Realismo ed entusiasmo. Questi sembrano essere i principali pilastri sui quali hanno poggiato i ragionamenti proposti da Walter Mattioli nella conferenza stampa dirigenziale del 18 febbraio, che ha segnato il ritorno sulla scena pubblica non solo del presidente, ma anche di Simone Colombarini.
SILENZIO – “Non abbiamo motivi per non parlare e ci consideriamo a disposizione della stampa quando ce n’è bisogno. Stiamo continuando a lavorare costantemente per gli interessi della SPAL. Siamo entusiasti di quello che stiamo facendo nonostante le mille difficoltà che incontriamo. Ma insieme proviamo a risolverle per mantenere l’ambiente sereno. Da presidente sono sempre il primo tifoso e ho il solito entusiasmo per cercare di tenere alto il nome della SPAL“.
ASPETTATIVE – “Stiamo disputando un campionato difficile e ci sono diverse società che puntano a vincerlo. Sarà difficile, ma abbiamo un organico per arrivare al risultato finale. Chi è partito a gennaio non era considerato irrinunciabile per la struttura della squadra. C’era la necessità di scaricare un po’ un monte ingaggi altissimo. Abbiamo preso giocatori molto bravi per la categoria. Tumminello è un lusso, ma ha bisogno di tempo per essere preparato. Da qui alla fine i nuovi acquisti ci daranno una mano importante per raggiungere il traguardo. Ribadisco quanto già detto a novembre: la serie A risolverebbe tanti problemi, la B ridimensionerà la strategia. Va messo in chiaro: non abbiamo solo il traguardo sportivo, ma anche l’obiettivo di mettere in sicurezza la società a livello economico e finanziario. Non vogliamo mettere in difficoltà la società e soprattutto la proprietà. Ci sono due scopi e vanno raggiunti insieme attraverso un equilibrio“.
RENDIMENTO E GIOCO – “Alla Rai ho detto che mi aspettavo qualcosa in più, ma per carattere non sarei contento anche se fossimo primi in classifica. Penso che alcune partite non siano state giocate al massimo. Parlando con i responsabili dell’area tecnica mi è parso di capire che questo sia dovuto alle tante partite in poco tempo, compresa la Coppa Italia. La squadra non era nelle migliori condizioni. Mi aspetto comunque di più perché abbiamo una squadra importante. La prestazione in casa col Pordenone mi ha un po’ deluso. Non dovevamo giocarla in maniera così brutta. Con Monza e Cosenza ci sono stati episodi un po’ strani. Se guardo al finale del girone d’andata salta all’occhio che la SPAL gioca un tempo bene e un altro un po’ meno, ma a parte questo grandi appunti non ne ho. Per come sono fatto io vorrei sempre vincere e talvolta mi capita di chiedermi perché giochiamo in un certo modo, anche a livello caratteriale”.
BILANCIO IN ROSSO – “Faccio qualche esempio: spendiamo all’incirca 70mila euro al mese tra tamponi e sanificazioni perché ci teniamo a fare tutto in maniera rigorosa e precisa. Lo stadio chiuso ormai da un anno ci sta costando circa 10-11 milioni di euro tra mancati incassi al botteghino e minori ricadute per gli sponsor. A questi ultimi dobbiamo essere grati, perché sono ancora tanti, circa 170, e ci stanno dando un grande aiuto. Il punto è che la famiglia Colombarini già negli scorsi è dovuta intervenire di tasca propria per coprire alcune perdite. Fino a che si parla di 1, 2 o 3 milioni può anche andare, ma se diventano 10, 12 o 13 le disponibilità cambiano e bisogna iniziare a stare molto attenti. I tifosi devono capire c’è l’impegno per fare una squadra competitiva, ma anche grande attenzione ai conti“.
RIMBORSI – “A tutti quelli che ci hanno scritto o chiamato per il rimborso dell’abbonamento 2019/2020 dico di stare tranquilli perché c’è un arco di tempo di 18 mesi e questo termine sarà ulteriormente prorogato dal Governo. Purtroppo fino a che non potremo riaprire lo stadio non saremo in grado di procedere mettendo a disposizione biglietti e nuovi abbonamenti“.