SPAL-Brescia (17^ giornata di serie B) è finita 0-2, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.
L’AVVERSARIO
Con sei vittorie su otto partite in trasferta il Brescia arriva al Mazza forte del miglior rendimento esterno del campionato. Pur reduce dalla sconfitta 0-2 contro il Monza, Inzaghi cambia pochissimo: con il recupero dell’infortunato Moreo (uscito anzitempo proprio nella partita con il Monza) viene confermato il reparto d’attacco; mentre Van de Looi prende il posto di Jagiello a centrocampo e Chancellor quello in difesa al posto di Mangraviti.
Ottimi numeri realizzativi fin qui in campionato per la catena di sinistra bresciana con:
Terzino sinistro – Pajac – 1 gol, 4 assist;
Mezzala sinistra – Bertagnoli – 3 gol;
Trequarti sinistro – Tramoni – 2 gol, 1 assist.
Formazione
1-4-3-2-1
Joronen;
Mateju, Cistana, Chancellor, Pajac (23’ st Mangraviti);
Bisoli, Van de Looi (38’ st Cavion), Bertagnoli;
Lèris (19’ st Ayè), Tramoni (23’ st Palacio);
Moreo (38’ st Spalek).
All. Filippo Inzaghi
LA SPAL
Per Clotet invece la formazione è condizionata dalle assenze nel reparto difensivo: con la squalifica di Vicari e l’infortunio di Peda, al centro della difesa Capradossi viene schierato a destra per permettere a Coccolo (alla sua terza da titolare dopo Pisa e Perugia) di utilizzare più frequentemente il suo piede forte. Centrocampo a tre con Viviani, Esposito e Da Riva, mentre più avanti Mancosu agisce a supporto di Melchiorri e Colombo.
Formazione
1-4-3-1-2
Pomini;
Dickmann (36’ st Nador), Capradossi, Coccolo, Celia;
Esposito (12’ st Rossi), Viviani, Da Riva (36’ st Ellertsson);
Mancosu;
Colombo, Melchiorri (12’ st Seck).
All. Josep Clotet
LA PARTITA
Analizzando solo i numeri, sembra che si possa parlare di prestazione simile per entrambe le squadre. Entrando più nel dettaglio degli episodi invece si può constatare come il Brescia nelle occasioni da gol nitide avute, sia in realtà stato più abile a finalizzare. Le due squadre nel corso del primo tempo si sono affrontate entrambe cercando di conquistare il possesso più vicino possibile alla porta avversaria. In queste situazioni il Brescia ha potuto godere di situazioni più favorevoli, rendendosi pericoloso sin dai primi minuti in circostanze che la SPAL non è riuscita a costruire nel corso di tutta la partita.
Lo svantaggio a inizio secondo tempo ha facilitato ulteriormente gli ospiti, che hanno potuto adottare un atteggiamento difensivo più prudente, dosando il pressing offensivo in situazioni di chiara difficoltà per la SPAL. Se infatti il rapporto tra palle perse e recuperate è pressoché identico, è stata la zona del campo in cui è cambiato il possesso a determinare una pericolosità nettamente maggiore delle transizioni offensive del Brescia, piuttosto di quelle biancazzurre.
Sin dalle prime battute il Brescia costruisce e sviluppa le azioni più promettenti sulla catena di sinistra. Al 4’ su un pallone riconquistato all’altezza del centrocampo, il terzino Pajac apre a sinistra su Tramoni che dopo aver dribblato Dickmann sulla trequarti, viene fermato fallosamente dallo stesso terzino della SPAL, che nell’occasione viene anche ammonito. Successivamente al 5’ è sempre Tramoni che si impossessa di un pallone vagante sulla trequarti, dopo un contrasto fra Celia e Van de Looi. Il numero 27 del Brescia – davanti all’opposizione di Capradossi che scappa fino al limite dell’area – scaglia un tiro che Pomini para agevolmente. Nel fotogramma seguente è rappresentato lo sviluppo di una transizione positiva pochi secondi dopo, sempre al 5’. In costruzione alta il passaggio centrale di Capradossi viene intercettato da Bertagnoli che verticalizza su Moreo, prima che quest’ultimo serva Tramoni in zona laterale. Il trequarti sinistro del Brescia riesce a condurre fin dentro l’area di rigore, dove appoggia per il taglio di Léris sul primo palo: la conclusione non inquadra lo specchio della porta.
Superato il momento di difficoltà iniziale, la SPAL riesce comunque a contenere senza altri grossi pericoli gli avversari nel corso del primo tempo. Fondamentale il lavoro di Colombo in fase difensiva, posizionato largo a destra per tutta la partita a discapito di possibili sviluppi offensivi. Come si può vedere nell’immagine, i movimenti di Tramoni e della mezzala Bertagnoli tengono impegnati Dickmann ed Esposito, con il terzino Pajac che senza l’uscita di Colombo è libero di creare superiorità numerica in zona laterale.
Non trovando spazio per eventuali sviluppi con il Brescia tutto nella metà campo difensiva, al 30′ la SPAL sceglie con Capradossi di tornare indietro fino a Pomini. La risalita del Brescia coincide con un immediato pressing offensivo e quando Moreo chiude al portiere spallino la linea di passaggio sullo stesso Capradossi, la scelta di passaggio ricade su Esposito al centro, che si era smarcato incontro. Il centrocampista sceglie poi di scaricare lateralmente su Coccolo, invece di appoggiare lateralmente su Capradossi. A questo punto in area e con il pressing bresciano ancora più vicino, Coccolo torna nuovamente indietro verso il proprio portiere, che nel tentativo di calciare fuori dall’area il pallone colpisce Bertagnoli. Sulla traiettoria che ne scaturisce Moreo è il primo a toccare per per Tramoni, che dall’interno dell’area non riesce finalizzare, vedendo il suo tiro ribattuto da Esposito.
Dopo quello del 30’, a inizio secondo tempo è un altro errore spallino in fase di costruzione bassa a fornire al Brescia l’occasione per il vantaggio. In maniera analoga, su un pallone questa volta riconquistato nella propria trequarti, è Dickmann a tornare indietro da Pomini per eludere la pressione del Brescia. Il portiere si appoggia lateralmente alla sua sinistra su Coccolo che prova a servire centralmente Esposito. Il passaggio leggermente corto e il pressing di Moreo favoriscono l’intercetto da parte di Bisoli. Il centrocampista bresciano innesca una combinazione in area tra lo stesso Moreo e Léris, per servire l’inserimento di Tramoni sul secondo palo a finalizzare.
Con il passare dei minuti la SPAL alza il baricentro alla ricerca del pareggio, con la squadra rivoluzionata dagli ingressi di Rossi e Seck intorno all’ora di gioco. Stazionando nella metà campo offensiva come mai accaduto nel primo tempo con la partita in parità, si concede inevitabilmente la possibilità di attaccare la profondità agli avversari, situazione già temuta alla vigilia. Così al 72’, a pochi minuti dagli ingressi in campo di Ayè e Palacio tra le file del Brescia, Chancellor sotto pressione alza un pallone che scavalca l’intera linea difensiva spallina, sul quale proprio Palacio è il più veloce ad impadronirsene. In zona centrale Da Riva e Viviani rimangono piatti e non riescono a chiudere il passaggio in orizzontale dell’attaccante argentino, controllato da Bisoli al limite dell’area di rigore e calciato in porta senza opposizione per lo 0-2 ospite. Nell’immagine sotto indicata la posizione di partenza dei giocatori coinvolti nell’azione.
Con il Brescia in vantaggio di due gol la pressione avversaria cala di intensità, permettendo alla SPAL la gestione del possesso. Il momentaneo 4-5-1 contrapposto non permette però agli spallini di trovare spazio per creare i soliti sviluppi per vie centrali. A questo punto la squadra di Clotet prova a portare diversi giocatori in area avversaria cercando la finalizzazione attraverso cross o traversoni, con Colombo sempre impegnato a mantenere l’ampiezza sul lato di destra, così come il subentrato Seck a sinistra.
Su un pallone radente messo in mezzo (di destro) da Colombo la SPAL crea la propria miglior occasione della partita: prima Da Riva indisturbato all’altezza del dischetto del rigore non riesce a concludere in porta, poi Rossi che è il secondo ad arrivare sul pallone vede per due volte le proprie conclusioni ribattute dalla difesa bresciana, infine anche un terzo tentativo di Seck viene ribattuto fuori area definitivamente. Sui successivi sviluppi la SPAL riesce solo ad ottenere un calcio d’angolo.
Al minuto 86 il Brescia ha l’ultima chiara occasione di aumentare il passivo a proprio favore. La SPAL si trova nuovamente molto corta nella metà campo offensiva per cercare di ridurre lo svantaggio, ma un passaggio di Mancosu per Rossi in zona centrale viene intercettato da Bisoli, che sul successivo scarico di Spalek verticalizza per Ayè. Il francese parte prima della linea di metà campo e arriva solo davanti a Pomini. Dopo un primo tentativo parato da Pomini, Ayè riesce a ribadire in rete, ma il pallone era in possesso del portiere spallino che subisce fallo e la rete definitivamente annullata. Finché la SPAL ha mantenuto il possesso la gestione dell’unico giocatore rimasto alto del Brescia è stata ottimale: Capradossi si trovava vicino allo stesso Ayè in marcatura preventiva, con Coccolo qualche metro dietro in copertura. Alla perdita del possesso però i centrali spallini non sono scappati tempestivamente, indugiando quando il pallone è giunto a Spalek chiuso da Mancosu, credendo forse in una riconquista immediata.
SPAL IN POSSESSO PALLA
1-4-2-4
In costruzione si è cercato maggiormente di gestire il possesso dal basso, nonostante il pressing avversario. Con i trequartisti avversari impegnati a schermare le linee di passaggio esterne su Dickmann e Celia alti, l’uscita era ricercabile attraverso filtranti centrali su Esposito e Viviani vicini oltre la prima linea di pressione. Di fatto la SPAL ha perso diversi possessi costruendo nella propria metà campo ed è entrata poche volte in fase di sviluppo in maniera organizzata. Nel primo tempo l’occasione migliore è stata quella di Melchiorri al 20’, quando un recupero palla all’altezza dell’area di rigore su una rimessa laterale avversaria, ha permesso a Celia di effettuare un cross dalla sinistra per la punta spallina.
Nel secondo tempo, con una maggiore gestione del possesso concessa dagli avversari, è stato possibile lo scaglionamento abituale che la SPAL adotta in fase offensiva. Con gli spazi centrali presidiati bene dagli avversari si è reso difficile anche ricorrere al tiro da fuori, così si è assistito ad un utilizzo via via sempre maggiore a cross e traversoni da zona laterale, nonostante l’uscita di Melchiorri.
SPAL IN NON POSSESSO PALLA
1-4-3-1-2 / 1-4-2-3-1
La SPAL ha cercato di effettuare il consueto pressing offensivo dalla trequarti, generalmente scavalcato attraverso verticalizzazioni, oppure eluso dal Brescia sulle corsie esterne. In questo caso secondo quella che forse era la strategia preparata per questa gara, con Mancosu centrale a schermare innanzitutto le linee di passaggio su Van de Looi, vertice basso del centrocampo avversario. Gli spallini sono comunque riusciti a recuperare diversi palloni nella metà campo avversaria, però non in posizione di campo così vantaggiosa per tentare di finalizzare immediatamente, al contrario di quanto accaduto al Brescia che si è reso pericoloso diverse volte.
Organizzando la difesa nella propria metà campo si è notato l’impiego di Colombo sul lato destro tutta la partita, impegnato in uscita su Pajac, che tra i due terzini avversari è stato quello più coinvolto nella fase offensiva. Nella foto sotto si può notare proprio come sia Pajac ad attaccare la profondità sul lancio di Chancellor, con Tramoni che si stacca dalla marcatura di Dickmann.
Nel secondo tempo, con gli ingressi di Rossi e Seck, la pressione della SPAL si è alzata ulteriormente, con una disposizione 1-4-2-3-1. Questo non ha coinciso tanto con un maggior numero di palloni recuperati nella metà campo avversaria, quanto con una maggiore densità in zona alta per sfruttare eventuali transizioni positive. In caso di transizioni negative invece la SPAL è stata più vulnerabile sugli attacchi diretti, in conseguenza dello svantaggio subito ad inizio ripresa.
Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.