Fino a pochi mesi fa SPAL e Brescia si davano battaglia per accedere ai playoff, ora invece gli obiettivi sono piuttosto diversi. Le due squadre si ritrovano una contro l’altra sabato pomeriggio al Paolo Mazza (ore 14), alla ricerca di punti preziosi per le rispettive posizioni in classifica. Da una parte mister Clotet vuole dar seguito alla vittoria di Crotone cercando di fare lo sgambetto al suo recente passato; dall’altra Pippo Inzaghi deve riscattare la sconfitta col Monza e riprendere la marcia verso il vertice della serie B. Per capire qual è la situazione dalle parti di Brescia abbiamo chiesto informazioni a chi conosce bene l’ambiente delle rondinelle: il direttore di Bresciaingol.com, oltre che firma di Tuttosport, Cristiano Tognoli.
Dopo una stagione di transizione il Brescia è tornato in grande stile tra le pretendenti alla serie A: quali sono state finora le componenti fondamentali dell’ottimo rendimento della squadra?
“Nel mese di luglio il progetto non era ancora del tutto chiaro, dato che Cellino non aveva ancora perfezionato l’acquisto di alcuni elementi che sono poi arrivati ad agosto. Le novità non sono state esattamente le prime scelte che aveva indicato Inzaghi, perché il tecnico aveva richiesto elementi già formati per affrontare un campionato difficile come quello di serie B. Alla fine, oltre al rinnovo del prestito di Jagiello, sono arrivati comunque giocatori apprezzati dall’ex campione del mondo, come Moreo, Palacio, Leris e Tramoni, anche se quest’ultimo è stata più un’intuizione del presidente che lo seguiva da un paio d’anni. Inzaghi è stato bravo a creare un giusto mix tra vecchi e nuovi, anche se in questo momento i risultati e le prestazioni ci raccontano di una squadra in calo”.
La sconfitta interna col Monza sembra aver un po’ agitato i tifosi: i motivi di preoccupazione sono legittimi?
“La sconfitta con il Monza, così come quella con il Pisa, lascia sicuramente qualche preoccupazione in buona parte di tifoseria e critica. La squadra ha giocato male e ha rinunciato a proporre, mettendo in mostra una prestazione troppo speculativa che puntava più ad aspettare l’avversario piuttosto che ad imporre la propria identità. La formazione bresciana non ha prodotto sostanzialmente nessuna palla gol, ed è stata punita a fine primo tempo da Gytkjaer e nella ripresa da Machin”.
Buona parte delle fortune della squadra di Inzaghi sono state costruite in trasferta: è un dato casuale o c’è un problema con le prestazioni offerte al “Rigamonti”?
“La differenza di rendimento tra casa e trasferta è di difficile interpretazione, ma senza dubbio una chiave di lettura si ricollega alle problematiche evidenziate nell’ultima sconfitta contro i brianzoli dell’ex Giovanni Stroppa. Le rondinelle quando giocano nel proprio stadio si caratterizzano per un atteggiamento attendista, che purtroppo non sempre si rivela la strategia migliore. In trasferta invece le cose cambiano: la squadra è più a suo agio giocando in contropiede, con le formazioni di casa che molto spesso devono fare la partita e finiscono per scoprirsi. L’allenatore sta cercando diverse soluzioni per invertire la tendenza, anche perché oramai il bilancio degli ultimi due mesi giocati al Rigamonti non è troppo confortante, con solamente sette punti conquistati in sei partite”.
Questa sarà anche la partita di Pep Clotet. Il tecnico catalano si era separato dal Brescia per la scarsa sintonia sul progetto tecnico di questa stagione. Come venne presa la separazione? E che ricordo complessivo ha lasciato?
“L’allenatore ha lasciato sicuramente un ottimo ricordo in città, visto che aveva ereditato una squadra in difficoltà e successivamente l’ha condotta fino ai play off. Quest’estate è venuta a mancare la sintonia sul progetto tecnico, perché il mister aveva chiesto determinate garanzie che tuttavia Cellino non è riuscito a fornirgli. Inoltre, ci sono stati degli atteggiamenti mal tollerati. Il presidente è un personaggio che ha bisogno di avere sempre l’attenzione puntata su di sé, mentre Clotet lo scorso anno aveva guadagnato le luci della ribalta – meritatamente- per i risultati ottenuti. Le frizioni sono nate da queste piccole cose, unite ad incomprensioni sulla permanenza o meno di alcuni giocatori per la stagione che sarebbe dovuta arrivare. Il caso del centrocampista Birkir Bjarnason, che Clotet voleva trattenere a differenza del patron, è uno degli esempi più noti”.
Il Brescia ha mandato in gol 12 giocatori diversi, uno in meno di Benevento e Frosinone: chi sono gli elementi più temibili al momento?
“In realtà i gol potevano arrivare da addirittura tredici giocatori diversi, ma la rete decisiva contro la Cremonese viene attribuita dalla Lega a Bertagnoli, che devia leggermente la conclusione di Spalek. Ad ogni modo sì, è una squadra che non fa tantissimi gol con gli attaccanti, ma in compenso trova dei bonus da altre zone del campo. I più temibili sono certamente quelli del terzetto offensivo, penso a Leris, Tramoni o lo stesso Palacio, che pur partendo molto spesso dalla panchina riesce ancora a dimostrare le proprie qualità”.
In vista della sfida di sabato quali sono i dubbi principali in ottica formazione? Rispetto alle ultime gare ci si aspetta qualche cambiamento nell’undici titolare?
“Per la difesa e il centrocampo le scelte dovrebbero essere pressoché fatte, con Chancellor che dietro dovrebbe tornare titolare al posto di Mangraviti. Al centro Van De Looi sembra in vantaggio su Jagiello, ma i dubbi principali restano davanti. Con Moreo infortunato teoricamente dovrebbe giocare Bajic, ma non è escluso che mister Inzaghi possa lanciare nella mischia Ayè”.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Joronen; Mateju, Cistana, Chancellor, Pajac; Bisoli, Van De Looi, Bertagnoli; Leris, Bajic / Ayè, Palcio / Tramoni
INDISPONIBILI: Moreo, Labojko, Ndoj
SQUALIFICATI: Nessuno
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Bajic (A, Udinese); Tramoni (A, Cagliari); Leris (C, Sampdoria), Cavion (C, Salernitana); Moreo (A, Empoli);
IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Bjarnason (C, Adana Demispor); Donnarumma (A, Ternana); Martella (D, Ternana), Zmrhal (C, Slovan Bratislava)