che lui stesso un paio di mesi dopo attribuì all’infortunio le scarse opportunità offerte da Semplici. Da lì al termine della stagione si persero le sue tracce, tanto che non apparì nemmeno alla festa di fine stagione dopo SPAL-Sampdoria.

Le cose andarono abbastanza male, visto che il Cittadella vinse abbastanza agevolmente per 2-0, inducendo Walter Mattioli a scagliarsi contro i suoi giocatori. In quell’occasione li definì “Presuntuosi e senza palle“, rimarcando in maniera abbastanza esplicita il fastidio per un’eliminazione inaspettata.