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Continuità. Di questo avrebbe bisogno la SPAL dopo i segnali di ripresa mostrati a Salerno e Pescara. Lo ha sottolineato a più riprese Pasquale Marino alla vigilia della sfida contro la Virtus Entella (venerdì 12 marzo, ore 21) ultima in classifica.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – Di passaggio in infermeria c’è solo Paloschi (che ne avrà per almeno un mese), ma anche Floccari è solo parzialmente recuperato e non sarà disponibile nell’immediato. “Floccari ha fatto due allenamenti – ha spiegato Marino – ed è in miglioramento, ma non sarà tra i convocati per questa partita. Berisha invece si è allenato per gran parte della settimana, per cui a meno di sorprese dovrebbe riprendersi il posto da titolare.

APPROCCIO – “In questa fase del campionato non ci possiamo attaccare a niente, non ci sono attenuanti. Ogni partita è difficile e farle diventare facili sta solo a noi. In partite come quella che ci aspetta venerdì abbiamo tutto da perdere, soprattutto perché l’Entella non merita l’ultimo posto in classifica visto l’organico che presenta. Non c’è molto da ragionare, ma solo dare continuità ai risultati. Non guardiamo al calendario. Come fatto fin dal principio ci concentriamo su una gara alla volta, perché è una campionato pieno di sorprese e non ci sono risultati scontati. Non possiamo fare diversamente, né sprecare energie a fare calcoli. Abbiamo attraversato un momento di difficoltà e per quella che era la situazione le ultime due prestazioni non sono state brutte. Sono state due partite buone in un periodo negativo. Tornare col portiere praticamente inoperoso mi pare un aspetto positivo“.

COESIONE E CONTINUITA’ – “L’unico obiettivo che abbiamo è fare bene e ricominciare ad avere continuità. La squadra è serena, perché al netto di quanto abbiamo vissuto recentemente c’è stata una reazione. Quando ci sono momenti di difficoltà la squadra dà qualcosa in più. Il gruppo è sano e abbiamo affrontato le ultime partite con senso di unione. Dopo la partita contro la Reggina il direttore Giorgio Zamuner ha parlato alla squadra, tranquillizzando tutti e raccomandandosi di non farsi condizionare da certe notizie che venivano riportate. Ha chiesto di lavorare con tranquillità e di fare in modo di esprimere quello che si era visto fino a qualche settimana prima. Al di là delle voci ha detto che l’allenatore sarebbe rimasto fino a fine stagione. Visto che non abbiamo l’immunità non era il caso di esternarlo, ma il gruppo ha dato segnali importanti. Se ne sono dette tante e i ragazzi hanno dato tutto per tirarci fuori. Chi sta nel calcio sa quant’è importante la testa. Quando si entra in un periodo del genere un condizionamento psicologico c’è e bisogna saper accettare certe dinamiche. Però come ne siamo entrati dobbiamo anche uscire da certi periodi. Non è successo per colpe specifiche, ma perché abbiamo commesso degli errori e ora c’è da dare continuità. Il gruppo lavora e questa voglia ce l’ha. Siamo concentrati su questa partita e le risposte le dobbiamo dare sul campo in maniera forte. Se vengono i risultati poi l’autostima aumenta. Fino alla partita col Pordenone c’era. Quella è la sconfitta che ha pesato di più. Quella di venerdì per noi è una partita fondamentale, inutile nasconderlo: vincendo possiamo ritrovare un po’ la brillantezza che abbiamo visto nei mesi precedenti“.

SUPPORTO – “Per me non è stato importante quello che ha detto Zamuner dopo la partita di Pescara, ma quello che ha detto dopo la partita con la Reggina, perché si è esposto di fronte alla squadra. Le parole della scorsa settimana hanno fatto piacere, ma la priorità era maturare l’atteggiamento giusto per le due partite che ci aspettavano dopo quella sconfitta. I ragazzi avevano bisogno di essere spronati e gli è stato detto di rimanere sereni perché non ci sarebbero stati scossoni particolari. Ovviamente Zamuner avrebbe potuto rimangiarsi tutto se se avessimo preso tre sberle a Salerno e tre a Pescara, è la regola del calcio. Conosco da tanti anni il direttore e non è uno che racconta delle barzellette. Se dice una cosa quella è. Poi è ovvio che l’allenatore perde forza quando non vengono i risultati: non disponiamo di un’immunità. Quando sappiamo che siamo coesi, poi fuori la gente può dire quello che vuole. Lo spogliatoio ha dimostrato di voler ripartire. Poi parlerà il campo, l’importante è che ci sia sempre il massimo impegno da parte di tutti“.

ATTACCO DA DECIFRARE – “Tutti i giocatori del reparto avanzato stanno crescendo di condizione e quindi potranno avere un minutaggio più ampio. Da Di Francesco mi aspetto di più: ha avuto diversi problemi e ritrovare brillantezza dopo gli infortuni non è mai facile. Ma in questo momento c’è da correre e un giocatore con le sue qualità può dare molto di più e lui è il primo a esserne consapevole. Tumminello con tutte le partite ravvicinate che ci aspettano avrà maggior spazio. Asencio farà senz’altro gol perché le prestazioni sono incoraggianti. L’anno scorso fece un grande finale di stagione a Cosenza e mi auguro faccia la stessa cosa qui perché le potenzialità ci sono. A volte la sua generosità lo porta a fare delle rincorse in difesa come accaduto a Pescara, è uno che si sacrifica molto. Ma quando attacchiamo è sempre presente, le azioni più pericolose lo vedono sempre in area. Anche perché se inizia a svariare lui in area io fatico ad arrivarci dalla panchina… (ride, ndr). La sua presenza in area è fondamentale soprattutto ora che manca Paloschi. Se giocherà insieme a Tumminello potrà fare qualche escursione in più, ma in questo momento è il nostro principale riferimento in avanti“.

SECK – “Ci può essere utile. La crescita di un ragazzo della sua età passa dalla testa, se molla un attimo solo perché ha debuttato in serie B è un problema. Se invece si mette in testa di avere l’umiltà giusta può avere un bel futuro. Tante squadre chiedono informazioni su di lui e viene tenuto d’occhio. Dipenderà molto da lui, in campo e fuori. Ha ancora limiti che vanno colmati com’è normale che sia in questa fase della sua carriera“.

2+1 – “Anche quando giochiamo con i tre centrocampisti e due attaccanti vicini c’è un trequartista, che è Valoti, che ha facoltà di avanzare e riempire l’area in fase offensiva. Nella prima parte di stagione giocavamo con due mezze punte a supporto dell’unica punta principalmente perché eravamo costretti a farlo visto che quasi tutti gli attaccanti erano indisponibili. Tanto che Sebastiano Esposito dovette giocare spesso fuori ruolo. Paloschi per caratteristiche rende meglio con un altro attaccante vicino. Il 433 è stato messo da parte sia per ragioni difensive, sia per agevolare lui, perché con due attaccanti esterni lontani avrebbe faticato. Il suo apporto con un partner d’attacco si è sempre visto, sia quando ha giocato con Floccari, sia con Asencio“.

RISCHIO SQUALIFICHE – La SPAL si presenta all’appuntamento con ben cinque giocatori nella lista dei diffidati. Si tratta di Vicari, Tomovic, Sernicola, Strefezza ed Esposito. A tale proposito Marino ha anticipato che alcune scelte verranno inevitabilmente condizionate dalla volontà di evitare squalifiche, soprattutto se finissero con l’essere concentrate in un singolo reparto. “Ci dobbiamo pensare – ha detto il tecnico – perché qualche difficoltà la potremmo avere. A Pescara ho dovuto sostituire due ragazzi (Okoli e Valoti, ndr) perché ho temuto potessero esserci delle conseguenze dopo le loro ammonizioni. Se dovessimo ritrovarci con tre difensori contemporaneamente squalificati ci ritroveremmo a corto di difensori centrali“.

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Berisha; Okoli, Vicari, Ranieri; Dickmann, Valoti, Esposito, Mora (Segre), Sala; Asencio, Di Francesco.