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Per Joe Tacopina la conferenza stampa di presentazione di Roberto Venturato è stata l’occasione per trattare svariati argomenti oltre all’ingaggio del nuovo allenatore.

AVVICENDAMENTO – “Quella di oggi è una giornata entusiasmante per tutti noi. Siamo entusiasti per questo nuovo capitolo della storia della SPAL. Io e Roberto abbiamo trascorso le ultime ore insieme e abbiamo avuto modo di conoscerci un po’ meglio. Ovviamente lo avevo già incontrato quando ero presidente del Venezia e col suo Cittadella mi ha sempre causato problemi. Ho sempre ammirato le sue abilità e la capacità di ottenere risultati senza giocatori di alto profilo e con squadre costruite senza grandi risorse. Il suo modo di pensare mi ha sempre affascinato e lo rispetto molto. Se fosse stato disponibile in estate avrei preso lui“.

Credo che il mister abbia avuto un impatto positivo fin da subito: ho parlato coi giocatori e mi sono sembrati molto contenti. I suoi risultati parlano per lui e non c’è bisogno che mi soffermi su questo aspetto. Ha fatto miracoli. Inoltre è una brava persona, con una grande reputazione e che ha grande attenzione nei confronti dei calciatori“.

I primi contatti sono avvenuti con una videoconferenza tra noi due e una cosa che mi è stata chiara fin da subito è che condividiamo grandi ambizioni, grande fame di vittorie. Non vogliamo essere rilevanti, ma vincenti. Vogliamo portare la SPAL in serie A. La svolta della nostra trattativa è arrivata lì. Perché diverse squadre hanno contattato Venturato nei mesi scorsi, ma nessuna di queste aveva un livello di ambizione compatibile con le sue aspettative. Questo mi fa sentire ancora più sicuro della scelta che abbiamo fatto”.

CLOTET – “La decisione di esonerare Pep non è stata presa a cuor leggero. Io e i direttori abbiamo speso ore e ore ad analizzare la situazione nell’arco di una settimana. Non è stato un cambio repentino e c’è stata una lunga riflessione. Come sapete sono completamente ossessionato dal vincere. La SPAL è la mia priorità, non è un progetto di un anno e in questo momento non c’è pressione. Dobbiamo crescere ogni giorno per avvicinarci al nostro obiettivo, che è la serie A, in un periodo relativamente breve. Anche nel giorno di Natale ci siamo riuniti e alla fine abbiamo cambiato perché abbiamo sentito che non era più in sintonia con noi per una serie di ragioni che non renderemo pubbliche. Non c’erano solo i risultati, perché altrimenti avremmo cambiato allenatore dopo la partita di Frosinone senza aspettare così tanto“.

Non è accaduto niente di inusuale. Credevo in Pep e rivendico quello che ho detto su di lui in passato. Ma le cose cambiano e le persone cambiano. Nella mia vita mi sono sempre adattato come avvocato e come presidente di squadre di calcio, correggendo le cose quando non andavano. Se le cose cambiano puoi rimanere fermo ed essere testardo e decidere di andare avanti con l’allenatore, oppure sistemare le cose per il bene della società e della squadra. Le cose che ho detto ad agosto e settembre su Clotet le credevo per davvero e le direi di nuovo. Ma erano parole basate sui fatti che stavo osservando in quel momento, sulle convinzioni che mi sono fatto in base a questi. Credevo che le cose sarebbero proseguite in un certo modo, ma non è stato così e non c’è molto altro da spiegare“.

CLOSING 2 – “Si tratta di un non-evento, perché il passaggio definitivo delle quote tra i Colombarini e il mio gruppo è solo una formalità. Di fatto si tratta solo di mettere una seconda garanzia bancaria entro una determinata scadenza, quindi non c’è alcun trasferimento di denari. La gestione e il controllo del club da parte mia sono tali dallo scorso agosto. Tutto è impostato per andare in porto“.