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Tra i reduci della poco memorabile stagione 2020/2021 della SPAL forse Gabriel Strefezza (1997) è il più rimpianto da parte del pubblico spallino, almeno per il momento. Soprattutto perché il jolly italo-brasiliano sta fornendo prestazioni eccezionali con la maglia del Lecce, tanto da aggiudicarsi il premio dell’AIC come miglior giocatore della serie B per il mese di ottobre. Premio meritato visti i due gol in quattro partite messi a segno nel mese scorso e forse la candidatura potrà essere avanzata anche per quello seguente in virtù degli altri due firmati nelle ultime partite con Cosenza e Parma.

[il bel gol di Strefezza in Lecce-Cosenza 3-1]

La sua cessione, apparentemente avventata, spiega molte cose sulla traiettoria della SPAL dell’ultimo biennio e vale come ulteriore promemoria circa l’impossibilità del separare le valutazioni tecniche dalle strategie di bilancio. Strefezza era diventato importante quasi per caso nello sbilenco progetto tecnico 2019/2020 e nello scorso campionato, di fatto, si è ritagliato un ruolo da protagonista per sostanziale mancanza d’alternative migliori per la sua carriera.

Nell’attuale stagione, a Lecce, sembra aver trovato maggior continuità grazie anche ad un impiego più coerente con le sue caratteristiche. Come spiega Angelo Andrea Pisani de L’Ultimo Uomo:

Dopo aver giocato per due stagioni un po’ in tutti i ruoli (esterno a quattro, a cinque o nel tridente, sia a destra che a sinistra, occasionalmente trequartista e seconda punta), con compiti che spesso ne presupponevano un impegno costante nello sviluppo dell’azione, da un’area all’altra del campo; quest’anno Baroni lo sta impiegando in un ruolo più definito (esterno destro nel tridente), chiedendogli di concentrarsi nella fase di rifinitura, nell’ultimo terzo di campo. Nel 433 del Lecce Strefezza parte da posizione defilata, ma grazie alle discese del terzino sul suo lato (Gendrey o Calabresi) ha la libertà di stringere verso il centro del campo per ricevere nel semispazio di destra, da dove può tentare l’affondo scambiando corto coi compagni, provare la conclusione da fuori o un filtrante in area di rigore“.

[Elaborazione L’Ultimo Uomo su dati WyScout]
Una delle (apparenti) pietre dello scandalo sta soprattutto la valutazione economica del giocatore. Il Lecce s’è aggiudicato Strefezza per circa 600mila euro dopo una breve trattativa: una quotazione tutto sommato medio-bassa per gli standard della serie B e probabilmente modesta in relazione al potenziale ancora inespresso dell’ex Corinthians, soprattutto in funzione del suo recente rendimento.

[un altro saggio di abilità di Strefezza nel corso di Lecce-Parma 4-0] 

All’epoca della cessione, lo scorso 12 agosto 2021, la stampa locale definì l’operazione come “l’ultimo atto della gestione-Colombarini” e in un certo senso fu così, visto che il passaggio di proprietà a Joe Tacopina venne firmato il giorno successivo. I dirigenti della SPAL in quel momento erano alle prese con un problema che ha contraddistinto gran parte della fase di transizione: la sostanziale mancanza di risorse con le quali allestire la squadra per il campionato che sarebbe iniziato di lì a poco e la contemporanea necessità di abbattere i costi. Strefezza non era considerato un grande costo di per sé, ma la sua situazione contrattuale ha inevitabilmente imposto delle riflessioni.

In quel preciso momento erano ancora sotto contratto giocatori dai contratti ingombranti come Di Francesco, Murgia e Viviani. Il primo è stato prestato all’Empoli solo il 31 agosto, il secondo è stato dirottato a Perugia (sempre in prestito) nello stesso giorno, mentre Viviani è stato abilmente recuperato da Pep Clotet in un fase della sua carriera in cui le richieste di altre squadre semplicemente non c’erano. Al tempo stesso, pur con l’avvento di Tacopina e del suo socio Pat Carroll, la SPAL aveva tracciato una strategia all’insegna del ringiovanimento non solo per scelta tecnica, ma anche per attingere il più possibile dai fondi che la Lega di serie B mette a disposizione per chi schiera giocatori Under 23. Con l’attuale rosa e il minutaggio garantito a diversi ragazzi nati dal 1998 in poi, la società si sta garantendo un’entrata di gran lunga superiore a quella derivante dal cartellino di Strefezza. Per cui i rimpianti vengono quantomeno attenuati.

Pur considerato un elemento di valore, il nativo di San Paolo rientrava quindi tra i giocatori potenzialmente sacrificabili sul mercato, malgrado nell’anno precedente non si fossero registrati interessamenti degni di nota da parte di altre squadre. Il tutto con un contratto in scadenza a giugno 2022 che aveva probabilità minime, se non nulle, di essere esteso. Stando a quanto riferiscono fonti qualificate, al termine della stagione precedente il ragazzo aveva espresso la volontà di potersi guardare attorno e quando il Lecce ha presentato una proposta la SPAL ha deciso di negoziare per non rischiare di perdere il giocatore a parametro zero.

Strefezza ha quindi firmato un contratto fino a giugno 2025. Le cifre dell’ingaggio, come da prassi, non sono state rese note pubblicamente, ma secondo la stampa salentina il giocatore arriverebbe a guadagnare una cifra compresa tra i 250 e i 300mila euro a stagione. Un notevole salto di qualità rispetto ai circa 130 che gli versava il club biancazzurro dopo il rinnovo del 2019, firmato quando ancora la SPAL era in serie A.

 

foto: Mastrodonato / Calciolecce.it