Fanno tre. Due con la SPAL, una col Cagliari. Si tratta del conto delle salvezze in serie A conquistate da Leonardo Semplici, che nello scorso febbraio era subentrato a Eusebio Di Francesco mettendo fine ad un anno intero di inattività. La certezza della permanenza in categoria è arrivata alla 37^ giornata, grazie al gol di Simy che ha fissato sull’1-1 il punteggio tra Benevento e Crotone. Coincidenza curiosa: quattro anni prima fu un altro gol segnato al “Vigorito”, quella volta a favore dei campani, a far scattare la festa-promozione per il mister e la SPAL.
Al momento dell’ingaggio di Semplici il Cagliari era terz’ultimo in classifica con 15 punti conquistati in 23 giornate (0,65 di media). I distacchi erano di 5 punti dal Torino, 9 dallo Spezia, 10 da un gruppetto composto da Benevento, Fiorentina, Udinese e Bologna. Da allora i rossoblù hanno portato a casa 22 punti (1,57 di media), sorpassando momentaneamente Torino (+2) e appunto Benevento (+5). Saranno queste due squadre a giocarsi la salvezza nello scontro diretto della 38^ giornata. In granata c’è l’ex ds Davide Vagnati, sul fronte opposto Pasquale Schiattarella: altri due tra gli artefici del miracolo sportivo della stagione 2016/2017.
Si può dire, senza timore di smentita, che la testardaggine di Semplici nel voler rimanere nel giro della panchine di serie A sia stata premiata. Nel corso del 2020 il tecnico aveva rifiutato diverse proposte dal campionato cadetto dopo il mancato accordo in estate con l’Udinese per il subentro a Luca Gotti. I fatti gli hanno dato ragione, visto che il suo sbarco in Sardegna ha rianimato una squadra ricchissima di talento (Cragno, Godin, Nandez, Marin, Nainggolan, Joao Pedro, Pavoletti) sprofondata nell’insicurezza cronica.
“La stagione – ha detto Semplici dopo Milan-Cagliari 0-0 – è cambiata dopo la sconfitta col Verona. Ci siamo parlati chiaramente, tutti abbiamo capito che il modo di interpretare le gare non andava bene. Ci siamo confrontati, abbiamo discusso nel modo giusto come si fa negli spogliatoi. I ragazzi hanno capito che dovevano dare quello che tutti si aspettavano, perché guardando i nomi il Cagliari non doveva avere questa classifica. Con un’idea di gioco e uno spirito comune sapevamo di poter fare risultati, li abbiamo fatti facendo una rincorsa eccezionale, a partire da quella partita col Parma dove perdevamo al 90′ e vincendo abbiamo capovolto la stagione. È stata soprattutto una molla mentale: ho messo davanti agli occhi dei calciatori cose che, fino a quel momento, facevano finta di non guardare. Per esempio: nei 95 minuti non eravamo sempre squadra, come nelle ultime partite. Poi si era creata una situazione di malcontento dentro lo spogliatoio: si era creato qualche gruppo, non avevamo il coraggio di dirci in faccia certe cose. Soprattutto abbiamo fatto finita di dare la colpa sempre agli altri: bisognava prendersi, a partire dall’allenatore, le responsabilità. Loro, in primis, dovevano tirare fuori le qualità, bisognava avere un altro tipo di idea e mentalità. La scossa di quel giorno credo abbia fatto sì che loro si siano trasformati in quello che hanno dimostrato di essere. Questa è una squadra che merita altro tipo di classifica, ma al mio arrivo avevano quindici punti e leggendo i nomi della squadra sembrava impossibile. Quando sono arrivato ho capito che c’erano delle problematiche, col presidente e il mio staff, oltre ai ragazzi che ringrazio, siamo stati bravi ad arrivare a questa salvezza meritatissima“.
A fronte di tutto questo, la conferma di Semplici a Cagliari non sembra essere certa al 100%. Il presidente del club Tommaso Giulini ha speso parole d’elogio per il tecnico (“E’ stato l’uomo giusto al momento giusto”) ma non ha voluto sbilanciarsi pubblicamente annunciando il proseguimento del rapporto. Stampa e opinione pubblica in Sardegna sembrano comunque spingere in quella direzione e le probabilità di un accordo rimangono alte.