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La SPAL non riesce a sfruttare l’entusiasmo della vittoria di Ascoli e viene battuta 2-1, meritatamente, da un Perugia che soprattutto nel secondo tempo ha preso il controllo delle operazioni e sprecato diverse occasioni per legittimare il risultato.

VOTO DI SQUADRA: 5 – Le assenze pesano e tanto. Senza due giocatori fondamentali come Viviani e Capradossi la SPAL parte con entusiasmo, ma alla distanza non riesce a tenere il controllo della partita, lasciando spazio alle continue verticalizzazioni degli avversari. Troppe le incertezze difensive, troppi gli errori in attacco, in primis il rigore calciato malamente da Mancosu.

SECULIN 6 – Si rende protagonista di un grande intervento nel primo tempo su Murano. La scarsa mira degli avversari gli impedisce di mostrare le sue abilità, anche se nella ripresa è reattivo nell’anticipare Matos su una palla vagante.

PEDA 6,5 – Niente male per un 2002 al debutto da titolare in serie B. Primi cinquanta di minuti davvero buoni, in cui spinge, piazza un paio di cross (uno per Melchiorri) e va anche a segnare. Un fuorigioco millimetrico di Colombo, rilevato dal VAR, gli nega il primo gol in serie B. Soffre un po’ nella ripresa (dal 30’ s.t. CELIA 6 – Pochi minuti in cui bada più ad avere attenzione in copertura).

VICARI 6 – Un errore superficiale al 18’ sarebbe potuto costare caro, poi cerca di arrangiarsi come può nel tamponare le numerose falle che si aprono.

COCCOLO 6 – Un paio di accelerazioni di Matos lo mettono in difficoltà, costandogli anche un’ammonizione. Per il resto della partita fa quello che può spesso costretto a difendere in campo aperto.

TRIPALDELLI 5 – Primo tempo da incubo, con tanti buchi lasciati sul suo lato e l’errore in marcatura su Curado che costa lo 0-1. Certo, fa ammonire due avversari, ma è davvero troppo poco. Meno sollecitato nella ripresa, ma comunque non decolla.

CROCIATA 5,5 – Nei primi venti minuti sfiora il gol con un tiro-cross di sinistro che impatta direttamente sul palo opposto e poi recapita un pallone solo da mettere in porta sulla testa di Melchiorri. Col passare del minuti, però, esce progressivamente dalla partita (dal 22’ st. DA RIVA 5 – Entra per dare un po’ di equilibro in mezzo al campo, ma il centrocampo spallino non smette di ballare sulle incursioni avversarie, anzi, forse peggiora).

ESPOSITO 5,5 – Torna in mezzo per a squalifica di Viviani. Tocca tanti palloni e non fa errori clamorosi, ma fatica soprattutto nel tenere la posizione e nel dare copertura ai due centrali.

MORA 6,5 – Segre lo a costringe a correre spesso all’indietro, ma lui gli concede poco o nulla. In fase di interdizione è praticamente l’unico a tenere in piedi il centrocampo spallino, regalando anche il pallone del pareggio a Mancosu, peraltro di destro.

MANCOSU 5 – Segna il gol del pareggio di testa, con uno splendido inserimento, ma nella sua partita c’è poco altro di memorabile. Il rigore fallito pesa tantissimo, soprattutto per come è calciato: debole, poco angolato. Davvero brutto per uno che dovrebbe essere uno specialista.

MELCHIORRI 5 – Nel giro di due minuti si mangia due clamorose palle-gol. Guadagna un rigore di pura astuzia e prova anche a spostarsi dalla zona centrale, ma gli errori finiscono col pesare enormemente (dal 22’ s.t. PISCOPO 5,5 – Viene anticipato di una frazione di secondo nel concludere di destro all’altezza del disco del rigore e poi è lo sfortunato – o sventurato – protagonista sull’azione che porta al 2-1 umbro).

COLOMBO 6 – Con Melchiorri piazzato centralmente va alla ricerca degli spazi anche sull’esterno. Mette a referto poche conclusioni, tutte fuori dallo specchio della porta, ma riesce comunque a rendersi pericoloso. Rappresenta l’unica soluzione offensiva realmente affidabile per questa squadra.

 

CLOTET 5,5 – Ha l’attenuante delle assenze, ma se aveva bisogno di una conferma della differenza di livello tra titolari e seconde linee probabilmente l’ha avuta. La generosità è la stessa, ma le capacità di interpretare il gioco non molto. La SPAL di Ascoli aveva dato ottima prova di tenuta difensiva, stavolta invece ha rischiato ripetutamente a causa dello scarso equilibrio.