Al fianco di Massimo Rastelli nel giorno della sua presentazione ufficiale erano presenti Walter Mattioli e Giorgio Zamuner. Entrambi hanno affrontato l’argomento dell’esonero di Pasquale Marino, visto che non s’era ancora presentata l’occasione di farlo in forma pubblica. Qui ci concentriamo sulle considerazioni del presidente.
“Dopo il bruttissimo finale della stagione scorsa – ha detto Mattioli – avevamo individuato Marino come l’uomo giusto per affrontare i problemi lasciati dalla retrocessione. Per esperienza, capacità e umanità ci sembrava l’uomo giusto. L’andamento della squadra nel girone d’andata aveva rispecchiato le aspettative, con una posizione di classifica importante. Nessuno invece s’aspettava un ritorno del genere. Nelle ultime 12 gare abbiamo fatto 7 pareggi e 4 sconfitte. La situazione è diventata sempre più complicata, anche nelle partite in casa. Abbiamo dovuto fare questa scelta e mi dispiace perché mister Marino è una grande persona. Ma come capita spesso nel calcio, paga l’allenatore se mancano i risultati“.
“Abbiamo voluto dare una scossa e cambiare le cose. Rimangono nove partite e vogliamo raggiungere quello che consideriamo il traguardo minimo che è quello della qualificazione ai playoff. Faremo di tutto per arrivarci e fare un finale di stagione importante. Onestamente non pensavo di arrivare a presentare un nuovo allenatore. Le colpe vanno suddivise tra tutti, ma oggi posso dire che la maggior parte delle responsabilità è dei giocatori. Da loro mi aspettavo qualcosa di più importante rispetto a quanto dimostrato finora nel girone di ritorno. Abbiamo avuto martedì un colloquio con il gruppo ed è stato abbastanza duro. C’è stato un forte chiarimento, come ci doveva essere. Ai giocatori imputo una cosa specifica: l’atteggiamento di alcune partite. Soprattutto perché la società, nonostante le difficoltà, non ha mai fatto mancare niente da tutti i punti di vista. Partite come quelle di Pisa, in cui oltre a essere stati sconfitti siamo stati picchiati e derisi, non voglio più vederle. Sono loro ad andare in campo, anche se le colpe sono suddivise. Non voglio vedere più certe figuracce. Il pallino delle responsabilità ora passa a loro”.
“Le parole di Gazzoli dopo Pisa-SPAL hanno meravigliato un po’ anche me, perché credo che a livello di comunicazione ci sia sempre stata molta chiarezza sia nei confronti della squadra, sia verso stampa e tifosi. Infatti poi abbiamo parlato della questione e intendeva che dopo le mosse di gennaio i giocatori potrebbero aver capito che l’intenzione della società non era quella di vincere il campionato, ma andasse bene anche un risultato diverso. Ma hanno interpretato male, perché abbiamo sempre spiegato loro che la nostra intenzione era di vincere il campionato. Qualche giocatore può essersi fatto un’idea sbagliata“.
“Non credo che le preoccupazioni dei giocatori possano riguarda i contratti. In scadenza ce ne sono due o tre: Tomovic, Floccari e Paloschi. A Missiroli è stato allungata la scadenza. I giovani sono venuti a Ferrara tutti con grande entusiasmo. Altri sono rimasti con stipendi da serie A e sono perfettamente consapevoli che se vogliono mantenerli ci devono riportare lì. Perché certe cifre in serie B non se le potrebbe permettere nemmeno il Monza“.
“Non direi che il cambio di allenatore sia stato tardivo. Dopo la sconfitta con la Reggina abbiamo visto una bella prestazione a Salerno e la vittoria, per quanto sofferta, col Pescara. Il pareggio in casa con l’Entella ci ha visto creare poche occasioni, ma la squadra si è espressa bene. Speravamo che potesse avverarsi quanto prefigurato da Marino e che la SPAL potesse guarire dopo il momento di crisi“.
“Rastelli è stato scelto per le sue capacità e credo sia l’uomo giusto per noi. Mi piacerebbe restasse diversi anni: vorremmo trovare qualcuno in grado di fare quello che ha fatto Semplici che è rimasto con noi per un periodo molto lungo“.