SPAL-Benevento (19^ giornata di serie B) è finita 1-1, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.
L’AVVERSARIO
Il Benevento arriva a Ferrara dopo la vittoria per 3-1 sul Monza nel recupero infrasettimanale. Nell’occasione era andato a segno tutto il tridente giallorosso con Insigne, Tello ed infine Moncini. Proprio l’ex SPAL prende il posto di Lapadula (10 gol) che al momento non sembra voler continuare la sua avventura con la maglia delle streghe, miglior attacco del campionato con 32 gol in 18 partite. L’allenatore opta per confermare in toto la stessa formazione scesa in campo solo quatto giorni prima, con l’esperto Glik che vince il ballottaggio con Barba al centro della difesa e i neo acquisti Forte (Venezia) e Farias (svincolato) pronti a subentrare dalla panchina.
Formazione
1-4-3-3
Paleari;
Masciangelo, Vogliacco, Glik, Letizia;
Ionita, Calò, Acampora;
Insigne (66′ Forte), Moncini (81′ Brignola), Tello.
Allenatore: Fabio Caserta
LA SPAL
1-4-3-1-2
Thiam;
Dickmann, Vicari, Capradossi, Tripaldelli (77′ Meccariello);
Mora (65′ Crociata), Viviani (78′ Esposito), Da Riva;
Mancosu;
Finotto (61′ Seck), Colombo (77′ Melchiorri).
Allenatore: Roberto Venturato.
LA PARTITA
Le statistiche nel complesso raccontano di un pareggio giusto, anche se il corso della partita ha visto il primo tempo nettamente a favore del Benevento, con la SPAL poi a crescere nel corso del secondo tempo e pareggiando al minuto 86’. La squadra di Venturato ha sofferto la costruzione diretta avversaria, sempre lasciata al portiere Paleari. Il Benevento, ruotando i propri centrocampisti (specialmente il play Calò alla stessa altezza del portiere), ha obbligato le mezzali spalline Mora e Da Riva a un doppio compito difensivo: accorciare sui difensori centrali in caso di costruzione bassa laterale, oppure fare in modo che il proprio terzino non si trovasse in inferiorità numerica quando loro venivano scavalcati dalla costruzione diretta.
Sin dai primi minuti della ripresa gli ospiti hanno però dato l’idea di voler rallentare il gioco, sfruttando il vantaggio per costringere la SPAL ad alzare il proprio baricentro. Sono stati molti i retropassaggi a Paleari fuori dall’area di rigore, ma gli spallini più corti e aggressivi rispetto al primo tempo hanno ridotto al minimo le possibilità di effettuare quelle rotazioni in costruzione, fondamentali fino a quel momento. La diversa disposizione in costruzione non ha comunque portato il Benevento ad una maggiore gestione del possesso, anzi: la costante ricerca di verticalizzazioni ha poi permesso alla SPAL di portare il possesso stesso a proprio favore, con Capradossi e Vicari dominanti nei duelli aerei.
FASE DIFENSIVA
In fase difensiva solitamente uno dei due attaccanti (Colombo) e Mancosu si abbassano davanti ai tre centrocampisti, con Finotto a rimanere in attacco preventivo sul centro-sinistra.
Sulla costruzione avversaria la SPAL adotta una pressione moderata a partire dalla trequarti di campo. Non vi è possibilità di orientare la prima giocata avversaria, in quanto il possesso resta quasi sempre a Paleari. Così facendo si tende a creare una densità centrale dove è quasi sempre Mancosu il primo ad uscire sul portiere. Finotto e Colombo schermano le eventuali linee di passaggio nel mezzo, rimanendo distanti dai difensori centrali che occupano il campo in ampiezza. Le mezzali Mora e Da Riva, uscendo lateralmente, lasciano passare i terzini che alzandosi riescono a creare superiorità numerica assieme alle ali di parte.
È il caso della prima occasione gol per il Benevento al 5’, in cui la costruzione diretta di Paleari scavalca il centrocampo spallino permettendo di attaccare la linea difensiva quattro contro quattro. Il lancio viene colpito di testa da Letizia che vince il duello aereo con Tripaldelli, servendo il taglio di Moncini che Capradossi non riesce a recuperare. La punta del Benevento giunge così in area da posizione defilata e conclude a rete, con Thiam che riesce a deviare in angolo.
FASE OFFENSIVA
Con Capradossi e Vicari in copertura su Moncini, la SPAL mantiene i tre centrocampisti stretti con Viviani play (in foto in possesso palla), mentre entrambi i terzini rimangono alti in massima ampiezza. Per lo sviluppo offensivo si sono ricercati molto cross e traversoni, con entrambe le punte ad occupare l’area.
MOMENTI SALIENTI
22’ – Gol Benevento 0-1 (Tello)
Il Benevento recupera il possesso sugli sviluppi di una rimessa laterale avversaria battuta verso Finotto, che riceve direttamente in area. Il primo a controllare il pallone è Letizia che verticalizza immediatamente su Insigne, scavalcando l’intero centrocampo spallino.
Capradossi, Vicari e Dickmann rimasti in copertura risultano troppo lontani per intervenire, così possono solo scappare temporeggiando. In questa circostanza Insigne prosegue l’azione appoggiando lateralmente sulla sinistra su Acampora, che giunto sulla trequarti con un traversone serve l’assist per Tello, rimasto all’inizio dell’azione assieme a Moncini come uomo più avanzato.
86’ – Gol SPAL 1-1 (Da Riva)
Come in occasione del vantaggio ospite, il gol spallino arriva sugli sviluppi di una transizione positiva scaturita da una rimessa laterale. Vicari entra in possesso nella propria area di rigore e verticalizza in zona centrale. Nel momento in cui hanno letto la “palla aperta” sia Seck sia Crociata e Mancosu hanno attaccato la profondità lasciando sul posto i diretti marcatori, beneficiando della superiorità numerica nel momento in cui Melchiorri vertice alto vince un primo duello aereo con Letizia, poi un secondo con Vogliacco. Dopo un rimpallo tra Glik e Letizia che favorisce D. Seck, la palla giunge in maniera fortunosa in area a Da Riva che dopo aver seguito l’azione sigla il definitivo 1-1.
Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.