La sua seconda avventura a Ferrara è già ricominciata domenica scorsa sul campo, mentre quella di giovedì per Mattia Finotto è stata la giornata della (ri)presentazione ufficiale a distanza di quasi 8 anni dalla prima. Il giocatore, arrivato su esplicita richiesta di mister Venturato che ne ha da subito sottolineato le doti in chiave tattica per la sua idea di gioco, si è preso una maglia da titolare alla prima occasione disponibile. Il direttore dell’area tecnica Massimo Tarantino ha speso per primo alcune parole di presentazione del neo acquisto.
“Siamo qui oggi per dare il ‘bentornato’ a Mattia che siamo ben contenti di riavere con noi alla SPAL. Per lui non è una novità, ha già vestito questi colori e quindi conosce bene l’ambiente e cosa significa giocare qui. Siamo contenti per due motivi: il primo è che conosce bene il mister, ha già lavorato con lui vivendo una bella annata a Cittadella; e poi perché conosce la piazza ed è venuto con enorme entusiasmo. La SPAL da questo punto di vista aiuta: chi ha avuto la possibilità di viverla in passato, porta sempre con sé un ricordo importante e questo probabilmente è un valore aggiunto. Mattia arriva dopo diverse esperienze, ultima delle quali quella al Monza che è una squadra importante, ed ha accettato questa nuova sfida. Gli diamo il benvenuto e gli auguriamo di raggiungere gli obiettivi prefissati insieme alla SPAL”
“Non ho molto da aggiungere, – ha detto Giorgio Zamuner – Massimo è stato bravo come al solito. Rinnovo il benvenuto a Mattia, siamo contenti di riabbracciarlo anche perché oltre alle caratteristiche tecniche ha il vantaggio di conoscere ambiente e sistema di lavoro del mister, con cui le sue caratteristiche si sposano bene. Ha grandi motivazioni, sappiamo che viene da un periodo in cui ha giocato meno per colpa di un infortunio ma ora sta bene e siamo convinti che possa essere un’arma importante per l’attacco della SPAL“.
Pur con la concisione che da sempre lo contraddistingue, il nuovo attaccante spallino ha risposto alle domande dei giornalisti sottolineando il suo entusiasmo nel vestire nuovamente il biancazzurro. Ecco la sintesi delle sue dichiarazioni.
- RITORNO. Finotto è molto contento per il suo ritorno alla SPAL, dove ha già vissuto tre anni fantastici e ha grandissimo entusiasmo nel poter rivestire questi colori. Il contatto si è sviluppato molto velocemente e, conoscendo la piazza ed il mister con cui si è trovato benissimo, non ci ha pensato due volte a cogliere al volo l’occasione.
- AMBIZIONI. La squadra ha un buon potenziale e con Venturato in panchina ci sarà l’occasione di togliersi qualche soddisfazione nel girone di ritorno. Il calcio proposto è molto offensivo, si producono molte occasioni da gol e la partita di domenica scorsa ne è un esempio.
- SALUTE. Fisicamente sta bene, arriva da un momento in cui ha giocato meno e quindi il ritmo partita potrebbe essere un problema, ma si sente completamente ristabilito. Negli anni ha potuto maturare molto dal punto di vista tecnico e tattico, grazie soprattutto ai diversi allenatori e alle diverse realtà in cui si è confrontato. Per queste ragioni si sente migliorato.
- AMBIENTE. Si è ritrovato in una SPAL molto migliorata, a partire dalle strutture. Finotto considera il centro sportivo G.B. Fabbri è all’avanguardia e lo stadio ancor più bello di quanto non fosse nel corso della sua precedente avventura spallina. Ha trovato un bel gruppo, sano e unito, in cui è stato accolto alla grande sin da subito per facilitarne il re-inserimento. Mora e Vicari, ultimi rimasti dello storico gruppo con cui ha vissuto la scalata verso la serie A, lo hanno riaccolto a braccia aperte e ora sono due pilastri dello spogliatoio.
- PARAGONE SEMPLICI-VENTURATO. Ad entrambi piace fare calcio offensivo in cui si creino diverse occasioni da rete. Il modulo è probabilmente la maggiore differenza, ma l’interpretazione delle fasi e degli atteggiamenti è la stessa, a partire dagli attaccanti sui è richiesto di sacrificarsi e al tempo stesso creare profondità. L’intenzione di Venturato è sempre quella di cercare la vittoria contro qualsiasi avversario.
- GIOCO. La sua generosità sul campo ne fanno un interprete perfetto per il gioco di Venturato, visto che tutto si basa sulla fase offensiva degli attaccanti. Al mister piace portare tanti uomini in area o nei suoi pressi e quindi capita spesso che un centrocampista si ritrovi a poter calciare verso la porta o a poter colpire di testa.
- MONZA. Aveva voglia di giocare in un reparto ricco di attaccanti di caratura, quindi il trasferimento è stata la naturale conseguenza della situazione. Il bilancio della sua precedente avventura è positivo perché è sempre stato trattato come un giocatore importante e, escluso l’ultimo periodo in cui è stato infortunato, ha sempre saputo dare il suo apporto. Difficile stabilire se il Monza possa fare il salto in A, soprattutto in un anno come questo in cui la concorrenza è folta e agguerrita.