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Difficile, ma al contempo emozionante, raccontare l’impresa che ha compiuto ancora una volta il Kleb Basket nel derby casalingo contro Ravenna. Difficile, perché per 35 minuti la Top Secret è stata sostanzialmente in balìa degli avversari, limitata dall’assenza di un lungo e sovrastata dalla fisicità di Givens e Simioni. Emozionante, perché questa squadra a volte pare dare segni di immortalità e se in generale sulla prestazione c’è da fare magari qualche appunto, la forza di volontà con cui Ferrara ha recuperato 18 punti in 5 minuti fa venire ancora la pelle d’oca. Un solo rimpianto: aver vissuto la partita in un palasport quasi deserto, perché le emozioni che questi ragazzi stanno regalando meritano di essere vissute dalla propria tifoseria ed è certo che l’MF Palace sarebbe stato un catino bollente nelle fasi decisive del match contro l’OraSì.

Ravenna era reduce da tre sconfitte consecutive, dovute a problemi di infortuni e positività al Covid, e si è presentata a Ferrara con l’intento di muovere la sua classifica. Per 35 minuti il Kleb ci ha capito poco, perché l’input di coach Cancellieri è stato preso alla lettera dai suoi: approfittare della mancanza di una rotazione nel reparto lunghi in casa estense e sfruttare la stazza dei vari Givens, Simioni e Chiumenti. Se poi ci aggiungiamo che nel terzo quarto Ravenna ha trovato punti importanti anche dall’altro americano James, per la Top Secret questa volta sembrava davvero notte fonda. E invece, Ferrara è ancora una volta stata capace di risorgere: con Napoli era a -13 con poco meno di 4 minuti sul cronometro, con Ravenna addirittura a -18 con 6 minuti da giocare. Il talento e le triple di Hasbrouck (tornato finalmente ai livelli che gli competono), le sentenze dall’arco di Panni, la lotta sotto canestro di capitan Fantoni, ma soprattutto la ‘garra‘ difensiva di Zampini: queste le armi che hanno permesso al Kleb di compiere una rimonta epica, per certi versi ancor più incredibile di quella contro Napoli. Perché poi c’è voluto un tempo supplementare per portarla a casa del tutto, grazie anche ad una Ravenna decimata dai falli, e alla lucidità estense nel trovare soluzioni offensive quasi mai trovate per 35 minuti consecutivi.

Il basket è strano, il basket è questo, il basket è uno sport che regala emozioni forse più di qualsiasi altro: Ferrara chiude il 2020 ai piani nobili della classifica con 10 punti, frutto di 5 vittorie e 2 sconfitte, senza aver mai giocato una partita col roster al completo. Ora la trasferta a Chieti, poi un altro doppio impegno casalingo, prima con Latina poi nel derby contro Cento (quando dovrebbe rientrare AJ Pacher). Tre partite in sette giorni che potranno definitivamente far volare questo Kleb imperfetto ma allo stesso tempo magico.

[la classifica del girone rosso di serie A2]
TOP SECRET FERRARA – ORASI’ RAVENNA 94 – 89 dts (15-16; 28-34; 50-62; 81-81):

FERRARA: Pacher ne, Vencato 5, Petrolati ne, Fantoni (k) 17, Dellosto 6, Baldassarre 7, Ugolini, Manfrini ne, Zampini 9, Panni 19, Hasbrouck 29, Filoni 2. All. Leka.

RAVENNA: Cinciarini 17, Chiumenti, James 14, Denegri 8, Vavoli ne, Venuto, Maspero, Oxilia 14, Simioni 12, Givens 24, Laghi ne. All. Cancellieri.