Non c’è tempo per rimuginare troppo sulla sconfitta di Reggio Calabria in casa SPAL, dato che martedì sera (ore 20.30) si torna già in campo per il primo turno infrasettimanale della stagione. L’occasione per riscattarsi è molto ghiotta, perché a Ferrara arriva il Vicenza che peggio non poteva iniziare il suo cammino, avendo perso senza appello tutte le prime quattro partite fin qui disputate. Nei biancorossi ci sono diverse cose che non stanno funzionando, ma anche gli uomini di Domenico Di Carlo sono in cerca di una svolta per uscire dalla crisi di inizio campionato. Come si presenterà al Paolo Mazza la squadra veneta? lo abbiamo chiesto a Daniele Scaramella, firma del giornale Biancorossi.net.
La stagione per il Vicenza è iniziata in maniera disastrosa, con zero punti nelle prime quattro giornate e solo due gol segnati. Quali sono i principali capi d’accusa da imputare alla squadra biancorossa in questo avvio?
“Dopo una campagna acquisti ritenuta importante i risultati in precampionato sono stati subito negativi, seguiti da una sconfitta in Coppa Italia e dai noti scivoloni in campionato. Il primo degli imputati è senza dubbio mister Di Carlo, accusato di non aver dato un gioco definito alla squadra e di non aver trovato i ruoli giusti ad alcuni giocatori. In questo momento sta insistendo su una formula tattica (4-3-1-2) che non riesce a convincere. Il ruolo fondamentale del trequartista prima è stato ricoperto da Dalmonte in maniera non entusiasmante, poi nell’ultima gara da Proia, che ha mostrato qualcosa di più. In pratica non esiste in rosa un giocatore con le giuste caratteristiche per ricoprire quella posizione. Finora non si sono viste fluidità di gioco e una manovra ragionata, o una modifica nello schieramento tattico. A questo si aggiunge anche un problema di natura atletica, perché come spesso succede in queste situazioni ci sono i soliti infortuni di giocatori importanti. Le scelte di formazione, così, diventano molto difficili”.
Eppure i cambiamenti estivi ci sono stati. Inizialmente il Vicenza era partito col botto con due acquisti importanti come Diaw e Proia, poi sono sorte difficoltà nel completare l’organico. La squadra si può considerare più forte rispetto a quella della passata stagione?
“La sessione di mercato, perlomeno a livello di nomi, è stata abbastanza importante. Nella conferenza stampa di chiusura della scorsa stagione la società aveva lasciato intendere di voler alzare l’asticella rispetto ai risultati ottenuti nella prima stagione dal ritorno in serie B. Infatti sono arrivati subito due colpi importanti come Diaw e Proia. Poi la campagna acquisti s’è bloccata e il tanto atteso play davanti alla difesa (Taugourdeau) è arrivato troppo tardi. È arrivato anche Ranocchia dalla Juventus per dare un po’ più di gamba in un centrocampo con tanti giocatori dalle caratteristiche simili. Sulle fasce sono stati cambiati quasi tutti i protagonisti della scorsa stagione, a eccezione di Bruscagin. In difesa il volto nuovo è Brosco, un giocatore esperto per la serie B. Probabilmente serviva un elemento in grado di dare un cambio di passo soprattutto a centrocampo. Forse serviva trovare un po’ di varietà nelle caratteristiche tecniche dei singoli giocatori, per dare una svolta sostanziosa. Ad ogni modo, di per sé, la squadra sarebbe competitiva per la categoria. Difficile dire se sia più forte di quella della scorsa stagione: per ora i risultati sul campo dicono di no”.
È stata una settimana complicata per Mimmo Di Carlo, prima virtualmente sollevato dalla dirigenza e poi riconfermato in panchina. Dopo l’ennesima sconfitta maturata col Pisa, quanto è concreta la possibilità di un esonero definitivo?
“Come noto la società aveva cercato di trovare un sostituto del mister senza però esonerarlo direttamente, esponendosi ad una brutta figura mediatica per la gestione di tutta la situazione. Di Carlo, ci tengo a sottolinearlo, per il suo passato da ex-calciatore proprio nel Vicenza è considerato un totem in città. Tuttavia anche la piazza non lo gradiva più alla guida tecnica della squadra. Alla fine alcuni candidati hanno rifiutato, altri invece non sono stati ritenuti idonei. Si è tergiversato troppo andando a finire a ridosso della partita col Pisa e con il turno infrasettimanale sarebbe stato difficile dare in mano la squadra ad un nuovo allenatore. Di Carlo è rimasto e credo che verosimilmente sarà il tecnico del Vicenza anche per le prossime due partite, poi è probabile che la società prenderà un’ulteriore decisione riguardo la sua conferma o meno. Si deciderà qualcosa dopo la partita di sabato con la Cremonese, ovviamente sulla base dei risultati ottenuti”.
Siamo arrivati al terzo anno di gestione targato Renzo Rosso. Un percorso che ha già portato grandi soddisfazioni ma – per bocca dei dirigenti stessi – si vorrebbe arricchire ulteriormente. Al netto del momento difficile in cui versa la squadra attualmente, quali sono le ambizioni della proprietà per questa nuova stagione?
“Le ambizioni dichiarate erano quelle di disputare una stagione più importante della precedente. Le ambizioni più a lungo termine, invece, punterebbero ad ambire al ritorno in massima serie verso il quarto o quinto anno. Questa dovrebbe essere un’altra annata di transizione, ma ci sono diverse perplessità intorno a questo ragionamento. Infatti le campagne acquisti effettuate negli ultimi due anni sembrano molto più fini al superamento della stagione corrente piuttosto che ad una programmazione futura. Ci sono tanti giocatori in scadenza e tanti giocatori in prestito destinati ad andarsene a fine stagione. In questo modo è difficile capire come si voglia puntare a fare il salto di qualità senza una pianificazione a lunga scadenza. Dal punto di vista finanziario la società è sicuramente solida, perché Rosso è un imprenditore con delle elevate possibilità economiche, tuttavia fino ad ora la proprietà non ha speso ingenti somme nella costruzione della squadra e gli appassionati ne sono ben consapevoli”.
Proprio i tifosi hanno iniziato a mugugnare per la partenza negativa del Lane, appendendo un eloquente striscione di critiche fuori dallo stadio “Menti”. Questa delusione dipende solo dal presente o c’é qualche strascico che riguarda anche la scorsa stagione, caratterizzata da diversi alti e bassi?
“Il malumore non credo sia riferito alla scorsa stagione: tutto sommato alla fine si è arrivati a raggiungere il risultato che si era messo in preventivo. Lo striscione di contestazione era rivolto a tutte le componenti del Vicenza: società, allenatore e squadra. Squadra e allenatore ovviamente erano sotto accusa per la prestazione gravemente insufficiente vista a Cosenza, contro una squadra costruita praticamente l’ultimo giorno di mercato. La società invece è stata messa sotto accusa per la gestione del caso-Di Carlo. Più in generale il malumore ha radici anche più profonde: c’è la consapevolezza di quali siano le potenzialità economiche della dirigenza, però è altrettanto chiaro che sotto tanti aspetti queste risorse rimangono inespresse. La piazza numericamente avrebbe potenzialità importanti per quello che riguarda il tifo, ma rimane distante da una serie A che ormai manca da vent’anni e comincia a diventare una chimera”.
Dati gli impegni ravvicinati è lecito aspettarsi qualche modifica in ottica formazione, in vista della sfida di martedì sera al Paolo Mazza?
“Bella domanda. Un’altra delle accuse mosse nei confronti di Di Carlo è stata quella di non avere una formazione base e di continuare a cambiare i protagonisti in campo. In questo primo mese il tecnico ha sempre cambiato mediamente quattro-cinque giocatori di gara in gara, quindi l’incertezza è grande. Contro il Pisa sono scesi in campo solo due degli undici che avevano giocato la sfida precedente con il Cosenza e addirittura la difesa era completamente rivoluzionata. Difficile capire se queste scelte siano state fatte in ottica turnover o se si voleva proprio dare un segnale alla squadra. In questo momento il Vicenza avrebbe bisogno di qualche certezza e la logica suggerirebbe di presentarsi a Ferrara con gli stessi undici di sabato contro il Pisa. Ma conoscendo Di Carlo ci aspettiamo qualche cambio: in difesa probabile la partenza di Brosco dal primo minuti con al fianco Padella. A centrocampo potrebbe giocare Zonta e dietro le punte occhio anche a Giacomelli. Davanti Dalmonte con a fianco uno tra Longo e Meggiorini, visto l’infortunio di Diaw”.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Grandi; Cappelletti, Brosco, Padella, Calderoni; Zonta, Rigoni (Pontisso), Ranocchia; Proia (Giacomelli); Dalmonte, Longo.
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Pizzignacco (p, Legnago Salus), Diaw (a, Monza), Crecco (c, Pescara) Calderoni (d, Lecce), Proia (c, Cittadella), Brosco (d, svincolato), Di Pardo (c, Juventus), Alessandro, Confete (p, svincolato), Ranocchia (c, Juventus), Taugordeau (c, Venezia)
IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Valentini (d, Padova), Beruatto (c, Juventus), Fantoni (d, Messina), Da Riva (c, Atalanta), Cinelli (c, Catanzaro), Tronchin (c, Virtus Verona), Vandeputte (c, Catanzaro), Jallow (a, Mol Fhervar), Gori (a, Fiorentina)
SQUALIFICATI: Nessuno
INFORTUNATI: Bruscagin, Lanzafame, Diaw, Taugourdeau, Sandon.
foto: S. Sartore / LR Vicenza