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Appaiate in classifica a quota 9 punti, SPAL e Como si ritrovano (domenica sera, ore 20:30) in una sfida ufficiale di campionato a quasi dieci anni di distanza. Allora era Prima Divisione Lega Pro (2011/2012), oggi invece è serie B, una categoria che il Como ha ritrovato dopo cinque anni di percorso di risalita in seguito a un fallimento societario.

I lariani vengono da un buon momento di forma – striscia aperta di due vittorie consecutive – e puntano ad allungare la lista dei ricordi sgradevoli per i colori biancazzurri. Per capire in quali condizioni arriva a Ferrara la squadra di mister Giacomo Gattuso (peraltro ex spallino) abbiamo interpellato Luca Pinotti, direttore di Lariosport.it.

L’impatto iniziale del Como con questa serie B non è stato dei più facili, ma di recente la squadra ha svoltato. Cosa è cambiato? Ed è davvero la salvezza l’obiettivo stagionale?
“I risultati non avevano premiato il Como nelle prime giornate. A fronte di buone prestazioni la squadra ha raccolto meno di quanto in realtà meritasse. Certamente le tre sconfitte consecutive hanno dato una scossa all’ambiente, così come qualche cambiamento nella formazione: più energia a sinistra con l’inserimento di Cagnano in difesa al posto di Ioannou e, soprattutto quello di Arrigoni a centrocampo al posto di H’Maidat. Ora la classifica sta tornando a sorridere, ma l’obiettivo resta una salvezza tranquilla”.

Un po’ come per la SPAL, la rosa del Como è molto diversa rispetto a quella della scorsa stagione. Tra nuovi arrivati e conferme spiccano due vecchie conoscenze spalline come Cerri e Bellemo, autori di un ottimo inizio di stagione. Com’è cambiata la squadra rispetto alla trionfale promozione e chi dei nuovi arrivati si sta mettendo maggiormente in mostra?
“La squadra è stata rivoluzionata con innesti di categoria e qualche possibile rivelazione. Era chiaro che servissero giocatori adatti al nuovo contesto, come il portiere Gori, il centrale Scaglia e la coppia d’attacco Cerri-La Gumina. Cerri in particolare, inseguito per settimane la scorsa estate e fortemente voluto, fin da subito si è messo in luce come trascinatore a livello tecnico-tattico, ma anche come leader. Tra i confermati invece, spicca il rendimento di Bellemo, che oltre al prezioso lavoro di regìa si sta anche mettendo in luce come realizzatore”.

Sulla panchina dei lombardi, da dicembre 2020, siede Giacomo Gattuso, comasco di nascita (con un passato alla SPAL da giocatore nella stagione 1988/89) che inizialmente lo scorso anno faceva il vice di Banchini. Il tecnico è riuscito a guidare il Como alla promozione in serie B con una giornata d’anticipo disputando un ottimo girone di ritorno.
“Ha vinto, quindi si è meritato in pieno la conferma. Inoltre il tecnico ha un legame quasi viscerale con la piazza: comasco, cresciuto come calciatore nel Como fino a diventarne il capitano, sta vivendo questa esperienza con grande entusiasmo”.

La famiglia dei fratelli Robert e Michael Hartono, imprenditori indonesiani tra i cento uomini più ricchi del mondo secondo Forbes, ha segnato la svolta per la società. In poco più di due anni dal loro arrivo sono riusciti a compiere un doppio salto dalla serie D alla serie B senza effettuare investimenti esagerati, puntando sull’esperienza di figure competenti come quella dell’ex capitano del Chelsea Danny Wise. Quali sono gli obiettivi a lungo termine? Il progetto può spingersi ancora più in là di quanto già fatto?
“Difficile dire ora quali possano essere gli obiettivi a lunga scadenza. La società, come detto, senza massicci investimenti (e senza proclami) ha scelto la politica della crescita costante. Il problema in questo momento potrebbero essere le strutture: lo stadio Sinigaglia, per le norme attuali, sarebbe totalmente inadeguato alla serie A. Però l’ambizione di fare qualcosa di importante nel calcio italiano c’è, sebbene non sbandierata”.

Dagli anni 2000 a oggi la squadra ha vissuto qualche momento importante (serie A 2002-2003) ma anche le parentesi più buie della sua storia, con due fallimenti e un calvario passato tra serie C e serie D. Quanto è mancato ad una piazza storica come quella di Como il palcoscenico importante della serie B?
“La serie B è il campionato del Como, nel senso che la storia del club si è sviluppata per gran parte in questa categoria. Le lunghe stagioni (cinque, in due riprese) in serie D e troppi campionati anonimi in serie C hanno raffreddato la passione dei tifosi comaschi, che tornano numerosi allo stadio solo in occasione dei grandi appuntamenti come playoff, partite decisive e derby. Ma lo zoccolo duro del tifo non ha mai abbandonato la squadra, sostenendola in ogni categoria. Ora, ovviamente, si sta vivendo una nuova fase di entusiasmo”.

In che condizioni arriva la squadra alla sfida di domenica sera? A livello di formazione ci si aspetta qualche cambiamento rispetto alla vittoria contro l’Alessandria?
“Le condizioni generali sono buone, anche se resta in dubbio proprio l’ex Cerri. L’attaccante ha saltato la partita con l’Alessandria per un problema muscolare, questa settimana si è allenato a parte e resta in dubbio per domenica. Non ci sono squalificati e giocatori in diffida, mentre non sono disponibili Gatto e Allievi, pure lui fuori dal finale della scorsa stagione. La formazione dovrebbe quindi ricalcare quella dell’ultimo turno: 4-4-2, con Gliozzi e La Gumina in attacco

PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2): Gori; Vignali, Scaglia, Varnier, Cagnano; Iovine, Arrigoni, Bellemo, Chajia; La Gumina, Gliozzi

IN PIU’ RISPETTO ALLA PASSATA STAGIONE: Gori (P, Juventus), Vignali (D, Spezia), Scaglia (D, Monza), Varnier (D, Atalanta), Luvumbo (A, Cagliari), Peli (C, Atalanta), Parigini (C, Genoa), Cerri (A, Cagliari), La Gumina (A, Sampdoria)

IN MENO RISPETTO ALLA PASSATA STAGIONE: Germoni (D, svincolato), Cicconi (A, Virtus Entella), De Nuzzo (D, Vis Pesaro), Terrani (C, Padova), Koffi (C, Fiorentina)

INDISPONIBILI: Gatto, Allievi.
SQUALIFICATI: nessuno.
FUORI ROSA: Crescenzi, Dkidak.

 

foto: ufficio stampa Como 1907