Dinamica Media – leaderboard
Dimedia – leaderboard

Mancavano giusto i documenti da firmare tra SPAL e Pordenone per il passaggio in biancazzurro di Davide Diaw (1992). E invece uno dei capocannonieri del campionato (10 gol finora) finisce in un Monza sempre più ingordo, che dopo aver preso Balotelli e D’Alessandro s’è pure assicurato il centravanti del Pordenone sorpassando i biancazzurri quand’erano ormai in prossimità del traguardo. Mercoledì sera Giorgio Zamuner probabilmente era andato a dormire con un certo senso di soddisfazione, consapevole di aver fatto un colpaccio dopo una laboriosa negoziazione. Poche ore più tardi la realtà di un mercato in cui vale tutto (e le parole contano nulla) gli ha presentato il conto: niente Diaw, il Monza offre un milione in più. Tutto e subito, dall’alto di una forza economica quasi ridicola se comparata a quella del resto della categoria. Offerta rapidamente accettata, tanto da non dare nemmeno il tempo di una controffensiva.

La SPAL aveva predisposto un’offerta con un prestito semestrale e una successiva acquisizione dal valore complessivo di 3,5 milioni: uno sforzo notevole, ma che non è stato sufficiente. Adriano Galliani, non per niente soprannominato Il Condor, ha capito alla svelta che aprendo il portafogli avrebbe potuto cogliere un’occasione straordinaria: rafforzare ulteriormente la sua squadra e togliere una potenziale pedina decisiva ad una rivale. E così ha fatto, chiudendo per 4,5 milioni per il trasferimento immediato del giocatore. Il Pordenone intasca così quasi 2 milioni di plusvalenza (lo aveva pagato 2,5 al Cittadella nell’estate 2020), lasciando la SPAL col proverbiale cerino in mano.

I giorni che ora separano la SPAL dalla chiusura del calciomercato (lunedì 1 febbraio, ore 20) si annunciano frenetici. L’orientamento del ds Zamuner sembra quello di virare con decisione su altri obiettivi, come suggeriscono le indiscrezioni su una proposta per Forte (1993) del Venezia. Ma con Di Carmine (1988) ormai con la valigia pronta in direzione Crotone, le opzioni iniziano ad assottigliarsi, almeno all’apparenza.