Quello di Ascoli è un campo storicamente ostico per la SPAL. Basti pensare che l’unica vittoria biancazzurra nella storia risale al maggio 1971 (1-2, Cairoli e Casarsa) e da allora sono arrivati tre pareggi e tre sconfitte. La SPAL di Pasquale Marino ha quindi l’opportunità di aggiornare l’almanacco, se si considera che i marchigiani occupano il penultimo posto in classifica e hanno appena cambiato il terzo allenatore in stagione. Per capire un po’ che aria tira in casa Ascoli abbiamo interpellato Marco Amabili, direttore di Picenotime.it.
Andrea Sottil è il settimo allenatore del 2020 e sembra un segnale di instabilità totale del progetto tecnico: cosa sta succedendo all’Ascoli?
“Il nuovo cambio in panchina fa segnare quasi un record, ma i problemi sono cominciati già dalla scorsa stagione. Il vecchio tecnico Zanetti aveva chiuso il girone d’andata facendo registrare il miglior punteggio degli ultimi quindici anni nella storia del Picchio, ma a causa di due sconfitte nel girone di ritorno (e soprattutto per via di forti pressioni da parte della piazza) è stato incredibilmente esonerato dal presidente Pulcinelli. La stagione ha iniziato a prendere una brutta piega. L’Ascoli è riuscito ad ottenere la salvezza nell’ultima giornata soffrendo le pene dell’inferno, guidata in panchina da Dionigi. Poi il nuovo campionato è ripartito e l’organico è stato stravolto con le partenze importanti di Scamacca, Trotta, Morosini, gli spallini attuali Ranieri e Sernicola e altri elementi che avevano ben figurato in maglia bianconera. S’è deciso di puntare su molti stranieri (15 su 22 dei nuovi arrivati) e su un tecnico come Bertotto che non era assolutamente all’altezza. Il suo successore, Delio Rossi, è riuscito a fare anche peggio, raccogliendo un punto in sei partite. Così siamo arrivati a Sottil. Gli errori partono dalla società, con un presidente che mette molti soldi e passione, ma che nel 2020 ha azzeccato davvero poche mosse”.
Né Bertotto né Rossi sono riusciti a far funzionare l’organico: che tipo di problemi ha la rosa affidata ora a Sottil? E che fine ha fatto Ninkovic?
“Diciamo che la rosa dell’Ascoli è stata costruita molto male. Le mancanze più lampanti sono sulle corsie laterali di difesa, perché né Pucino né Ghazoini sono all’altezza del ruolo a destra, e dall’altra parte lo stesso discorso vale per Sarzi Puttini. A centrocampo ci sono pochi ricambi, in attacco solamente Bajic che – con cinque reti segnate- ha dimostrato di essere un elemento di valore. Mentre Sabiri, trequartista arrivato dal Paderborn, alterna giocate di grande qualità a momenti in cui si spegne. Per il resto la maggior parte dei giocatori ha deluso: Chiricò, Pierini, Tupta, Velios e lo stesso Cangiano, talentino prelevato dal Bologna ma ancora acerbo. Per quanto riguarda Ninkovic ne ha parlato il direttore sportivo Polito in conferenza stampa: il giocatore ha avuto degli screzi con la dirigenza e manca in città da luglio, ma c’è un contratto fino a giugno del 2021. Quando a novembre sembrava stesse per tornare ha avuto un brutto incidente in macchina in Croazia, per fortuna senza gravi conseguenze. Ora sembra si sia ripreso e stando alle parole del ds dovrebbe tornare nelle Marche verso metà gennaio. Bisognerà vedere come sta e soprattutto quali sono le sue intenzioni. Nei primi due anni della gestione Pulcinelli e anche nell’ultima salvezza il trequartista è stato senza dubbio fondamentale“.
Questa squadra a tuo giudizio ha quello che serve per mantenere la categoria?
“Al momento questo gruppo non sembra essere all’altezza per farcela, per via dei problemi a livello di organico appena spiegati. Ci sono troppe lacune, giocatori non da serie B ma soprattutto tantissimi stranieri che faticano ad amalgamarsi. L’ha detto anche Sottil in conferenza stampa: ci sono greci, austriaci, africani, tedeschi che non parlano una parola d’italiano. Questo può diventare un problema quando poi bisogna creare un gruppo nuovo. E anche in campo la comunicazione diventa faticosa. Sul mercato invernale dovrà per forza esserci una rivoluzione, perché questa rosa, con 6 punti in 14 gare a cui si aggiunge la debacle in Coppa Italia contro il Perugia, fino ad oggi non ha proprio funzionato“.
Cosa dovrebbe temere la SPAL in vista del confronto di domenica?
“Deve temere un Ascoli con l’acqua alla gola, che non può più permettersi di sprecare tempo. È una delle ultime chiamate. La partita contro i biancazzurri sarà certamente complicata, ma bisognerà cercare almeno di non perdere per spezzare la serie negativa e dare un senso al girone di ritorno. Visto l’avvicendamento in panchina i giocatori avranno voglia di mettersi in mostra. Sottil già l’anno scorso aveva navigato in acque burrascose a Pescara, riuscendo a salvarlo ai playout. È esperto di situazioni complicate e già in sede di presentazione ha dimostrato un buon piglio. Servono giocatori che diano l’anima in campo perché L’Ascoli è chiamato ad un’impresa quasi ai limiti dell’impossibile“.
Sottil stravolgerà tutto o proseguirà più o meno con gli stessi interpreti?
“C’è da capire se tatticamente si andrà avanti col 433 o col 4321 visto nelle ultime gare con Delio Rossi. Si cercherà senza dubbio di caricare la squadra e motivare quegli elementi che in questo avvio si sono visti poco. Il ds Polito è stato chiaro: chi non se la sente alzi la mano. Tradotto: chi non è utile al progetto se ne può andare e non si guarda più in faccia nessuno. Non credo che Sottil stravolgerà tutto, ma come riferito in conferenza stampa non è tanto un problema di modulo. È un discorso legato alle carenze in alcuni ruoli, alla preparazione fisica e in larga parte anche all’aspetto mentale. Gli elementi imprescindibili per il nuovo allenatore dovrebbero essere Leali tra i pali, Brosco in difesa con al suo fianco Quaranta, in mezzo Cavion, Buchel e Saric, che sono i centrocampisti che ad oggi offrono le migliori garanzie. Davanti serviranno il talento di Sabiri e i gol di Bajic. Qualcosa verrà cambiato, ma non ci sarà uno stravolgimento totale, anche perché questa rosa non consente grandi alternative“.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-2-1) Leali; Pucino, Brosco, Quaranta, Corbo; Cavion, Buchel, Saric; Chiricó, Sabiri; Bajic
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Khadim Ndiaye ( PT, Atalanta); Dario Saric (C, Carpi) Mouhamadou Sarr (PT, Bologna) Marcel Buchel (C, Juve Stabia) Christos Donis (C, Phanatinaikos) Amine Ghazoini (D, Frosinone) Gabriele Corbo (D, Bologna); Daniele Sarzi Puttini (D, Carpi); Cosimo Chiricò (A, Monza); Gianmarco Cangiano (C, Bologna); Simone Sini (D, Ternana); Riad Bajic (A, Udinese); Abdelhamid Sabiri (A, Paderborn); Nicholas Pierini (A, Sassuolo); Lubomir Tupta (A, HellasVerona); Oliver Kragl (C, Benevento)
IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Danilo Giacinto Ventola (A, Imolese); Manuel Ricciardi (D, Legnago); Davide Di Francesco (A, Teramo); Lorenzo Laverone (D, Ternana); Simoneandrea Ganz (A, Mantova); Emanuele Maurizii (D, Matelica); Simone Padoin (ritirato); Giacomo Beretta (A, Padova)