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Nel corso della sua carriera Pasquale Marino ha affrontato il Cittadella per dieci volte ed è uscito sconfitto in una sola occasione, quando faceva più male, nel turno preliminare dei playoff 2018/2019. Al tempo il mister era sulla panchina dello Spezia, oggi è su quella di una SPAL che viaggia fortissimo, ma che a suo giudizio può fare ancora meglio: “Possiamo migliorare tantissimo e abbiamo il margine per farlo. Lavoro con un gruppo che ha qualità e l’ha dimostrato, ma vorremo far sì che ci fosse più continuità. La crescita finora c’è stata, va migliorato un po’ l’approccio in certe partite, soprattutto in trasferta. A Chiavari abbiamo faticato anche a causa del campo insidioso, mentre a Reggio Calabria non siamo stati brillanti come in altre occasioni. Possiamo gestire meglio certi frangenti e dobbiamo cercare di creare un po’ di più in attacco“.

INDISPONIBILI – Marino non potrà contare su Okoli (lesione muscolare), Ranieri (lesione muscolare), Dickmann (lesione muscolare) e Viviani (problemi muscolari), oltre ovviamente a Berisha che è stato dimesso dall’ospedale, ma dovrà risultare negativo ad un tampone per aver superato definitivamente l’infezione da Covid-19. Vicari è arruolato come in occasione della partita col Pisa, ma non è detto che torni titolare: “Non darò indicazioni ai giornalisti, mi piace che i giocatori sappiano da me la formazione. Stava bene già la settimana scorsa, quindi è a disposizione“.

MORALE – “Lo spirito è buono, siamo in un momento positivo e c’è entusiasmo nel lavoro quotidiano. Questo aiuta sempre a fare dei buoni allenamenti e ad affrontare le partite nel migliore dei modi. Ovviamente non deve accadere che i giocatori si rilassino o vadano in campo meno concentrati del solito: non sarebbe un segnale di maturità anche se capitasse inconsciamente. Il ferro si batte finché è caldo e dobbiamo cercare di continuare a cercare di fare quello che abbiamo fatto fino ad ora. Lottare su ogni pallone e allenarsi bene per portare i concetti in partita“.

IL CITTADELLA – “In questi anni ha fatto sempre stagioni positive e può contare su una società che scova i giocatori nelle categorie inferiori per poi farli diventare di categoria e rivenderli. Hanno la stessa guida tecnica da tanti anni e un’organizzazione di gioco importante. Dovremo essere preparati a sostenere il loro ritmo e la loro intensità: proveranno ad aggredirci alti e starà a noi uscire dalla loro pressione con lucidità, per provare a fare male negli spazi. Cercheremo di non abbassarci troppo e quindi evitare aspettarli. A nostra volta proveremo a essere aggressivi. Abbiamo una fisionomia che cerchiamo di portare avanti a prescindere dagli avversari“.

VENTURATO – “Il lavoro che stanno facendo lui e il suo staff è importante: quando una società si mantiene su certi livelli pur cambiando giocatori ogni anno vuol dire che il sistema funziona. Venturato avrà senz’altro avuto altre proposte da piazze più grandi, però se è ancora lì è perché evidentemente sa di poter lavorare bene e magari preferisce proseguire un progetto che rimane intrigante nel corso del tempo“.

TURNOVER – “I cambiamenti dipendono di volta in volta dagli uomini a disposizione, anche se in un reparto – quello di difesa – siamo un po’ corti. Dietro quindi ci può essere qualcuno che dovrà giocare di più. Per il resto si potrà alternare, valuteremo di partita in partita. Molto sta nelle capacità di recupero dopo lo sforzo, ma abbiamo tanti giovani e quindi non dovrebbe essere un problema. Chiaro che una gestione delle energie va fatta. L’organico finora ha dimostrato di poter dare un contributo importante a livello generale, tanto che è difficile stabilire chi è titolare e chi invece un’alternativa“.

AMBIZIONE – “Non ci poniamo alcun tipo traguardo, né per noi è un problema essere pronosticati per la promozione diretta. Lavoriamo a breve termine. Oggettivamente è presto per fare valutazioni, non siamo neanche a un terzo del campionato. Per mentalità dobbiamo stare concentrati sulla singola partita, perché ci saranno periodi buoni e meno buoni. L’organico ampio ci permette di avere un gruppo competitivo e che fa buoni allenamenti e ad alta intensità“.

IL MINUTAGGIO DI ESPOSITO – “Per me non è un problema parlare dei singoli, ma se si pone la domanda su Esposito bisogna tenere conto che ci sono altri giocatori che sono nelle sue stesse condizioni. Ad esempio Strefezza, Brignola e Murgia, per fare qualche nome. Secondo me è giusto che tutti quelli che al momento hanno meno possibilità si facciano trovare pronti. Chi è rimasto alla SPAL e chi ci arriva è normale che debba fare un campionato competitivo: ci deve essere la voglia di dimostrare qualcosa. Chi accetta di venire o rimanere sa a cosa va incontro. Chi non accetta alla competizione non rimane e non sarebbe rimasto dal principio. Ci deve essere questa mentalità, la voglia dimostrata da Brignola, Floccari e dallo stesso Esposito quando sono entrati a partita in corso“.

PAOLO ROSSI – “Ha fatto delle cose che ci hanno fatto passare un’estate bellissima. A quel tempo non aspettavamo altro che le partite per festeggiare in mezzo alla strada. Ho avuto piacere di conoscerlo a Sky quand’era commentatore e ho avuto la possibilità di conoscerne l’umiltà. Quando si arriva a certi livelli, come nel suo caso, è perché c’è un valore umano importante. Ci sono rimasto male perché ero all’oscuro della malattia, la sua scomparsa è stata una botta per chi ama il calcio“.