foto Geppy Toglia
Dimedia – leaderboard
Dinamica Media – leaderboard

Sarà Roberto Venturato l’83° allenatore dell’ultracentenaria storia della SPAL. L’allenatore, noto soprattutto per i ragguardevoli raggiunti alla guida del Cittadella, prende il posto dell’esonerato Pep Clotet. Avrà il compito di portare la squadra alla salvezza nell’attuale campionato di serie B per poi sovrintendere il progetto tecnico della prossima stagione. L’accordo tra il nuovo tecnico e la società avrà infatti scadenza giugno 2023. La SPAL ha ufficializzato il suo ingaggio con un breve comunicato. Con lui ci saranno anche il vice-allenatore Andrea Bruniera e il collaboratore tecnico Francesco Zanoncelli. Curiosità: entrambi hanno trascorsi spallini da giocatori. Bruniera (1964) fece parte della SPAL 1995/1996 e Zanoncelli (1967) nel 2002/2003 prima del definitivo ritiro dal calcio giocato.

Venturato era libero da giugno 2021, quando un po’ a sorpresa scelse di lasciare il Cittadella dopo sei stagioni di ottimi risultati (mai sotto al 7° posto in serie B). Dopo la seconda promozione in serie A sfumata in finale dei playoff (Hellas 2019, Venezia 2021) l’allenatore disse di considerare concluso il suo percorso col club veneto, riportato in serie B nel 2016 dopo un campionato dominato in Lega Pro. I numeri messi insieme a Cittadella sono ragguardevoli: 270 panchine con 124 vittorie, 65 pareggi e 81 sconfitte.

Nel corso dell’estate la stampa, soprattutto quella padovana, aveva dato conto delle ambizioni di serie A del tecnico trevigiano nato in Australia. Venturato non le ha mai smentite, anzi. Lo scorso 21 agosto 2021, in un’intervista a Tuttomercatoweb, s’era espresso così: “Il pensiero della serie A mi stimola molto. Mi piace l’idea di poterci provare“. Concetto ribadito anche il 10 ottobre (“Si tratta solo di avere pazienza“), mentre più di recente – il 26 dicembre – l’allenatore aveva sottolineato di “voler rientrare in contesti in cui c’è ambizione“.

All’inizio dell’attuale stagione il suo nome era stato inserito tra quelli dei possibili sostituti di Alessio Dionisi a Empoli prima che i toscani decidessero di affidare l’incarico ad Aurelio Andreazzoli. Analogo discorso era emerso a La Spezia dopo il passaggio di Vincenzo Italiano alla Fiorentina, poi la dirigenza bianconera ha optato per Thiago Motta. In tempi più recenti alcuni sondaggi erano stati fatti da Pordenone e Vicenza, ma Venturato avrebbe scartato entrambe le ipotesi in attesa di proposte maggiormente prestigiose. Le voci di metà dicembre di un contrasto tra Filippo Inzaghi e il presidente del Brescia Massimo Cellino avevano indotto la stampa sportiva ad accostarlo anche alla panchina dei lombardi, ma per ovvie ragioni non se n’è fatto nulla.

A Cittadella Venturato ha praticato un calcio convincente, basato quasi esclusivamente sul sistema di gioco 4312, spesso attraverso la valorizzazione di calciatori giovani, semisconosciuti o provenienti da esperienze deludenti in altri contesti. Molti dei meriti Venturato li ha condivisi col direttore generale Stefano Marchetti, che dal 2005 ha contribuito a creare una precisa cultura all’interno dell’ambiente granata, tale da rendere la squadra competitiva e sostenibile anche a fronte di cambi di guida tecnica. Tanto che oggi il Cittadella è guidato da Edoardo Gorini, vice di Venturato dal 2015 e prima ancora collaboratore tecnico di Claudio Foscarini che del nuovo allenatore della SPAL fu il predecessore (2005-2015) alla corte dei Gabrielli. Peraltro l’intero staff che lavorò con Venturato è rimasto dov’era (compreso il mitico Andrea Pierobon), imponendo alla SPAL di mettere sotto contratto un nuovo gruppo di lavoro, eccezion fatta per l’ormai inamovibile Cristiano Scalabrelli.

Venturato ha anche una storia personale piuttosto originale. È infatti nato nel 1963 in Australia, precisamente ad Atherton, nello stato del Queensland, da genitori trevigiani emigrati all’inizio del decennio. Il suo rientro in Italia è avvenuto nel 1973 e la sua carriera di calciatore nel ruolo di centrocampista si è sviluppata prevalentemente in provincia di Cremona, tra Cremonese, Pergocrema e Pizzighettone.

Da allenatore ha iniziato proprio al Pizzighettone in serie D, conquistando due promozioni nel giro di tre anni (2003 e 2005). Dopo aver fatto da vice di Emiliano Mondonico e di Ivo Iaconi alla Cremonese ne è diventato allenatore nella stagione 2009/2010 in serie C1, finendo col perdere la finale dei playoff col Varese. Dopo due anni di pausa ha ricominciato dalla serie D vincendo il campionato 2012/2013 con la Pergolettese per poi tornarvi nel 2014 dopo una deludente parentesi al Piacenza, sempre in serie D. Nel 2015, quando già da anni aveva ripreso a lavorare come promotore finanziario, la proposta del Cittadella che ha fatto decollare la sua carriera.