La SPAL cade al Mazza contro l’Alessandria in una partita in cui si fa veramente fatica a trovare degli aspetti positivi. Tra una settimana i biancazzurri sono chiamati ad un riscatto sul non facile campo di Cosenza.
VOTO DI SQUADRA 5 – Al di là del risultato negativo, la prestazione della SPAL è stata caratterizzata da errori (singoli e di squadra) dall’inizio alla fine. Ogni volta che l’Alessandria accelerava, dava l’impressione di poter creare problemi. A differenza del solito delude anche l’atteggiamento, al punto tale da farsi invitare dalla Ovest a tirar fuori gli attributi.
SECULIN 5,5 – Scalda i guantoni subito al 6′ su Lunetta mettendo una pezza ai buchi lasciati in difesa dagli spallini. Sui tre gol subiti ha responsabilità consistenti sul secondo, con la respinta difettosa sul tiro di Mustacchio.
DICKMANN 6,5 – Torna tra i titolari dopo lo stop per problemi fisici al polpaccio entrando nelle prime due azioni del gol: lancia Mancosu per la rete del vantaggio spallino e raccoglie l’assist di Melchiorri per il momentaneo 2-1 (dal 76′ PEDA 5,5 – Un quarto d’ora senza iniziative di rilievo, in un momento nel quale sarebbero servite).
VICARI 5 – Non sembra in giornata eccezionale, un po’ come tutta la difesa spallina. Perde Arrighini a centro area nel gol del 2-3 alessandrino, facendo infuriare Clotet. Normale amministrazione nella ripresa con l’Alessandria decisamente più concentrata a conservare il risultato.
CAPRADOSSI 5,5 – Un disimpegno difensivo in avvio che avrebbe potuto mettere in difficoltà i suoi testimonia la giornata poco brillante. Districa qualche situazione pericolosa, ma non è esente da colpe sul gol del 2-2 ospite, arrivando in ritardo su Corazza.
TRIPALDELLI 4,5 – Soffre oltremodo il dinamismo (e l’astuzia) di Mustacchio pagando anche i dieci anni di differenza. Tiene in gioco Chiarello nel primo gol dell’Alessandria, lascia lo spazio di calciare a Mustacchio sul secondo e sul terzo. (dal 70′ CELIA 5,5 – Non commette gravi errori, ma non fa cose migliori rispetto al compagno, eccezion fatta per il palo colpito nel finale).
ESPOSITO 5 – Si vede veramente pochissimo in mezzo al campo, soffrendo un po’ la confusione generale del gioco spallino. Non riesce ad emergere dalla mediocrità generale, calando anche alla distanza. (dal 70′ ROSSI 5,5 – Clotet gli affida un minutaggio piuttosto alto un po’ a sorpresa, ma il contributo dell’ex centravanti azzurro è, comprensibilmente, piuttosto limitato).
VIVIANI 5 – Nonostante Longo abbia pianificato su di lui una marcatura a uomo pressoché asfissiante per tutta la partita, riesce a dirigere bene il traffico toccando moltissimi palloni. La prestazione sarebbe stata di per sé sufficiente, ma il rosso diretto a pochi minuti dalla fine per proteste verso l’arbitro è imperdonabile perché costringerà Clotet a rinunciare a una pedina fondamentale.
MORA 5,5 – Clotet gli concede poco meno di un’ora di gioco nella quale mette sul piatto la solita aggressività, ma anche una buona dose di imprecisione in fase di impostazione. (dal 57′ CROCIATA 5,5 – Nulla da segnalare oltre a qualche giocata in velocità non concretizzata).
MANCOSU 6 – Sblocca la gara con un bel gol, poi si perde un po’ tra le confuse trame di gioco spalline. Nella ripresa prova a mettere un po’ più di ordine, senza risultati concreti, risultando comunque uno dei più lucidi.
COLOMBO 5 – Un tiro in porta da distanza siderale è un po’ troppo poco per arrivare alla sufficienza. Conferma di non essere in un momento di forma brillante anche se non si può negare abbi aiutato la squadra a tenere alto il baricentro. (dal 76′ SECK 5,5 – Non combina nulla).
MELCHIORRI 5,5 – Oltre alla giocata per il gol di Dickmann fa veramente poco. L’impegno non manca, ma contro una retroguardia apparsa non irresistibile ci si aspettava qualcosa di più. Cade a terra in area sul contatto con Mustacchio, ma per l’arbitro non ci sono gli estremi per il rigore.
CLOTET 5,5 – Dal punto di vista tattico e dell’atteggiamento, la SPAL ha giocato probabilmente la peggiore prestazione vista fino ad ora. Troppo fragile dietro, troppo confusa davanti. Ci sarà da lavorare.