Irrobustita dagli acquisti arrivati nel mercato invernale, la SPAL di Pasquale Marino vuole iniziare a invertire una tendenza che l’ha vista faticare troppo spesso lontano da Ferrara nel corso del girone d’andata. Il primo viaggio della seconda parte di campionato porta i biancazzurri a Cosenza, in casa di una squadra che nel proprio stadio non ha ancora vinto, ma che non va assolutamente sottovalutata. Per farci un’idea della situazione in casa rossoblù abbiamo intervistato il collega Antonio Clausi, firma del portale Cosenzachannel.it
Il Cosenza naviga in zona-playout, eppure ha la fama di essere una squadra ostica, che impone spesso il pareggio e si comporta bene fuori casa. Si può dire che il campionato al momento sia in linea con le attese di inizio stagione?
“Guardando la classifica possiamo dire che il Cosenza è in linea con le attese di inizio stagione, anche se l’obiettivo principale è quello di tirarsi fuori dalle sabbie mobili dei playout e chiudere il campionato senza i patemi passati nello scorso torneo, quando la squadra di Occhiuzzi si salvò all’ultima giornata. Il gioco che viene espresso sul campo lascia pensare che ci siano le potenzialità per andare verso questa direzione”.
La squadra ha al tempo stesso il peggior attacco e una delle migliori difese: a cosa è dovuto questo squilibrio?
“Deriva sostanzialmente dalla scarsa vena realizzativa degli attaccanti che hanno giocato la prima parte di stagione. Il mercato di gennaio ha rivoluzionato completamente il reparto avanzato con l’acquisto di elementi funzionali che hanno un trascorso importante, specialmente in cadetteria. Tremolada, in particolare, ha già dimostrato di poter spostare gli equilibri, con due gol e un assist in tre partite. La prima linea gode sicuramente di ambizioni differenti rispetto a quanto fatto vedere nei mesi precedenti. La fase di non possesso, invece, è uno degli aspetti curati in modo maniacale da Occhiuzzi e dal suo staff tecnico. I risultati sono già ottimali visto che gli avversari bucano il Cosenza con parecchia difficoltà e grandi meriti sono anche del portiere Falcone, in assoluto il migliore del girone d’andata”.
Oltre a Tremolada, cosa si può dire invece degli altri nomi nuovi? Gli obiettivi di mercato possono essere considerati raggiunti?
“E’ arrivato Mbakogu, un giocatore che il Cosenza ha sempre inseguito da quando è ritornato in serie B e che ha accettato di ripartire da Cosenza proprio in virtù del lungo corteggiamento mosso in passato dal direttore Trinchera. L’attaccante era fermo dopo un’esperienza negativa in Croazia, ma su di lui hanno svolto dei sondaggi anche altri club. Ci si aspetta davvero tanto dalla punta di origini nigeriana, che una volta entrato in forma potrà creare scompiglio tra le difese avversarie. Per quanto riguarda l’altro acquisto offensivo, Marcello Trotta, c’è poco da dire: è un attaccante molto importante per la categoria. Altro elemento su cui puntare ad occhi chiusi è Gerbo sulla fascia destra, mentre Crecco sta lavorando a parte dopo la notizia di varie positività al Covid riscontrate nel Pescara, squadra da cui è stato acquistato in questa finestra di mercato invernale”.
La SPAL ha appena preso Asencio, che nella scorsa stagione ha fatto benissimo con la maglia rossoblù: che ricordo ha lasciato tra addetti ai lavori e tifosi?
“Raul Asencio ha lasciato un ricordo stupendo. E’ stato uno dei protagonisti della cavalcata che hanno portato alla salvezza e se messo in condizioni di esprimersi al meglio non c’entra assolutamente nulla con questa categoria. Ha fiuto del gol e qualità. Se innescato a dovere potrà fare grandi cose a Ferrara. Il suo acquisto sembra un po’ passato sotto traccia, ma posso assicurare che la punta spagnola è un calciatore importantissimo. A Pescara, nell’esperienza appena conclusa, non ha reso al meglio a causa di diversi infortuni e una situazione complicata per via della classifica. Ma la SPAL ha fatto davvero un ottimo colpo”.
Il San Vito-Gigi Marulla ha da sempre la fama di stadio caldissimo e non sembra un caso che nella stagione delle porte chiuse il Cosenza abbia faticato in casa. La mancanza di un successo interno è riconducibile solo a questo o anche ad altri elementi?
“Giocare senza pubblico al Marulla ha penalizzato molto la squadra di Occhiuzzi. Lo stadio della nostra città è sempre stato infuocato e incarna la figura del dodicesimo uomo in campo. Senza questo vantaggio, è inevitabile che la squadra ne abbia un po’ risentito, ma visti i tempi purtroppo non si può far altro che adattarsi di conseguenza”.
Roberto Occhiuzzi si è messo in mostra con la clamorosa salvezza dell’anno scorso, mentre il ds Trinchera sembra essere pronto a salutare a fine stagione. C’è il rischio che il Cosenza stia andando incontro ad un anno-zero?
“Anno-zero sicuramente no. Occhiuzzi ha un contratto triennale e il direttore Trinchera fino ad oggi ha lavorato molto bene. In maniera legittima è normale che quest’ultimo possa valutare eventuali offerte in arrivo. Sono sicuro però che il club riuscirà per tempo a scegliere un adeguato sostituto, nel caso ce ne fosse bisogno. Non vedo grosse preoccupazioni da questo punto di vista”.
Quale potrebbe essere la formazione schierata sabato dal mister?
“La formazione potrà essere molto simile a quella che ha vinto a Chiavari, quindi Falcone tra i pali, terzetto difensivo composto da Ingrosso, Idda e Legittimo, a centrocampo Gerbo e Vera sulle corsie laterali e in mezzo Petrucci e Sciaudone. Tremolada sulla trequarti a sostegno di Carretta e Gliozzi. Posso ipotizzare che poi nella ripresa troveranno spazio i nuovi arrivati Trotta e Mbakogu”.
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2): Falcone; Ingrosso, Idda, Legittimo; Gerbo, Petrucci, Sciaudone, Vera; Tremolada; Gliozzi, Carretta.
IN PIU’ DOPO IL MERCATO INVERNALE: Tremolada (c, Pordenone), Mbakogu (a, Osijek ), Trotta (a, Frosinone ), Crecco (c, Pescara), Gerbo (c, Ascoli), Antzoulas (d, Asteras Tripoli)
IN MENO DOPO IL MERCATO INVERNALE: Bruccini (d, Alessandria), Baez (a, Cremonese), Borrelli (a, Juve Stabia), Petre (a, UTA Arad), Maresca (c, Bologna)