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Finta di Davide Di Quinzio, tre (giovani) avversari mandati al bar, pennellata in mezzo all’area di rigore per una zuccata di Alessio Atzori per il primo e unico gol della partita. L’ultimo SPAL-Venezia è andato così e nel cognome del marcatore non c’è solo il rimando ad una parentela celebre, ma anche l’indizio di una partita riservata a pochi titolari e tante riserve. Era il 22 ottobre 2014 e si giocavano i sedicesimi di finale di Coppa Italia di Lega Pro.

Quella partita si giocò di fronte a 471 spettatori e finì appunto 1-0 per la squadra allenata da Oscar Brevi. Le due società, che probabilmente percepivano l’evento più come una scocciatura che come un’opportunità, mandarono in campo diversi giocatori delle rispettive formazioni Berretti, contornati da qualche pro in cerca di minutaggio o di ritorno da uno stop. Molti di loro all’epoca rappresentavano prospetti interessanti per il futuro, ma le loro carriere non si sono rivelate all’altezza delle aspettative.

IL TABELLINO
SPAL-Unione Venezia 1-0 (p.t. 0-0)
Marcatori: 10’ s.t. Atzori (S).
SPAL (4-3-1-2): Albertoni; Lazzari (dal 25’ s.t. Ambrosini), Laquaglia, Sorrentino, Rosina; Concas, Bellemo, Atzori; Di Quinzio (dal 13’ s.t. Finotto); Veratti (dal 39’ s.t. Scarpi), Germinale. All. Brevi.
Venezia (4-3-3): Fortunato; Panzeri, Legati (dal 1’ s.t. Scanferlato), Cernuto, Dell’Andrea; Alba (dal 32’ s.t. Callegaro), Chin, Varano; Zaccagni (dal 1’ s.t. Meite), Siega, Franchini. All. Rossi.
Arbitro: sig. Bischisecchi di Livorno.
L’articolo originale de LoSpallino.com

Sulla panchina del Venezia sedeva l’allenatore della Berretti Maurizio Rossi, che faceva da traghettatore tra Alessandro Dal Canto, esonerato due giorni prima dopo tre sconfitte di fila nel girone A di LegaPro, e Michele Serena. L’ex terzino di Fiorentina e Atletico Madrid sarebbe arrivato infatti solo la domenica successiva, per far risalire in acque più tranquille una squadra un punto sopra la zona playout.

Al contrario la SPAL, al secondo anno della già ambiziosa gestione-Colombarini, aveva iniziato col piede giusto il girone B e si trovava a due punti dalla vetta, dopo che un KO (1-0) a Prato aveva interrotto una striscia di sei risultati utili consecutivi. Ma a Brevi sarebbero rimasti comunque meno di cinquanta giorni da spendere sulla panchina biancazzurra, prima di essere sostituito da Leonardo Semplici. Il resto è storia, con l’allenatore toscano che portò la squadra al quarto posto, mancando i playoff solo per un punto dopo una cavalcata di tredici risultati utili di fila (nove vittorie e quattro pareggi), tra febbraio e maggio.

Brevi in quell’occasione si schierò con un 4-3-1-2, cambiando dieci titolari rispetto alla gara col Prato. In porta toccò al secondo di Menegatti, Marco Albertoni (oggi al Ravenna in C), protetto al centro da Marco Laquaglia e dal suo compagno di reparto Giacomo Sorrentino (oggi entrambi in Eccellenza, rispettivamente nel Castelbaldo Masi e nella Virtus Castelfranco). Sui lati correvano Manuel Lazzari, appena rientrato da un infortunio e Riccardo Rosina (oggi allo Schio in Eccellenza) che faceva panchina in prima squadra. Fu lui l’altro protagonista di giornata, più che altro per un calcione ricevuto da Siega che permise ai biancazzurri di giocare con l’uomo in più per gli ultimi dieci minuti di partita. Chiavi del centrocampo affidate al capitano della Berretti Corrado Concas (anche lui in Eccellenza nel San Martino Colle) insieme all’interno Alessio Atzori e ad Alessandro Bellemo. In avanti scelte più pesanti: sulla trequarti Davide Di Quinzio dava infatti supporto a Domenico Germinale, schierato per dare peso negli ultimi metri e cercare quel gol che gli mancava da tre giornate, e Luca Veratti, anche lui al rientro da un infortunio. A cinque minuti dalla fine entrò anche Davide Scarpi, che di quella Berretti era forse il giocatore più talentuoso e che oggi gioca nel Sandonà, in Eccellenza.

“E’ stato un debutto meraviglioso, indimenticabile. Quando ho segnato non ci credevo. E’ un’emozione indescrivibile, non sapevo come esultare. Mi sono buttato sul cross e ho colpito con tutta la forza”.   

Alessio Atzori, nell’intervista post-gara

Quello fu il primo ma anche l’ultimo gol per il classe 1996 tra i professionisti. Dopo due stagioni tra Ravenna e Castiglione Ribelle (entrambe in Serie D), il centrocampista decise di mettere davanti lo studio al calcio e accettò un’offerta universitaria a stelle e strisce, trasferendosi al Canisius College di Buffalo, New York.

In Coppa Italia la SPAL andò poi ancora avanti alle spese di Prato e Bassano, venendo eliminata in semifinale dal Como nel doppio confronto (0-2 al Mazza; 0-0 al Sinigaglia). Una curiosità: molti dei giocatori che scesero in campo in quello SPAL-Venezia si erano sfidati appena quattro giorni prima nella quinta giornata del gruppo B del campionato Berretti. Vinsero i lagunari 0-1 (gol di Callegaro), ma fu poi la SPAL di Max Varricchio, al primo anno da allenatore, ad andare ai playoff (classificandosi quarta), dove fu eliminata al primo turno con un pesante 6-1 (3-1/0-3) dalla Cremonese.

 

ha collaborato Pasquale Matarazzo