Con i novanta minuti di Irlanda-Italia U21 dello scorso 12 novembre Salvatore Esposito è salito a cinque presenze con la maglia azzurra e al tempo stesso si è candidato per un ruolo di primo piano all’interno della selezione del commissario tecnico Paolo Nicolato.
Il centrocampista della SPAL ha rilasciato alcune dichiarazioni dal ritiro dell’Under 21 alla vigilia di Italia-Romania, amichevole in programma martedì (ore 17.30, diretta su Rai 2) allo stadio Benito Stirpe di Frosinone.
“Ho sempre sentito fiducia di Nicolato, fin dal mondiale Under 20, in cui mi ha concesso un’opportunità che ha cambiato la mia carriera. Giocavo in serie C a Ravenna e mi ha dato un’enorme fiducia portandomi al mondiale e facendomi giocare. Il mister poi mi ha fatto esordire in Under 21, quindi posso solo ringraziarlo e cercare di ripagare in campo la sua fiducia e quella della federazione“.
“L’eredità di Tonali non mi pesa. Conosco Sandro da quando ho dodici anni. Ci ho giocato insieme da piccolo e sono contentissimo per quello che sta facendo. Lui è un giocatore molto fisico, con tanta personalità e naturalmente anche tanta qualità. Io sono più un palleggiatore, lui è più un incursore. Abbiamo comunque caratteristiche differenti e possiamo trovarci bene anche a giocare insieme“.
“Sono uno che sente poco la pressione, la personalità è una cosa che ho sempre avuto e mi fa piacere che la gente lo noti. Questo è un gruppo che sta crescendo a livello umano, poi in campo è sotto gli occhi di tutti la crescita che abbiamo avuto. Mi trovo benissimo sia con Samuele Ricci sia con Nicolò Rovella perché sono due ragazzi che sanno cosa vuol dire giocare a calcio visto che loro sono in serie A. Per me è un beneficio giocare insieme a loro perché mi danno molta serenità e tranquillità, posso dar loro la palla in qualsiasi momento visto che sono ragazzi di grandissima personalità“.
Esposito è il secondo giocatore più utilizzato da Pep Clotet in questa stagione, almeno finora. Ha messo insieme 1.117 minuti di gioco tra campionato e coppa Italia. Solo Vicari, con appena tre minuti in più, ha fatto meglio del centrocampista campano.
[foto Rubin]